Svizzera

«Non ci sono abbastanza lavoratori qualificati per i progetti di espansione delle energie rinnovabili»

L’allarme della rete delle aziende municipalizzate svizzere, Swisspower, di fronte alle sfide future del settore
Il fotovoltaico ha ancora ampi margini di crescita, ma... © CdT/Gabriele Putzu
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
19.05.2024 23:00

Le energie rinnovabili sono il futuro, come dimostra la diffusione dei veicoli ibridi ed elettrici, ma oggi non ci sono abbastanza lavoratori qualificati per raggiungere gli obiettivi di espansione previsti proprio per le energie rinnovabili. A lanciare l’allarme è stata lo scorso marzo Fiona Hasler, responsabile della comunicazione di Swisspower, la rete delle aziende municipalizzate svizzere. E Daniela Di Gaspere, che nel frattempo è succeduta a Hasler la pensa allo stesso modo. Hasler e Di Gaspere sono arrivate a queste drastiche conclusioni dopo aver sondato gli umori delle proprie aziende. Ed è proprio da loro che è arrivato l’allarme. Con il cambiamento demografico nei prossimi anni molti specialisti esperti andranno in pensione. Come conseguenza di ciò non solo verranno perse molte conoscenze specialistiche. Ma mancheranno anche i giovani. Che comunque andrà non saranno abbastanza per riprendere i posti di lavoro lasciati vuoti dai pensionati.

La Strategia federale

Un controsenso, se ci si pensa bene. Perché senza energia non funziona quasi più nulla. Dagli ospedali alle infrastrutture ferroviarie, dalle reti di telefonia mobile alle comunicazioni, dalle aziende al mondo delle automobili, appunto. Che di elettricità ha bisogno e avrà sempre più bisogno, visto la crescita di modelli ecologici, sostenibili e affamati appunto di energia.

Ma il settore dell’automibile avrà bisogno anche di energia verde? A giudicare dalla Strategia energetica 2050 della Confederazione (e non solo) assolutamente sì. Visto che si intende andare verso la promozione di energia il più possibile pulita. Dato che sarebbe forse un paradosso muovere veicoli ecologici con energia dall’alto impatto ambientale. Tutto questo partendo dal fatto che già oggi la principale fonte di energia rinnovabile prodotta in Svizzera continua a essere l’energia idroelettrica (che rappresenta circa il 60% del totale), seguita dall’energia da legno (quasi il 20%) e, in ordine decrescente, dall’energia ricavata dall’incenerimento dei rifiuti, dal calore ambientale, dal sole, dai biocarburanti, dal biogas e dal vento.

La campagna promozionale

Tutto questo quando la quota del fotovoltaico, sebbene sia ancora contenuta rispetto al mix energetico totale, ha registrato il maggiore incremento assoluto proprio tra le «nuove» energie rinnovabili. Anche perché gli impianti solari continuano a diffondersi sia nel settore privato che in quello industriale e il loro potenziale, secondo il Consiglio federale, è lungi dall’essere esaurito.

L’allarme comunque rimane. Da qui l’impegno messo in campo in prima battuta proprio da Swisspower. Secondo la quale la maggior parte dei servizi pubblici hanno meno possibilità rispetto alle aziende private di attrarre giovani interessati a specializzarsi nelle energie rinnovabili.

Ecco perché la cooperativa intende avviare una campagna a livello nazionale per mostrare alla popolazione quanto siano attraenti le aziende energetiche come datori di lavoro. «Aziende che offrono lavori interessanti e con un futuro», sottolineano Hasler e Di Gaspere. Tanto più che «chi lavora in un'azienda municipalizzata si impegna per un approvvigionamento energetico affidabile e sostenibile», precisano. Nonostante ciò, il problema resta. E non solo per le energie verdi, dato che «molti servizi comunali sono alla ricerca di elettricisti di rete e spesso non ricevono quasi nessuna richiesta per questi annunci di lavoro».

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