Salute

La clinica della longevità

Un fondo d'investimento lanciato da Montreux per promuovere la ricerca e le nuove tecnologie capaci di rallentare l'invecchiamento
Prisca Dindo
16.03.2025 06:00

Immaginate i bassi di un organo monumentale che inondano di vibrazioni il vostro corpo. È la sensazione che si prova dopo una seduta di Audiovitality. Quaranta minuti di suoni a bassa frequenza modulati da tre potenti casse mentre il lettino sul quale siete stesi misura la vostra energia. Prima e dopo la seduta. Si tratta di una delle ultime frontiere del benessere oltrepassate dalla Clinique La Prairie, l’esclusiva clinica sulle rive del lago Lemano che da novant’anni fa della longevità la sua principale missione.

Acufene, ma non solo

Studi scientifici dimostrano che RubesaSounds, come vengono chiamate le onde della nuova tecnologia, migliorano la vita a chi lotta contro l’acufene, con una percentuale di totale guarigione pari al 30%. Non è il solo effetto benefico. L’ Audiovitality combatte lo stress, ottimizza il sonno, aumenta l’energia del corpo e rafforza la concentrazione. «Siamo stati i primi nel mondo ad acquisire questa importante tecnologia in grado di stimolare la naturale capacità del corpo di guarire e di regolare la vitalità corporea» spiega Simone Gibertoni, CEO della Clinique La Prairie, considerato nel mondo tra le figure più autorevoli nel campo del benessere olistico e della longevità.

Negli ultimi anni ha guidato l’espansione internazionale di Clinique La Prairie. Ora questo importante ecosistema sanitario - che a Montreux rappresenta il principale datore di lavoro della regione - include gli Health Resort di Anji in China e dal 2026 di Amaala negli Emirati Arabi; i Longevity Hub a Madrid, Bangkok, Doha, Taipei and Dubai; e la linea di integratori Holistic Health «ciascuno dedicato a consentire ai nostri clienti/pazienti di vivere una vita più lunga, più sana e più appagante».

Un fondo per i progressi scientifici

Sempre da Montreux Simone Gibertoni ha lanciato «The Longevity Fund by Clinique La Prairie», un fondo d’investimenti incentrato sulla promozione dei progressi scientifici nel campo della longevità. «Con questo fondo intendiamo colmare il divario tra le tecnologie rivoluzionarie della longevità e le loro applicazioni pratiche nel mondo reale».

Gli ambiti di interesse

Quattro gli ambiti di interesse del fondo di investimenti, che rispecchiano i quattro pilastri della filosofia della prestigiosa medi-Spa. Nel campo medico, il focus sarà sulle tecnologie e le innovazioni in grado di aumentare le difese immunitarie e di abbattere lo stato infiammatorio; nel campo nutrizionale, sulla ricerca nel campo del cibo funzionale e della neuro-nutrizione; nell’area del movimento, sulle nuove tecnologie che creano esercizi personalizzati per ridurre le infiammazioni; nel campo del Benessere, sulle tecnologie che riducono lo stress, aumentano la salute mentale, sostengono il sonno e che contribuiscono al benessere emozionale e fisico, strumenti digitali compresi.

«Abbiamo scoperto l’Audiovitality proprio durante uno dei nostri processi di scouting di aziende innovative - spiega Simone Gibertoni - la tecnologia era nata per combattere l’acufene, ma poi i ricercatori si resero conto che le vibrazioni e i suoni a bassa frequenza avevano effetti che andavano oltre a quelli pensati per contrastare i fastidiosissimi fischi del tinnito. Quando l’abbiamo provata pure noi siamo rimasti sorpresi dalla sua forza. La cosa divertente è che all’inizio i medici della nostra clinica arricciavano un po’ il naso, ma ora tutti loro la stanno adottando con grande soddisfazione».

Missione: ringiovanire corpo e mente

La clinica è un’azienda leader del settore «perciò è lunga la coda di start up che si presentano ogni giorno alla nostra porta per sottoporci le loro idee, ma a noi interessano soltanto quelle che possono dimostrare i risultati scientifici delle loro scoperte. Se ci sono, il discorso continua, altrimenti chiudiamo il discorso».

Utilizzando le più recenti ricerche anti-invecchiamento, oggi gli specialisti dellaClinique La Prairie mirano a ringiovanire corpo e mente dei loro clienti/pazienti, rallentando grazie ad un programma chiamato Master Detox la senescenza cellulare, il processo per cui una cellula che invecchia influisce sulle altre cellule sane. Come? Agendo sulle risposte infiammatorie che sono legate alla predisposizione genetica o alle abitudini di vita, come la cattiva alimentazione o lo stress; supportando le funzioni del corpo e del cervello e rafforzando il sistema immunitario. Ogni paziente viene seguito da nutrizionisti, da personal trainer e dall’equipe medica che conta cinquanta dottori. «Le analisi che effettuiamo sui nostri pazienti sono molto specifiche e gli algoritmi necessari per rivelare fattori che incidono indirettamente sulla loro salute sono di nostra proprietà; ormai i classici test del sangue non bastano più» spiega Simone Gibertoni.

La medicina ai tempi dell’AI

Con la sua capacità di elaborare informazioni, l’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando anche il mondo della sanità. L’AI può elaborare velocemente grandi quantità di dati e può dare una grande mano ai medici nel campo della diagnostica. «Ora noi la stiamo utilizzando nel reparto di radiologia della clinica; la facoltà degli algoritmi di confrontare rapidamente le immagini radiologiche si sta rivelando di grande aiuto per i nostri dottori». Tuttavia le nuove tecnologie stanno facendo passi da gigante in tutti i settori.

Algoritmi al servizio della longevity

Per il futuro, Simone Gibertoni vede due grosse aree di sviluppo nel campo delle medi-spa: le cellule staminali da una parte e l’«editing» dei geni dall’altra «oggi eseguita soltanto in casi rari, ma sono sicuro che un domani questa tecnica che si basa sulla manipolazione genetica avrà uno sviluppo importante». Attualmente i ricercatori di Montreux stanno lavorando ad un algoritmo in grado di intrecciare tutti i marker recensiti seguendo la filosofia olistica della clinica per scoprire il vero stato di salute dei loro clienti. «Questa innovazione permetterebbe di capire ancora meglio e con anticipo cosa potrebbe succedere nel futuro del paziente e di agire di conseguenza per farlo vivere bene e più a lungo.

Oggi effettuiamo già test epigenetici, che rivelano l’impatto dell’ambiente sul patrimonio genetico, ma una visione a trecentosessanta gradi che tiene conto di tutti i marker raccolti permetterà di fare progresso importante a noi e ai nostri clienti».

Bryan Johnson e l’eternità

A proposito di vivere a lungo. Che dire delle prove tecniche di eternità di Bryan Johnson, il miliardario balzato agli onori della cronaca per la sua guerra individuale contro l’invecchiamento? «Johnson? mi è simpatico - dice Simone Gibertoni - ma nel suo metodo intravedo due problemi.

Il primo è che, pur essendo una routine affascinante e certamente d’ispirazione, risulta troppo estrema e difficile da integrare nella vita quotidiana della maggior parte delle persone che conducono una vita «normal». Nel mondo reale, infatti, sono pochi coloro che possono permettersi di dedicare interamente il proprio tempo e ingenti risorse finanziarie unicamente alla cura personale e alla longevità, come fa lui.

Il secondo problema è che il marketing di Johnson impone un solo modello di longevità per tutti: il suo. Noi invece sappiamo che ogni persona è fatta in modo diverso. I digiuni che potrebbero fare bene a me, potrebbero danneggiare te. L’essere umano è unico come unici sono il corpo e la mente. Quindi le reazioni ai fattori esterni possono essere diametralmente opposte: l’epigenetica lo dimostra ampiamente. Noi siamo obbligati ad offrire varie tipologie di programmi, ma la realtà è che ad ogni nostro cliente garantiamo un percorso quasi personalizzato sia dal profilo medico, sia dal profilo olistico. A ciascuno il suo. Questo è il nostro marchio di garanzia nel mondo».

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