«L'ho visto arrivare, urlava e tirava calci»
«Sì, mi sono spaventato, anche perché nel 2020 lavoravo alla Manor quando c’è stato quello che c’è stato». Johnny ha la voce calma. Così come è stato calmo venerdì pomeriggio, verso le 18.15, quando un uomo è comparso davanti al negozio nel quale lavora come commesso – un negozio di abbigliamento nella zona di Palazzo Gargantini a Lugano – urlando (in inglese) e dando calci alle sedie. In realtà Johnny si è spaventato perché in quegli attimi gli è parso che l’uomo avesse un coltello in mano e la mente improvvisamente è tornata a quattro anni fa, a quando una donna è entrata nel grande magazzino di piazza Dante, ha preso un coltello dal reparto casalinghi e gridando «Allah u Akbar» (Dio è il più grande) si è scagliata contro una cliente, ferendola alla gola e poi contro un’altra, che era riuscita a difendersi e a fermarla.
«Ho visto un coltello, anche se la polizia non so se l’ha trovato». Johnny continua a parlare. A fornire dettagli. «Ero fuori dal negozio a fumare insieme a un cliente, quando all’improvviso dal lungolago è comparso questo uomo che urlava e dava calci alle sedie del bar qui vicino. Subito sono rientrato e ho chiuso a chiave il negozio. La mia preoccupazione è subito stata quella di proteggere i 5-6 clienti che in quel momento si trovavano dentro. Perché se fosse riuscito a entrare poteva succedere una strage».
Dal dentro il negozio Johnny si accorge che l’uomo, «in stato visibilmente alterato», si dirige verso lo spazio commerciale di fronte. Così, fa quello che forse non tutti farebbero e non si dovrebbe fare. Prende un bastone ed esce. «Ero preoccupato che entrasse in quel negozio, che conosco molto bene, perché ci lavora una mia amica. Invece, dopo aver fatto avanti e indietro per un po’, si è allontanato verso il quartiere Maghetti e non l’ho più visto».
Johnny non l’ha più visto perché nel frattempo è intervenuta con un grande dispiegamento di forze la polizia (una quindicina gli agenti intervenuti). Che ha fermato l’uomo e scongiurato il peggio. Non è andata così bene invece in Germania. A a Solingen. Dove un uomo, sempre venerdì sera, armato di coltello ha ucciso tre persone a una festa del paese.
Un parallelismo (per fortuna dalle conseguenze diverse) che mette comunque i brividi solo a pensarci.