La prima volta a Kloten del gigante dei cieli
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«L’aereo è ripartito da Kloten dopo due ore di sosta, in direzione di Parigi. Il 9 febbraio sarà a Roma. Reca a bordo soltanto il personale tecnico necessario, una mezza dozzina di dirigenti della TWA e un gruppo di hostess, in tutto una trentina di persone». E allora? Niente di che, verrebbe da dire leggendo queste frasi che troviamo verso la fine di un articolo pubblicato a pagina 5 nell’edizione del 9 febbraio 1970 del «Corriere del Ticino». E invece no, perché il giorno precedente, appunto l’8 febbraio, all’aeroporto zurighese atterrò per la prima volta, accolto da un vento gelido e una pioggerella uggiosa dopo essere decollato a Francoforte e un volo di 25 minuti, un aereo che sarebbe diventato ben presto un’icona dell’aviazione civile. «Un colosso della lunghezza di 70 m, dall’apertura d’ali di 60 m (cifre tonde) ampie come la pensilina di una grande stazione ferroviaria, un’altezza totale uguale a quella di una casa di sei piani, una carlinga di m 6,40 di larghezza. [...] Trasporta 284 passeggeri in classe economica, e 58 passeggeri di prima classe, oltre, naturalmente, il personale di bordo», si poteva leggere nello stesso articolo. Lo stupefacente – per quei tempi – aereo non era altro che il Boeing 747, a giusta ragione passato alla storia con il soprannome di Jumbo Jet. Iniziò i voli commerciali nel 1970 e per 37 anni ha poi detenuto il record, nelle sue varie versioni, il primato mondiale della capacità di passeggeri trasportati. Ossia fino all’avvento dell’Airbus A380, il cui primo volo commerciale risale al 25 ottobre 2007.
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