La responsabilità degli investitori immobiliari
I risultati di una recente ricerca condotta da Swiss Sustainable Finance (SSF) fanno chiarezza sul contributo che gli investitori immobiliari possono fornire al raggiungimento, entro il 2050, dell’obiettivo delle zero emissioni nette di CO₂ in Svizzera. Infatti, il parco immobiliare svizzero è responsabile di oltre il 40% del consumo energetico globale e di circa il 25% delle emissioni totali di CO₂.
I proprietari di immobili, agendo per tempo riguardo ai risanamenti energetici degli edifici, possono sfruttare appieno le opportunità derivanti dalla combinazione degli incentivi pubblici, delle agevolazioni fiscali e delle ipoteche verdi a tassi agevolati delle banche. Collaborando, Confederazione, banche, assicurazioni e cittadini possono infatti raggiungere obiettivi comuni: ridurre le emissioni di CO₂ e conservare il valore economico degli edifici.
Sebbene entro il 2035 il consumo di energia medio pro capite (per riscaldamento, raffreddamento e produzione di acqua calda) dovrà essere ridotto del 43% (rispetto al 2000), ogni anno in Svizzera solo una casa su cento viene sottoposta a un risanamento energetico. Ossia, meno della metà di quanto sarebbe necessario per raggiungere gli obiettivi della Strategia energetica 2050 della Confederazione. Il nuovo quadro normativo svizzero ambisce a favorire un cambio di passo. La tassa sulle CO₂, introdotta nel 2008, non è infatti più sufficiente per incentivare la transizione verso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nel settore immobiliare.
Con la nuova legge federale sul clima e l’innovazione, i proprietari degli edifici potranno beneficiare di incentivi per sostituire, ad esempio, un riscaldamento a gas e gasolio con un riscaldamento a legna o pompa di calore. Anche le imprese che definiranno, nei prossimi 5 anni, obiettivi di neutralità climatica da raggiungere entro il 2050, potranno contare sul sostegno finanziario federale per inserire tecnologie e processi innovativi di riduzione delle CO₂ (es. pompe di calore ad alta temperatura e tecnologie di cattura e rimozione delle emissioni).
Secondo le nuove disposizioni del Codice delle Obbligazioni svizzero è ormai obbligatorio, per le grandi società di interesse pubblico (ad esempio, società quotate, banche e assicurazioni), dimostrare di aver definito degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO₂ derivanti dai consumi energetici. Cosa dobbiamo attenderci, dunque, da qui al 2050? SSF riporta alcune indicazioni: un tasso annuale di ristrutturazione immobiliare del 2,5%, il passaggio al 100% di illuminazione LED, l’utilizzo di elettrodomestici e di sistemi di ventilazione a basso consumo energetico, energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (sole, vento, acqua) e diffusione di impianti di riscaldamento da fonti rinnovabili (pompe di calore, teleriscaldamento, ecc.).
Si affacciano dunque nuove opportunità di mercato. Senza dimenticare, tuttavia, che anche le ristrutturazioni comportano nuovi consumi energetici. Le emissioni di CO₂ derivanti dall’utilizzo di materiali e dai processi di costruzione (attività produttive, trasporto, installazione, manutenzione e smaltimento dei materiali) dovranno pure essere calcolate e ridotte secondo gli obiettivi della Confederazione.