L'azienda-modello è in un momentaccio e licenzia ancora
È stata a lungo consierata un’azienda-modello nella farmaceutica ticinese, e per certi versi lo è ancora: asilo nido aziendale, un Ccl «esemplare», tanti benefit per i dipendenti. Ma anche le aziende-modello possono avere dei momentacci.
Di sicuro quello che sta attraversando Sintetica da un anno a questa parte è un «momentaccio» con i fiocchi e la società non lo ha nascosto ai collaboratori in una riunione plenaria tenutasi giovedì. Dopo i licenziamenti «sotto l’albero» riferiti da La Domenica a dicembre scorso (una decina, accompagnati dalla soppressione «spontanea» di una ventina di impieghi) sembra che quello venturo sarà un altro Natale di tagli: questa volta, però, i numeri rischiano di essere peggiori.
Che i problemi non fossero finiti lo si era capito, in realtà, già nei mesi scorsi con il cambio della vecchia dirigenza (prima l’amministratore delegato, poi il direttore finanziario e quello delle risorse umane) deciso dalla proprietà francese. A fine settembre i timori sono stati confermati dall’arrivo a Mendrisio di una squadra di analisti («tagliatori di teste» secondo i pessimisti) che ha preparato un rapporto sulle misure da adottare per «ottimizzare» la struttura aziendale.
L’avventura americana
I dettagli del rapporto non sono noti, ma durante la riunione di giovedì (a cui era presente anche il sindacato Ocst) la nuova dirigenza ha prospettato tempi duri - e rapidi - al personale riunito per l’occasione. Per la fine dell’anno è stata annunciata una nuova ristrutturazione che coinvolgerà non solo i duecento dipendenti in Ticino, ma anche quelli della sede americana e di Neuchâtel (un centinaio). Qui i licenziamenti sarebbero già iniziati: quattro lettere di disdetta sono arrivate nei giorni scorsi nello stabilimento di Couvet.
La «fase complessa» che sta vivendo l’azienda, fondata a Chiasso nel 1921 e rilevata nel 2019 dal fondo francese Ardian, è stata «illustrata e presa in esame» anche nel corso di un incontro tra la dirigenza, il sindacato firmatario del contratto collettivo e la commissione del personale, si legge in una presa di posizione inviata ieri da Sintetica al nostro domenicale. All’origine delle difficoltà ci sarebbe il «grosso investimento affrontato per entrare nel mercato statunitense» il quale «non ha ancora prodotto i risultati attesi». Sui mercati svizzero, tedesco e austriaco invece (dove «la presenza dell’azienda rimane stabilmente importante») le cose andrebbero meglio.
Riorganizzazione in corso
Non a caso nei giorni scorsi è stato licenziato anche il direttore della filiale americana: quest’ultima, che conta una decina di dipendenti ed è stata costituita appena due anni fa, starebbe a sua volta per essere sottoposta al «progetto riorganizzativo».
Cosa succederà a Mendrisio? La preoccupazione del personale è emersa durante gli incontri ma la nota di Sintetica non dice espressamente se e quanti licenziamenti verranno decisi. Parla soltanto di un generico «piano di misure» che l’azienda valuterà di attuare a fine anno: misure «finalizzate al consolidamento della struttura aziendale e all’implementazione di una strategia imprenditoriale di medio-lungo termine, volta ad assicurare un futuro prospero e sereno all’impresa».
«Monitoriamo la situazione»
Di qui l’audit «approfondito» del comparto produttivo, affidato ai consulenti esterni. «Abbiamo promosso una serie di iniziative volte a rivedere e consolidare i processi aziendali» conclude Sintetica.
Parole dietro a cui si nasconde - è il timore - la possibilità di tagli non più «alla spicciolata» come quelli eseguiti in passato, e mantenuti finora dall’azienda sotto la soglia del licenziamento collettivo. La sorpresa sarà svelata a cavallo delle Festività natalizie o poco dopo. Intanto anche il sindacato Ocst è «evidentemente preoccupato» conferma il responsabile del Mendrisiotto Nenad Jovanovic. «Stiamo monitorando la situazione. Per noi la priorità resta la salvaguardia dei posti di lavoro e la tutela del personale. Il dialogo con l’azienda è positivo e dovrà proseguire e qualsiasi decisione, per quanto ci riguarda, dovrà essere valutata coinvolgendo seriamente e attivamente le parti».