Il commento

L'identità ticinese tra malintesi di lingua e cultura

Sono originaria di Lugano, ma da anni vivo a Londra. Questo trasferimento ha trasformato la mia vita in molti modi, soprattutto dal punto di vista linguistico
Xenia Tchoumi
09.03.2025 06:00

Sono originaria di Lugano, ma da anni vivo a Londra. Questo trasferimento ha trasformato la mia vita in molti modi, soprattutto dal punto di vista linguistico. Utilizzo l’inglese quotidianamente, soprattutto sui social media, poiché mi rivolgo a un pubblico vasto e internazionale. 

Inaspettatamente, questo ha portato molti a fraintendere la mia identità. Mi sorprende come ciò mi costringa non solo a spiegare in continuazione chi sono e da dove vengo, ma anche a giustificarmi costantemente, quasi come se dovessi difendere la semplice verità sulla mia prima lingua. Spesso mi trovo a chiarire che le mie radici culturali e linguistiche sono profondamente legate al Ticino e alla lingua italiana. L’incomprensione non si limita solo alla lingua. Anche il mio aspetto fisico contribuisce ai malintesi. Con origini genetiche dell’Europa dell’Est, il mio aspetto porta spesso le persone a fare supposizioni errate sulla mia identità. Non riescono a collegarmi al Ticino e, a volte, faticano persino ad accettarlo, immaginando che io possa solo appartenere a luoghi lontani dalla Svizzera o dall’Italia. Eppure, la mia cultura e la mia lingua sono profondamente radicate nel nostro piccolo (e speciale) angolo del mondo.

Quando dico di essere di Lugano, le reazioni sono spesso sorprendenti, se non addirittura surreali: molti pensano che a Lugano si parli tedesco e iniziano a discuterne con me a riguardo. Questa confusione, legata alla lingua che ci unisce come svizzeri italofoni, genera continui malintesi sia online che di persona. È molto strano come, nonostante la vicinanza geografica con l’Italia, l’identità ticinese venga così spesso fraintesa, persino in un contesto cosmopolita come Londra.

Un aspetto che trovo particolarmente sconcertante è la facilità con cui le persone si sentano autorizzate a esprimere giudizi sull’identità altrui, come se fosse un argomento di dibattito pubblico. Spesso ignorano i dettagli delle mie origini e della mia storia personale, ma si sentono comunque in diritto di discutere su quali siano le tradizioni ticinesi o su quale lingua si parli a Lugano. Questa superficialità dimostra quanto sia diffuso il ricorso a stereotipi e luoghi comuni per definire l’identità di una persona. Ma l’identità è molto più complessa: non basta guardare l’aspetto esteriore o ascoltare qualche dettaglio frammentario per comprendere davvero chi siamo.

Il fatto che utilizzi l’inglese per comunicare con un pubblico globale non cambia la mia essenza: sono e rimarrò sempre Luganese, e la lingua in cui sogno, conto e penso è l’italiano. Paradossalmente, l’esperienza di vivere all’estero ha rafforzato il mio legame con la mia cultura d’origine. Abitare tra due mondi mi ha permesso di valorizzare ancora di più la mia identità italofona, anche quando utilizzo altre lingue per comunicare. Il Ticino, con la sua cultura italiana e il suo spirito svizzero, è un patrimonio prezioso che porto sempre con me, anche a migliaia di chilometri di distanza. Attraverso conversazioni, sia dal vivo che sui social media, cerco di far conoscere e apprezzare la nostra identità unica nel resto del mondo.

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