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«La dieta facile? È diffusissima»

La storia di una paziente e di una proposta per assumere il semaglutide, farmaco per diabetici prescritto anche contro l'obesità
Al posto dei ferri del chirurgo sempre più persone preferiscono un medicamento per diabetici.
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
24.09.2023 09:30

Manuela (nome di fantasia, quello vero è conosciuto dalla redazione) è seduta davanti a uno specialista endocrinologo. Da alcune settimane ha deciso di perdere peso con una gastrectomia, un’operazione che prevede la rimozione di una parte dello stomaco. E come da programma si sottopone a tutti gli esami di rito che prevedono appunto anche una visita con quello specialista che sta per aprire bocca e sta per consigliarle di assumere il semaglutide, il farmaco che è stato pensato per i diabetici di tipo 2 ma che appunto è sempre più somministrato per dimagrire. Manuela è solo in parte stupita perché uno degli specialisti che la segue l’aveva avvertita. «Quell’endocrinologo ti suggerirà il semaglutide», le aveva detto e così in effetti è avvenuto. E non è stata la prima volta. Come ha scoperto Manuela, parlando con una sua conoscente, intenzionata a perdere peso anche lei, a cui è successa la medesima cosa, incontrando lo stesso specialista. Che non fa nulla di proibito. Perché, come ha detto il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini domenica scorsa a La Domenica, oggi non è vietato prescrivere i farmaci per diabetici, come l’Ozempic e il Saxenda, a chi vuole perdere peso. A patto di assumersi le proprie responsabilità, ha aggiunto Zanini. A parto cioè di conoscere il paziente e di prendersi cura di lui.

Manuela è però la prima volta che incontra quell’endocrinologo e si fa qualche domanda. Che in fondo potrebbero farsi tutti. Perché oggi sembra davvero che il medicamento anti obesità abbia preso piede quasi ovunque. Anche in Ticino. Tanto che la sua repentina diffusione, sospinta quest’anno anche da alcuni VIP come Elon Musk, ha spinto in primavera e poi in estate il farmacista cantonale a elaborare alcune misure per impedire che finiscano le scorte e che a rimanere senza siano le persone che ne hanno davvero bisogno, ovvero i diabetici di tipo 2.

Manuela ascolta l’endocrinologo che sta continuando a proporle il farmaco miracoloso. Ascolta ma non si fida. Non solo perché è la prima volta che lo incontra ma anche perché le sembra strano assumere un medicamento che non è stato pensato per lo scopo per cui sta affrontando tutta una serie di esami sicuramente non a cuor leggero. Che prevedono anche sedute di psicologia. Eppure sta succedendo. Davanti a lei. E non è neppure l’unica altrimenti non si spiegherebbe tutta la corsa di questi ultimi mesi a un farmaco sbandierato come miracoloso. Che forse non è sempre prescritto come dovrebbe. Forse. Almeno questo è quello che pensa Manuela uscendo dallo studio. Più convinta di prima a seguire invece il percorso terapeutico tradizionale. In barba alle mode. E a una dieta ormai diffusissima. 

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