Ticino

Nella roccaforte delle Tre Valli dove i lettori non mancano

Prima puntata della nuova rubrica de La Domenica dedicata ai librai e alle librerie della Svizzera italiana
Libraia diplomata, Giorgia Schmid è titolare dal 2014 della libreria Eco Libro di Biasca. © CdT/ Chiara Zocchetti
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
26.01.2025 14:00

C’è chi, forse provocatoriamente, vorrebbe vedere nascere scuole di lettura e non solo scuole di scrittura che invece - fiutato l’affare - sono fioccate un po’ da tutte le parti, dal Ticino all’Italia. Prima di scrivere bisognerebbe imparare a leggere, insomma. Perché anche così si costruisce una coscienza critica, si affina quella cassetta degli attrezzi che permette di comprendere meglio il mondo e anche se stessi. Libri come mattoni, quindi. Utili per costruire e rinforzare testa e cuore. Giorgia Schmid, prima di diventare libraia a Biasca e riprendere nel 2014 la libreria Eco Libro fondata nel 1971 da Laura Columberg, ha scoperto la potenza dei libri e delle parole fin da bambina e non è più riuscita a liberarsene.

Prima, da studente liceale, ha lavoricchiato in estate nelle librerie, poi ha intrapreso l’apprendistato come libraia, appunto, fino a diventare la titolare di quella che oggi è l’unica libreria delle Tre Valli, non essendoci più alternative né in Leventina, né in valle di Blenio. Quasi una roccaforte, la sua. Che non solo resiste ma anno dopo anno si rafforza. «Questa libreria è il mio regno», sottolinea, prima di aggiungere. «Negli anni ho incrementato i clienti e le relazioni. Il punto forte delle librerie nel mondo di oggi, dove è possibile comprare tutto su internet, è quello di trovare e parlare con una persona in carne e ossa capace di consigliare e aiutare i lettori a districarsi tra le molte pagine scritte e pubblicate». Schmid entra di più nei dettagli. «C’è chi arriva con l’idea di voler approfondire un argomento senza sapere quale libro può essergli d’aiuto, chi non ha la più pallida idea di quale libro regalare a una persona di una certa età, chi curiosa e basta, chi ha letto un autore e vorrebbe continuare a leggere qualcosa di simile e si affida ai miei gusti letterari...». Un mondo variopinto che vuole interagire con un altrettanto variegato mondo... di libri, dunque. E vuole affidarsi a chi è abituato a navigare tra le molte parole scritte.

Promossi su Tik Tok

Certo, non tutto è rose e fiori. Perché a volte il mare può diventare tempestoso. E allora è la passione a trasformarsi in motore del vascello. Perché a fine mese i conti devono tornare. Anche quando si seminano parole. «Un giorno ha telefonato una signora chiedendomi se collaborassi con Amazon», rivela la giovane libraia che a 35 anni si immagina tra gli scaffali ancora a lungo e per questo non rinuncia a interfacciarsi con le mutate abitudini dei lettori, come quelli che oggi promuovono i libri su Tik Tok. Un fenomeno nuovo, ma ritenuto interessante da Schmid che tocca con mano l’interesse suscitato dai social media tra i giovani. «È capitato e capita che arrivano chiedendomi dei titoli che appunto hanno visto sui social. Lo trovo molto positivo».

Tra incontri e scelte letterarie

Il mondo insomma cambia in fretta e chi sta dall’altra parte del bancone ne capta i segnali. A cominciare dall’abitudine più diffusa di quanto si pensi di leggere gli eBook, ovvero i libri sui dispositivi elettronici. «Negli anni mi sono accorta che una buona fetta di lettori - giovani e meno giovani - sono passati al digitale e scelgono il libro di carta solo quando non lo trovano sulle piattaforme. Ecco bisognerebbe riuscire a far ritornare quelle persone al cartaceo», annota, sistemando meglio alcuni volumi nel suo piccolo regno di via Giovannini. Che accoglie anche giochi da tavolo, alcuni prodotti di cartoleria (dalle penne ai bloc notes), thé e tisane da bere dopo di aver letto le frasi all’interno delle bustine e anche una scelta di libri usati in vendita a due franchi. «In realtà molti entrano anche solo per salutare», precisa Schmid in tono affettuoso. Perché è questa un’altra caratteristica di questo libreria. Biasca non è Lugano e quassù ci si conosce quasi tutti. «Il vantaggio che ho rispetto magari a una libreria grande è che qui le persone ti conoscono e tu le conosci. Col tempo si crea insomma un rapporto che va al di là della libreria».

Non un dettaglio da poco, se ci si pensa bene. Giacché a Biasca non si vendono gli stessi libri di successo che magari vanno alla grandissima a Mendrisio. Il Ticino è solo uno, eppure i gusti sono diversi da regione a regione. Sembra bizzarro, ma è così. Più di una volta in cima alle classifiche di vendita mensili delle librerie ticinesi ci sono libri diversi tra loro. «Forse ciò è anche un po' dovuto al libraio che fa delle scelte di esposizione o magari ha delle preferenze e allora ordina più un titolo piuttosto che un altro e quindi il lettore che arriva in libreria è proprio perché ha magari gusti un po’ più simili al libraio», prova a spiegare Schmid. Che organizza e promuove anche attività che non si svolgono nella sua libreria.

L’associazione

«L’anno scorso - racconta - ho iniziato a proporre delle attività per bambini in un locale un po’ più grande. Erano dei laboratori creativi che vorrei continuare anche quest’anno, magari accompagnandoli da qualche lettura». Sempre nel 2024 Schmid ha anche fondato un’associazione insieme a una sua cliente chiamata «l’identità», per portare a Biasca «una serie di incontri letterari, quindi presentazioni di libri legati al tema dell’identità». Un’iniziativa snodatasi sull’arco di quattro giovedì sera nell’auditorium della Casa Cavalier Pellanda nata per «offrire alla comunità locale l’opportunità di esplorare nuovi mondi attraverso i libri, permettendo nello stesso tempo di approfondire la propria conoscenza e comprensione della letteratura».

Conoscere e comprendere non sono infatti soltanto due verbi. Sono soprattutto due molle fondamentali per costruire quella cassetta degli attrezzi utile per affrontare la vita che ogni essere umano affronta sulla Terra. E che alcuni hanno trasformato in parole scritte. Capaci per chi le legge di diventare a loro volte dei preziosi consigli o spunti per guardare avanti, ma anche indietro, in una continua comprensione di sé e degli altri.

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