Il commento

Il vento e il carattere

HC Lugano: il vento potrebbe aver cambiato direzione: se lo augura tutto il popolo bianconero – Sembrerebbe davvero così, dopo il successo del Lugano all’overtime in gara-4 a Porrentruy
Flavio Viglezio
23.03.2025 06:00

Il vento potrebbe aver cambiato direzione. Se lo augura tutto il popolo bianconero. Sembrerebbe davvero così, dopo il successo del Lugano all’overtime in gara-4 a Porrentruy. Un Lugano capace di reagire - in un modo o nell’altro - alla partenza falsa nella serie dei playout con l’Ajoie. La doppia sconfitta iniziale aveva aperto scenari più che preoccupanti, con la squadra giurassiana in vantaggio anche in gara-3 fino ad un minuto dalla terza sirena. 

In un modo o nell’altro - si diceva - il Lugano è riuscito a reagire e quel gol realizzato da Giovanni Morini alla Cornèr Arena potrebbe davvero diventare lo spartiacque della sfida. Una rete - quella dell’attaccante di Como - che ha regalato alla formazione di Uwe Krupp una buona dose di fiducia nei propri mezzi e qualche certezza a cui aggrapparsi. Lo si è visto venerdì sera: il Lugano ha sicuramente disputato la sua miglior partita della serie e in cinque contro cinque ha dimostrato di essere senza ombra di dubbio la migliore squadra in pista.

Ha però sofferto, la squadra bianconera. Eccome se ha sofferto. Il successo firmato al supplementare da Calvin Thürkauf non ha insomma cancellato tutte le paure e i timori: certo, il Lugano per una volta non è crollato, ha affrontato l’overtime con la giusta determinazione, ma la partita ha per l’ennesima volta confermato la fragilità di base - soprattutto a livello mentale - di questo gruppo. Tre volte in vantaggio, il Lugano non è stato in grado di dare la mazzata decisiva all’Ajoie. Si è sempre fatto raggiungere permettendo ai giurassiani di sfruttare la loro arma migliore. Forse l’unica: il power-play. In quattro uscite la squadra di Greg Ireland ha fino ad ora messo a segno undici reti, trovandone addirittura otto in situazione di superiorità numerica. Non è insomma difficile capire quale sia la ricetta del successo, per i bianconeri. Davanti ai propri tifosi, in gara-5, il Lugano dovrà assolutamente rimanere il più lontano possibile dalla panchina dei cattivi.

Se ci riuscirà, avrà ottime chance di portarsi per la prima volta in vantaggio in questi playout. L’occasione è troppo ghiotta per essere sprecata. Quella in programma alla Cornèr Arena diventa allora la partita più importante di questa tormentata e deludente stagione: sarebbe diabolico perdere ancora una volta il vantaggio del ghiaccio. Per una volta, insomma, il Lugano deve dimostrare soprattutto a sé stesso di saper gestire una situazione favorevole. Che la tensione fosse arrivata alle stelle lo si è facilmente intuito con il silenzio stampa imposto dal nuovo direttore sportivo dopo la sconfitta in gara-2. I primi passi di Janick Steinmann nell’universo bianconero hanno la grazia di un elefante in una cristalleria. L’ex ds del Rapperswil ha preso in mano la situazione in maniera eclatante: è già scivolato sulla classica buccia di banana delle inutili bugie, ma ha comunque dimostrato di avere carattere. Per lo meno nei confronti dei media. Sarà però molto più importante averlo quando servirà sul serio, quando dovrà imporsi per costruire il nuovo corso del Lugano. Quando dovrà cambiare il modo di pensare e di agire, a tutti i livelli, del club. Quel modo di pensare e di agire che hanno portato i bianconeri nei playout. Già, i playout: chissà se il vento ha davvero cambiato direzione.

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