«Non è più necessario andare oltre Gottardo per curare gli occhi»
Ogni inizio settimana il dottor Theo Signer sale su un treno diretto al nord che lo porta a operare in mezza Svizzera. Poi il giovedì ritorna in Ticino, alla Clinica Avanti, a Pazzallo. «Io vado in Svizzera interna ma grazie alla struttura che abbiamo sviluppato qui i nostri pazienti non sono più costretti a fare i pendolari della salute». Signer, specialista in oftalmologia e chirurgia oftalmica, è il primario e direttore sanitario del Gruppo Vista (fondato dal medico Eduard Haefliger), di cui fa parte Avanti. «Abbiamo - racconta Signer - circa quaranta tra cliniche e ambulatori specializzati a livello nazionale. E copriamo praticamente tutto il territorio, a parte alcune aree nella Svizzera francese». A Pazzallo i quindici medici accreditati «effettuano circa 6.000 interventi all’anno, una media - spiega Roberto Mosconi, direttore amministrativo di Avanti - di 500 al mese. Inoltre, garantiamo circa 300 visite mensili. La nostra attività è in crescita da quando Avanti, che esisteva dal 2007 come struttura soprattutto per interventi in sala operatoria (ospitava 14 medici), è stata inglobata nel Gruppo Vista. È successo nel settembre del 2022».
Avere una struttura simile in Ticino è importante. Il 90 per cento delle informazioni che elaboriamo arrivano dai segnali visivi, per questo gli occhi sono un organo delicatissimo. «Si parla spesso di grandi centri sanitari in Svizzera interna e tanti pazienti ticinesi sono tendenzialmente portati a guardare oltre Gottardo, pensando che lì sia possibile curarsi meglio. Non è vero, e - avverte Signer - lo posso dire per esperienza personale: in Ticino abbiamo centri di eccellenza come il nostro che non hanno nulla da invidiare a quelli delle grandi città svizzere».
L’importanza della formazione
Il Gruppo Vista conta complessivamente 450 tra medici, infermieri specializzati e personale amministrativo. «Personalmente - dice il direttore sanitario - viaggio molto perché mi piace capire cosa funziona e cosa non funziona nelle nostre strutture, intervenire per spiegare la nostra proposta, stare vicino ai collaboratori, seguirli e capire le loro esigenze. È un lavoro complicato, ma regala anche grandi soddisfazioni».
Vista investe da anni su ricerca e formazione. E punta sui giovani per crescere. «I nostri medici si specializzano anche attraverso stage (che sosteniamo finanziariamente) e periodi di lavoro all’estero, dove possono operare in équipe all’avanguardia o in reparti universitari. Investire sui giovani per noi è importante perché la loro crescita ci offre stabilità e la possibilità di garantire un ricambio generazionale con specialisti che hanno sposato la nostra filosofia di lavoro. E ciò proprio nell’ottica di fornire al paziente un servizio sempre migliore. Forse è per questo che abbiamo continue richieste di medici che vogliono lavorare con noi».
«Io credo - riprende Signer - che complessivamente nel gruppo Vista sia cresciuta una generazione di oftalmologi di ottimo livello. Lo dico, stavolta, da paziente: io stesso mi sono sottoposto a un intervento di cataratta e sono stato operato da un mio allievo con risultati eccellenti». Attualmente - racconta ancora Signer - «abbiamo nel nostro Gruppo Vista una dottoressa a Londra che si sta specializzando in neuroftalmologia, studia cioè l’impatto delle malattie che hanno riflessi nelle strutture neurologiche del sistema visivo. Un altro medico sino a settembre sarà a Parigi al Rothschild Foundation Hospital. Un terzo, che ha già accumulato una buona esperienza in Ticino e a Basilea, andrà in autunno all’estero a studiare da vicino i progressi del trapianto della cornea, che oggi si può effettuare anche attraverso un’iniezione di cellule e una piccola membrana di base. Abbiamo un bel gruppo, affiatato, fatto di professionisti che si conoscono da tempo».
Gli interventi programmati
Nelle cliniche del Gruppo Vista si effettuano interventi chirurgici nella retina, l’iniezione intravitreale di farmaci (che avviene in sala operatoria per motivi di sterilità) sempre per la cura della retina, trattamenti contro l’uveite, tutta la chirurgia della lente, l’oculoplastica, il trattamento dei disturbi delle vie lacrimali, la cosiddetta degenerazione maculare, la neuroftalmologia e la cura della cornea compresi i trapianti (che si effettuano anche in Ticino), le malattie delle palpebre, lo strabismo. Poi gli interventi laser per la correzione della vista. «L’intervento più comune - spiega Signer - è quello della cataratta (comprese quelle piuttosto complicate), cioè l’opacizzazione del cristallino, in gran parte dei casi legati all’età, anche se l’età di chi si sottopone a questo intervento progressivamente sta calando. Oggi scegliamo il tipo di lente - monofocale o multifocale - con il paziente, cerchiamo di capire con lui le sue esigenze, se ad esempio vuol mantenere gli occhiali o preferisce un cristallino artificiale che gli permetta di vedere senza occhiali. Bisogna essere onesti con il paziente e spiegare sino in fondo le caratteristiche del cristallino artificiale che andiamo ad applicare, quali sono svantaggi e vantaggi. Anche se bisogna aggiungere che ormai le lenti intraoculari di ultima generazione sono sempre più performanti e permettono di correggere agevolmente i diversi difetti visivi».
Le visite preliminari e post-operatorie
Questo genere di trattamenti prevedono diverse tappe, anche in periodi piuttosto ravvicinati, «e dunque è importante per il paziente avere una struttura vicino a casa. Generalmente - precisa il primario - noi effettuiamo una prima visita preliminare, poi programmiamo un eventuale intervento e infine mettiamo in calendario le visite del periodo post-operatorio. La nostra lista d’attesa è piuttosto ridotta e in casi gravi possiamo ridurla ancora e intervenire tempestivamente, questo in tutte le nostre cliniche. Inoltre, abbiamo una straordinaria infrastruttura IT che con un sistema informatico articolato collega le diverse realtà sparse sul territorio e ci garantisce un impianto di archiviazione, prenotazione ed elenco di cure effettuate aggiornato praticamente in tempo reale. Ricerca, formazione e trattamento del paziente sono i tre punti per noi irrinunciabili».
Fondamentali le specializzazioni
Un altro aspetto importante sono le specializzazioni. Un tempo l’oftalmologo faceva un po’ di tutto, dalla retina alla cornea, oggi non è più così. «La ricerca in particolare ma anche la tecnica chirurgica ci hanno messo a disposizione un bagaglio di conoscenze specifiche importanti. Anche i nuovi farmaci messi a punto al termine di ricerche durate anni e anni ci stanno aiutando nella lotta contro certe malattie degli occhi, che sino a dieci, venti anni fa cercavamo di curare con risultati meno soddisfacenti di oggi. Certo, tantissimo resta da fare, in particolare - solo per fare un esempio - sul fronte della degenerazione maculare secca o genetica». La vecchia scuola di oftalmologia tendenzialmente era portata ad aspettare prima di un intervento o di una cura. «Noi - conclude Signer - siamo più propensi, anche sulla scorta della ricerca che in questi anni, come dicevo, ha fatto importanti passi avanti, a intervenire preventivamente, in tempo per correggere o bloccare un disturbo della vista. Questo soprattutto nella chirurgia della retina o del glaucoma».