Politica

Le «auto blu» dei Consiglieri di Stato sono molto opache

Il governo ticinese dispone di cinque veicoli con autista ma non fornisce dati su come li utilizza, al contrario del Consiglio federale
Andrea Stern
Andrea Stern
03.11.2024 06:00

Bellinzona è lontana anni luce da Berna. Nella capitale federale vige la massima trasparenza in merito all’impiego dei servizi messi a disposizione dei membri del governo, con il DFAE che pubblica per esempio la distinta di ogni singolo volo effettuato da Ignazio Cassis, con tanto di motivo della trasferta e nomi dei passeggeri al seguito.

Nella capitale cantonale, invece, vige il massimo riserbo. Se si chiede chi sia il principale fruitore del servizio auto del Consiglio di Stato, bisogna attendere oltre due settimane di rimpalli governativi per ottenere la risposta che «i chilometri dipendono da molti fattori, tra cui l’assunzione della presidenza del governo oppure altre cariche di rappresentanza in gremi intercantonali». Non trova soddisfazione nemmeno la domanda banale su quali siano i modelli di auto a disposizione dei consiglieri di Stato. «Sono tre auto a motore termico e due auto a motore elettrico», taglia corto il governo, come se ci fosse da nascondere chissà quale inconfessabile peccato.

Zali guida da solo

In realtà le auto del Consiglio di Stato sono visibili a chiunque dovesse passare dal parcheggio di Camorino dove sono stazionate in attesa di rendersi utili. E anche sull’impiego da parte dei singoli membri, non è un mistero per chiunque si trovi a bazzicare per Bellinzona che il consigliere di Stato Claudio Zali preferisce guidare di persona piuttosto che farsi trasportare, mentre altri colleghi parrebbero far capo relativamente spesso al servizio messo loro a disposizione, in particolare coloro che rivestono le cariche di presidente del Consiglio di Stato, rispettivamente vicepresidente di tre Conferenze dei Cantoni latini in ambito di giustizia e polizia, asilo e migrazione, militare e protezione della popolazione.

Ad ogni modo le auto di Stato non sono utilizzabili a piacimento, bensì solo per scopi professionali. Un eventuale utilizzo per affari privati - precisa una specifica direttiva - è ammesso solo se lo spostamento è connesso con l’esercizio della carica. «Di principio il servizio auto non è destinato a garantire le esigenze private dei consiglieri di Stato», spiega il governo.

Più in rete, meno in strada

Grazie alle statistiche pubblicate sul rendiconto annuale dalla Cancelleria dello Stato, cui compete la responsabilità del servizio auto, è anche possibile sapere che l’utilizzo è in calo. L’anno scorso le cinque vetture hanno percorso complessivamente 75.011 chilometri, circa la metà rispetto al periodo pre-pandemico e meno anche che nel 2020, 2021 e 2022. «Anche dopo la pandemia un numero rilevante di riunioni continua ad essere svolto online, permettendo un risparmio di chilometri e ore di viaggio», spiega il governo.

Inoltre a ridurre il numero di chilometri interviene anche una sorta di «car sharing» governativo, ovvero la condivisione dell’automobile tra più consiglieri di Stato. «Il servizio auto non è concepito come modalità di trasporto individuale», precisa il governo.

Fra trasparenza e sobrietà

A questo punto chi fosse goloso di maggiori dettagli sulle abitudini di trasporto dei membri di governo può orientare il proprio sguardo verso Berna, dove le informazioni sono decisamente più abbondanti. La Cancelleria federale pubblica regolarmente una lista dei veicoli di rappresentanza e dei veicoli personali di servizio dei consiglieri federali, tutti di proprietà della Confederazione ma con la differenza che i primi dispongono di un autista mentre i secondi vengono guidati dagli stessi membri del governo.

Ad accomunarli è una relativa sobrietà rispetto ad altre realtà. Nell’esercizio delle loro funzioni i consiglieri federali e il cancelliere si fanno accompagnare su auto elettriche o ibride di marca BMW, con l’eccezione di Elisabeth Baume-Schneider che ha scelto un minivan elettrico, il Mercedes EQV. Tutte auto piuttosto modeste rispetto per esempio a «The Beast», l’auto presidenziale USA, costata oltre un milione di dollari.

Ma la modestia dei consiglieri federali emerge ancor più dalla lista dei veicoli di servizio. Sia Guy Parmelin sia Ignazio Cassis hanno rinunciato a farsi acquistare una nuova auto e continuano a circolare con il veicolo che avevano prima della loro elezione in Consiglio federale, una Mazda 6 del 2013, rispettivamente una BMW 320d xDrive, anch’essa del 2013. Mentre l’ultimo arrivato Beat Jans non ha nemmeno un veicolo personale, preferendo viaggiare in treno. Come già Simonetta Sommaruga, che solo nel 2018, dopo un ventennio di astinenza dalla guida, si concesse una Mini Cooper, con la quale in una fredda giornata invernale diede un passaggio a due anziane autostoppiste che stavano tremando dal freddo sul lato di una strada bernese.

In questo articolo: