Mobilità

In Svizzera non c'è più posteggio

Migliaia di stalli per auto sono spariti o spariranno a breve – In Ticino le cose vanno diversamente: come mai?
©Gabriele Putzu
Andrea Stern
Andrea Stern
02.02.2025 06:00

Zurigo negli ultimi dieci anni sono stati soppressi più di 3.000 posteggi pubblici in superficie e altri 10.000 dovrebbero sparire entro il 2040. A Ginevra sono stati rimossi oltre 3.000 posteggi e altri 12.000 hanno il destino segnato. Anche Basilea, Berna e Losanna hanno eliminato migliaia di stalli per automobili in pieno centro. Lucerna intende dimezzarli entro quindici anni e pure altri centri urbani più piccoli stanno riducendo gli spazi per i veicoli privati. Trovare un posteggio nelle città svizzere diventa sempre più difficile, come ha osservato di recente il Tages Anzeiger. Diventa sempre più difficile ovunque, tranne che nei centri urbani ticinesi.

«Qui si parla addirittura di realizzare nuovi autosili - afferma Bruno Storni, consigliere nazionale socialista e presidente dell’Associazione traffico e ambiente (ATA) Svizzera italiana -. Negli ultimi anni in Ticino i trasporti pubblici sono migliorati tantissimo, sempre più gente sceglie di spostarsi rinunciando all’automobile, ma non si ha il coraggio di ridurre i posteggi in centro e al contrario si obbligano i privati a realizzare stalli che poi spesso rimangono vuoti. Siamo anacronistici».

Stabilità o riduzioni minime

In effetti i dati raccolti da La Domenica indicano che il fenomeno della riduzione dei posteggi non ha ancora varcato le Alpi, o se lo ha fatto è in versione estremamente ridotta. «Oggi a Locarno ci sono 3.700 posti auto, compresi gli autosili e le aree di parcheggio nei vari quartieri - spiega André Engelhardt, direttore della Divisione urbanistica e infrastrutture -. Negli ultimi vent’anni il numero complessivo è calato di circa 200 unità, quindi non in maniera massiccia. C’è stato però uno spostamento dal centro verso strutture più esterne, in particolare con l’apertura dell’autosilo di Piazza Castello, che ha permesso di liberare dalle auto Piazza Grande e ridurre gli stalli in altre vie e piazze cittadine».

A Lugano ci sono 8.917 posteggi pubblici, di cui 1.879 negli autosili e gli altri a cielo aperto. C’era stato un calo con l’entrata in funzione del PVP ma da allora la cifra è tendenzialmente stabile, spiega il capodicastero sviluppo territoriale Filippo Lombardi. «Personalmente credo che ci sia margine per ridurli - dice Lombardi -. Tuttavia, la sensibilità politica prevalente a Lugano è un’altra. Lo si è visto ancora di recente con l’opposizione da parte del Consiglio comunale alla possibilità di concedere una deroga all’obbligo di numero minimo di posteggi negli edifici privati. Oggi ci sono immobili che hanno troppi posteggi, specialmente quelli abitati da anziani e studenti oppure ben serviti dai trasporti pubblici. Il risultato è che questi posteggi in eccesso vengono affittati a pendolari e frontalieri, vanificando i nostri sforzi di contenere il numero di posteggi in centro».

Gli autosili non sono pieni

Qualche decina di posteggi in superficie era stata eliminata durante la pandemia per fare spazio a nuove piste ciclabili o, come nel caso di via della Posta o via Magatti, a un nuovo arredo urbano. Fosse per Lombardi si potrebbe intervenire ancora. Anche alla luce del non particolarmente elevato tasso di riempimento degli autosili cittadini, che dimostra una buona copertura del fabbisogno di posti auto. «Ma a Lugano continua a dominare un altro tipo di sensibilità - conclude il municipale del Centro -. Bisogna quindi procedere per piccoli passi, non è pensabile arrivare col machete».

È così anche a Mendrisio, dove attualmente sono disponibili 3.417 posteggi pubblici, spiega il comandante della polizia comunale Patrick Roth. Di questi, 846 si trovano negli autosili con barriera, 1.334 sono su strada con parchimetro, gli altri vengono «regolati differentemente», afferma Roth, secondo cui sarebbero necessarie ulteriori analisi per determinare se negli ultimi anni vi sia stato un aumento o una riduzione dei posti auto e in quali quartieri. L’impressione, anche qui, è che l’andamento sia all’insegna della stabilità.

Valutazioni sui singoli comparti

Sacrificare posteggi è difficile, oltre che spesso impopolare. D’altra parte neanche a Bellinzona, dove pure la promozione della mobilità lenta è a uno stadio decisamente avanzato, i posteggi spariscono con tanta facilità. «Ogni Città rappresenta una realtà urbana diversa e specifica e quindi ogni paragone potrebbe risultare difficile da interpretare -premette Lucia Gallucci, responsabile del servizio mobilità -. Tuttavia posso dire che, confrontando i dati relativi ai posteggi pubblici di Bellinzona nel 2018 e nel 2024, gli stessi risultano pressoché stabili».

Per l’esattezza, i posteggi pubblici a Bellinzona sono 5.112. Il capodicastero Mattia Lepori sottolinea che anche per il prossimo futuro è da prevedere una sostanziale stabilità. «Sicuramente non prevediamo di ampliare i posteggi per automobili sul suolo pubblico - afferma il municipale del Centro -. Ma altrettanto sicuramente non li dimezzeremo. Come Municipio intendiamo effettuare delle valutazioni sui singoli comparti, per vedere se e dove sia opportuno intervenire».

Generano traffico inutile

Un’area di Bellinzona in cui servirebbe un cambio di paradigma è, secondo Bruno Storni, quella di Piazza Governo. «Quei posteggi generano un enorme traffico di automobili che continuano a girare nella speranza di trovare uno spazio oppure che restano in attesa con il motore acceso - osserva il consigliere nazionale -. Se si liberasse quegli spazi dalle auto, si darebbe un grande contributo alla vivibilità dell’area senza creare grandi difficoltà agli automobilisti, visto che a poca distanza c’è l’autosilo Cervia».

È prevedibile che molti automobilisti insorgerebbero, in caso di eliminazione dei posteggi attorno alla Foca. «Ma con il tempo ci si rende conto di quanto non fosse necessario posteggiare su certe piazze così centrali - aggiunge Storni -. L’esempio di Piazza Grande o di Piazza Sant’Antonio a Locarno è emblematico. Inizialmente c’è chi ha opposto resistenza all’eliminazione dei posteggi, ma col tempo tutti si sono resi conto di quanto sia bello poter fruire di una piazza senza essere continuamente disturbati dal traffico motorizzato. In Piazza Sant’Antonio le stesse persone che lottavano contro la soppressione dei posteggi ora hanno messo fuori i tavolini e approfittano della nuova sistemazione. In Olanda e in altre realtà più avanzate sono spesso gli stessi commercianti a chiedere che si eliminino i posteggi davanti alle loro attività. È un cambiamento di paradigma che, secondo me, lentamente arriverà anche da noi».

Evoluzione inevitabile

Anche perché il progressivo abbandono dell’automobile è già una realtà, specialmente in centri urbani come Locarno che godono di una morfologia favorevole allo sviluppo della mobilità lenta. «A Locarno c’è un tasso di motorizzazione ben inferiore alla media cantonale e in ulteriore calo - spiega Storni -. Sempre più gente utilizza i trasporti pubblici o si sposta in bicicletta. Realizzare nuovi posteggi sarebbe un controsenso».

Eppure la legge, a Lugano come a Locarno, continua a obbligare i promotori immobiliari a realizzare almeno un posteggio per ogni appartamento, due se la superficie è di oltre 100 mq. «Già ai tempi in cui ero in Gran Consiglio tentai di far cambiare le norme, ma invano - ricorda Storni -. Si continuano a realizzare nuovi posteggi, che a volte restano vuoti, ma che qualcuno deve pur pagare. Si insiste con dei modelli che sono ormai superati. Io sono convinto che come nel resto della Svizzera, anche in Ticino si arriverà al giorno in cui si elimineranno davvero posteggi. Ma quel giorno è purtroppo ancora lontano».

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