Il libraio

L'appassionato di libri di seconda mano

Insegnante di italiano a tempo parziale, Matteo Pianezzi a Vezia ha appena aperto «Passaparola», punto vendita di libri usati
Matteo Pianezzi, insegnante di italiano e libraio a Vezia. ©Chiara Zocchetti
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
30.03.2025 15:30

Da acquirente a venditore di libri usati. Per Matteo Pianezzi, insegnante di italiano nelle scuole professionali cresciuto e nato a Vezia 56 anni fa, passare dall’altra parte del bancone (anche se per hobby) è stato quasi naturale. «Sono sempre stato un grande amante delle librerie di seconda mano e anche un grande loro frequentatore - spiega - e così, avendo accumulato tanti libri nel corso degli anni, aprire una libreria di libri di seconda mano è stato quasi naturale». Passaparola. Questo il nome scelto da Pianezzi per il negozio che si trova proprio a casa sua, in via San Martino 7, al pianterreno di una villetta vicino alla chiesa. Alcuni cartelli fuori, un paio di indicazioni in giardino e un tavolino davanti alla porta conducono in un locale pieno di scaffali su ogni parete. I libri sono divisi per case editrici, ordine alfabetico e genere. Molta narrativa, diversi libri per bambini e ragazzi e anche una sezione tematica che Pianezzi rinnova ogni mese. «Ho tanti libri, diciamo tematici, però non avendo moltissimo spazio devo andare un po' a rotazione. A casa ho ad esempio libri di filosofia, psicologia, critica letteraria, storia dell’arte e tanti altri...». Qua e là, appoggiati sul bancone e sui tavoli anche alcuni pupazzetti realizzati a mano da una collega insegnante, anch’essi in vendita.

I prezzi troppo alti

Il libraio appassionato di libri usati si ferma davanti uno scaffale quasi tutto riempito di pubblicazioni Adelphi. Il suo viso esprime soddisfazione. «Non sono tutti qui quelli che ho - specifica - ne ho anche a casa mia». E in effetti a una richiesta di un cliente, che cercava la prima opera di Andrea De Carlo, Pianezzi è scivolato un attimo via dal locale per tornarci poco dopo con il libro in mano. «Molti sono miei, ma anche di mia moglie e di mia sorella. Altri, soprattutto quelli per bambini li ho comprati perché non avevo tanta disponibilità. Ogni tanto acquisto anche qualche libro nuovo, perché sono dei titoli che mi piace avere e anche per dare una certa linea alla libreria. L’idea rimane però quella di avere un’offerta il più possibile varia e completa».

Un’idea che si è tramutata in realtà da poco. Perché la libreria ha appena aperto. E subito c’è stato un grande riscontro. «Iprimi giorni sono venuti a trovarmi soprattutto amici e conoscenti, oggi compaiono anche molte facce nuove». Il successo iniziale non ha ancora convinto Pianezzi a fare il salto definitivo: diventare libraio di professione. «Non credo di poterne fare il mio lavoro, continuerò insomma a insegnare ancora a tempo parziale per qualche anno, poi vediamo», sottolinea.

In realtà c’è anche un’altra ragione dietro la scelta di trasformare il locale hobby in un negozio di libri usati. «Anche se non dovrei dirlo oggi secondo me il costo dei libri è molto elevato. Penso soprattutto ai ragazzi, che non hanno molte disponibilità finanziarie. Certo, possono andare in biblioteca come facevo anche io da studente. Ma andavo appunto anche nelle librerie di seconda mano proprio per un discorso di prezzi. Ecco perché, salvo rare eccezioni, i miei prezzi vanno dai 3 ai 9 franchi. Li tengo bassi apposta anche se qualcuno mi ha detto che dovrei alzarli. Inoltre, in questo tipo di librerie è possibile fare anche delle belle scoperte. Magari si trovano dei vecchi titoli che non sono più in commercio. A tutte queste ragioni si aggiunge anche quella di aprire proprio a Vezia, nel mio paese. Non una scelta fatta a caso. Al contrario».

I giovani che leggono poco

Libraio per hobby, insegnante di italiano per mestiere. Sembra quasi normale chiedere a Pianezzi se vede i giovani leggere e quale sia il loro rapporto con la lettura. «C’è un luogo comune che secondo me è vero ed è che quando si inizia a leggere non si smette più. Questo per dire che in classe ho sicuramente dei lettori, di solito sono uno o due ragazzi per classe, che hanno sempre un libro tra le mani. Tutti gli altri mi hanno invece detto che l’unico libro che hanno letto è quello di scuola, quello che gli facciamo leggere noi insegnanti. Forse anche per questo per il momento non sono stati tanti i giovani che sono passati dalla mia libreria. Certo, forse non ho ancora fatto la pubblicità giusta, come sui social e nelle scuole. Spero che un giorno arriveranno».

L’invito a leggere

Avendo a che fare quasi tutti i giorni con i ragazzi che frequentano le scuole, Pianezzi spende ancora alcune parole nei loro confronti. «Spesso mi rendo conto che gli allievi quando leggono non visualizzano quello che stanno leggendo. Per me è una sorpresa enorme. Perché già alle elementari e alla scuola materna si impara a disegnare e a raccontare quello che si sta leggendo. È un meccanismo importante che deve invece scattare. Perché altrimenti la lettura diventa qualcosa di passivo, mentre è attiva se si è in grado di accendere la mente. È un po’ come il cinema. I contenuti di un film diventano più immediati se codifichi le immagini, se sei in grado di accogliere e recepire il messaggio della pellicola».

Il messaggio che il libraio-insegnante lancia ai giovani è quindi piuttosto chiaro. «Passate da me, anche solo per guardare quel che è esposto. Nessuno vi obbliga a comprare niente. Passate e guardatevi attorno. Se vi interessa qualcosa possiamo trovare un ottimo accordo per venirci incontro sul prezzo».

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