Nel cantiere di lusso, già mezzo sold-out

Al sesto piano del cantiere in Riva Caccia il lusso c’è già anche se non si vede. «Qui verrà la cucina, qui il salotto» spiega Marco Tognola indicando un immaginario open-space che, da solo, è grande due volte un normale appartamento. «Da questa parte invece sorgeranno le camere». La vista mozzafiato sul lungolago e il monte Brè è definitiva: basta immaginarla senza impalcature.

Tutto il resto - «domotica di ultima generazione, finiture e servizi improntanti ai massimi standard di qualità e sostenibilità» - lo vedranno i fortunati abitanti della residenza Rive Gauche. Sarà completata nell’estate del 2026 ma su 16 appartamenti extra-lusso «la metà sono già stati acquistati» e per il resto «abbiamo diverse richieste» spiega il promotore immobiliare. «Sinceramente non ci aspettavamo una risposta in tempi così veloci».
«Massimo riserbo»
Su nomi e provenienze degli acquirenti il co-fondatore del gruppo Tognola (sede a Lugano Besso, specializzato in immobili di fascia alta) non si sbottona. «È una clientela che chiede, giustamente, il massimo riserbo». Ma il fatto che facciano a gara e non badino a spese - prezzi riservati, superfici da 350 a 600 metri quadri - non si spiega solo con le caratteristiche del progetto. I globalisti provenienti dall'Inghilterra e dalla Scandinavia stanno facendo "surriscaldare" il mercato immobiliare di lusso a Lugano. Il cantiere in Riva Caccia è l’unico avviato sul lungolago negli ultimi cinque anni: il vicino hotel Splendide e l’ex Eden a Paradiso sono bloccati da ricorsi.

«Non è stato facile procurarsi questa posizione, praticamente unica. I progetti di questo tipo nel Luganese si contano sulle dita di una mano e la domanda è alta» spiega Tognola. «Non tutti i clienti sono nuovi arrivati. Alcuni vivono in città da diversi anni ma non riuscivano a trovare soluzioni soddisfacenti».
Dentro il cantiere
Il tour del cantiere prosegue nell’area comune al pianterreno. Gli operai si affaccendano tra una mega-piscina interna, con tanto di spogliatoi e palestra, e la zona relax che comprenderà una Spa con saune e bagni turchi. «Qui avremo le vasche ghiacciate, qui la cromoterapia» illustra Tognola indicando quelli che, per ora, sono vani di cemento armato. Più avanti si susseguono una fila di mini-appartamenti (sette in tutto, 50 metri quadri l’uno) pensati come dépendance per ospiti e personale di servizio. «Oggi il mercato del lusso chiede servizi di livello alberghiero combinati con gli spazi e la vivibilità delle grandi unità indipendenti» prosegue l’imprenditore. «Sono esigenze complesse che il mercato immobiliare locale fatica ancora a soddisfare».

Ironia della sorte. Là dove sorgevano - fino a pochi anni fa - un ristorante cinese abbandonato e un villino usato come rifugio dai senza tetto, le ruspe hanno spianato un ingresso maestoso: di fianco a una sala-riunioni ci sarà la conciergerie e una passerella che, tra giochi d’acqua, attraverserà il giardino fino al lungolago. Sotto, il lusso sotterraneo di sessanta posti auto grandi come monolocali. Via Nassa è a due passi, ma anche i garage di lusso di Pazzallo. «La vicinanza è un vantaggio non solo dal nostro punto di vista, ma anche da quello dei commerci di fascia alta - ricorda Tognola -. Nuovi arrivi generano un nuovo indotto»
In attesa di stilare il bilancio definitivo, intanto il cantiere è arrivato a tetto. Nei prossimi mesi verranno posati impiantistica e serramenti, poi toccherà alle finiture. C’è chi ha chiesto il cinema in casa, chi la piscina o due cucine. «La personalizzazione è uno degli aspetti più delicati e apprezzati da questo tipo di clientela» sorride Tognola. «Ormai non ci sorprendiamo più di nulla».