Il personaggio

L'influencer ticinese che spopola senza «aiutini»

Francesca del Bufalo racconta il suo successo fai-da-te su Instagram: «Non per forza bisogna affidarsi a un'agenzia»
Prisca Dindo
06.10.2024 13:58

Francesca Del Bufalo ha sempre avuto nel cuore la moda. Dopo gli studi all’istituto Marangoni a Milano, ha lavorato in diversi atelier sartoriali inglesi e francesi. Nel 2015 scopre il mondo dei social e se ne innamora. Dapprima apre un profilo Instagram privato poi, seguendo il suggerimento di un famigliare, lo apre al pubblico. «Sei una bella ragazza e hai qualcosa da dire, perché non provi pure tu ad imboccare questa strada?» le disse il parente. Così è stato. I contenuti da lei prodotti legati alla moda, alla gastronomia e ai viaggi sono subito piaciuti alla community. Nel giro di pochi anni, sono piovute le offerte di lavoro perché, nel frattempo, il profilo di Francesca aveva oltrepassato i centomila follower.

«Non accetto tutte le collaborazioni»

Nata a Lugano nel 1988, oggi FraDB, come si fa chiamare sui social, è una delle ticinesi con più seguito su Instagram. Francesca non lavora con le agenzie del settore: preferisce fare da sé. «Non è un mondo facile, lo so. Quando mi propongono contratti ambigui li sottopongo sempre al mio avvocato di fiducia, in genere non mi muovo mai da sola. Ricevo le proposte di lavoro direttamente dai brand: case di moda, località turistiche, hotel, ristoranti. Possono offrirmi uno scambio merce oppure una collaborazione a pagamento, che accetto soltanto se credo nella qualità del marchio che mi contatta. Ad esempio mi rifiuto di promuovere le sigarette elettroniche: ritengo nocivo il fumo perciò possono sottopormi tutti i cachet del mondo che io li rifiuto».

Quel reel con Leclerc...

Francesca racconta di aver costruito il suo pubblico grazie soprattutto al passaparola. Lei ha tanti interessi e ogni argomento da lei trattato ha funto da leva per entrare in contatto con nuovi followers. «Un esempio? Io sono una fan sfegatata di Renato Zero. Conosco le parole di tutte le canzoni del cantante italiano; appena posso, lo seguo nei suoi concerti dedicandogli tante storie su Instagram. Le «sorcine» come me, come si fanno chiamare le fan di Renato, non si sono fatte attendere: hanno messo «like» alle storie e hanno iniziato a seguirmi». Un’altra passione di Francesca (e di tutta la sua famiglia) sono i motori. Lei stessa è una pilota. Il reel dell’influencer ticinese accanto all’asso della Formula uno Charles Leclerc ha fatto impazzire i ferraristi.

Ci vuole rigore

«Di recente una collega mi ha suggerito di definirmi una «content creator» e non più una influencer, perché dice che il caso Balocco che ha travolto Chiara Ferragni ha messo sotto una cattiva luce questa figura. Non sono d’accordo: io non faccio niente di male, mostro la mia routine e segnalo quando il contenuto dei miei post è brandizzato. Perché dunque dovrei rinnegare il ruolo che mi sono ritagliata?». Chi non conosce la realtà social, pensa che, più che un mestiere, sia un gioco pubblicare foto e video a volontà. «Si sbagliano. È vero che non lavoriamo in miniera, tuttavia anche in questo mestiere ci vuole rigore. Se si vuole durare nel tempo, bisogna affrontare la professione con serietà, come qualsiasi altro mestiere».

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