L'editoriale

L'arte stimola uno sviluppo più sostenibile

Il festival diffuso «L’uomo e il clima» ha il merito di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del cambiamento climatico
Paride Pelli
16.02.2025 06:00

Il cambiamento climatico è diventato una autentica priorità, uno dei problemi più importanti e dibattuti della nostra epoca e da solo, negli ultimi anni, è stato in grado di cambiare non pochi paradigmi della nostra vita quotidiana. E sicuramente altri ancora ne cambierà in futuro. 

In questo contesto, il festival diffuso «L’uomo e il clima» ha il merito di sensibilizzare sul tema l’opinione pubblica, attraverso l’utilizzo di arti anche molto diverse tra loro, ma riunite e valorizzate, questa volta, attorno a una questione, quella climatica, che si fa sempre più rilevante. E così, nel contesto del Festival, abbiamo arti che spaziano dalla pittura alla fotografia, passando per la scultura e il cinema, tutte - naturalmente - in stretta correlazione con la scienza. In questo senso, il grande merito del Festival e del suo ideatore è stato quello di riuscire a «creare connessioni» all’interno di un piccolo ecosistema, quello luganese, che a livello culturale ha ancora ulteriori margini di crescita per diventare una vera e propria potenza, ci sia permesso l’aggettivo, «glocal». Sono innumerevoli, ormai, le iniziative di alto livello, pubbliche e private, che danno lustro alla città e che hanno proiettato Lugano in una dimensione internazionale e che hanno fatto parlare di sé sulle pagine delle più importanti riviste di settore e dei più blasonati quotidiani. Tra le recenti, «L’uomo e il clima» è una iniziativa che ha il merito di evidenziare quello che è un connubio tra due temi - l’arte e il clima, appunto - che si intersecano sempre di più. Per volere degli artisti, certamente, ma anche per la pervasività e per quella che potremmo chiamare, ma senza drammi, l’urgenza del tema.

Sempre più artisti di tutte le latitudini, infatti, utilizzano le loro opere per sensibilizzare il pubblico sulle questioni ambientali, per stimolare riflessioni e per incoraggiare una consapevolezza attiva sul cambiamento climatico. Le loro opere evidenziano gli effetti del cambiamento climatico, quali il riscaldamento globale e la perdita di biodiversità. Attraverso installazioni, performance e opere pubbliche, queste realizzazioni possono mobilitare le comunità e stimolare il dialogo.

Quello che maggiormente colpisce, nell’arte contemporanea, è poi l’utilizzo più frequente dei cosiddetti materiali sostenibili o riciclati: chiaro segnale di una sensibilità artistica impegnata su temi - come la volontà di ridurre i rifiuti o l’uso responsabile delle risorse - che fanno parte anche delle nostre giornate.

Quello che questo Festival diffuso riesce a fare in piccolo, è lo stesso che sta avvenendo nel macrosistema a livello di collaborazioni interdisciplinari: mettere in relazione sempre più settori inizialmente lontani - come arte e scienza - e farli dialogare sul problema, così da portare nuove chiavi di lettura e, talvolta, anche soluzioni creative. È proprio qui, in questo contesto, che l’arte può svolgere un ruolo cruciale nel sensibilizzare sul cambiamento climatico, non solo come mezzo di espressione, ma anche come strumento di miglioramento delle abitudini individuali e sociali. L’arte, grazie anche alla tecnologia, che allo stesso tempo è un valido strumento per uno sviluppo sostenibile, si è oggi data, tra gli altri, anche il compito di comunicare agli esseri umani qual è lo spirito giusto con cui amare e tutelare la Terra. Attualmente sono molti gli artisti che, in qualche modo, si fanno ispirare dalle tematiche ambientali e creano opere capaci di aumentare la consapevolezza del pubblico. È come se la Land Art, caratterizzata dall’intervento diretto dell’artista sulla natura, avesse - oltre che anticipato i tempi - lasciato un segno indelebile del suo passaggio anche nelle coscienze. Da lì partono oggi molte altre forme di arte contemporanea. Ci sarebbe da chiedersi se c’è un limite a queste sperimentazioni a volte selvagge, e fino a che punto può spingersi un artista con il suo lavoro e il suo pensiero applicato a un singolo tema. La risposta è che un limite non c’è e che l’arte può continuare a stupire e meravigliare, in tutte le sue forme, comprese quelle dedicate all’uomo e al suo rapporto, oggi difficile, con il clima.

In questo articolo: