Sanità

Pioggia di «regali» ai medici

Mentre i premi di cassa malati salgono, l'industria farmaceutica è più generosa che mai con chi lavora nella sanità
©Chiara Zocchetti
Andrea Stern
Andrea Stern
29.09.2024 12:01

L'industria farmaceutica non era mai stata così generosa con i medici, le cliniche e le organizzazioni del settore sanitario. Solo l’anno scorso ha versato loro 245,9 milioni di franchi di «sponsorizzazioni», secondo i calcoli (per forza di cose incompleti) del progetto di ricerca di Ringier «Pharmagelder.ch», resi noti proprio nel giorno in cui la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider annunciava l’ennesimo balzo in avanti dei premi di cassa malati, del 6% in media a livello nazionale, del 10,5% in Ticino.

Influenza sulle prescrizioni?

Le due notizie del giovedì sono solo in parte connesse tra loro. I costi sanitari aumentano per tutta una serie di motivi. Ma forse non è così fuori luogo ritenere che le sponsorizzazioni dell’industria farmaceutica possano avere un’influenza sulla propensione dei medici a prescrivere tale o talaltro farmaco, non per forza il più conveniente. «Sicuramente c’è anche questo aspetto», riconosce l’oncologo Franco Cavalli nell’intervista qui sotto.

L’azienda farmaceutica più generosa, l’anno scorso, è stata ancora una volta Novartis, che ha versato un totale di 30,7 milioni di franchi agli operatori sanitari elvetici. Al secondo posto Roche, con 24,8 milioni, appena più di Pfizer, che ha riservato 24,7 milioni a questa voce di spesa. Tra le aziende più generose figurano anche AstraZeneca (14,6 milioni), Merck (13,1 milioni), Bristol-Myers Squibb (11,6 milioni) e Amgen (10 milioni).

Anche spese di viaggio e hotel

Con questo denaro vengono finanziati congressi scientifici, collaborazioni di ricerca e studi medici, vengono pagati dei medici per tenere delle conferenze oppure ancora vengono coperte le spese di viaggio e di alloggio dei partecipanti a un simposio. Tutti contributi che i membri dell’associazione Scienceindustries si sono impegnati a rendere pubblici e che in questo modo rientrano nel progetto «Pharmagelder.ch».

Da notare che il principale beneficiario di questi versamenti è un’associazione che da oltre trent’anni ha sede a Lugano, la European society for medical oncology (ESMO), di cui il dottor Franco Cavalli è presidente onorario. L’anno scorso questa società in prima linea nella lotta contro il cancro ha ricevuto quasi 19 milioni di franchi, in particolare da Merck e AstraZeneca, in parte sotto forma di sponsorizzazioni, in altra parte di donazioni.

La dermatologa di Neuchâtel

Tra le singole persone, colei che ha ricevuto il regalo più grande è la dottoressa Marva Safa, una dermatologa che dirige un istituto di bellezza a Neuchâtel. L’anno scorso la multinazionale americana AbbVie le ha versato 152.278 franchi, in parte come onorari per consulenze e conferenze, in parte per la copertura di spese di viaggio, pernottamento e altro. In Ticino invece si distingue Suzanne Suggs, professoressa dell’USI, che ha ricevuto poco più di 40.000 franchi da Merck per onorari e altre spese. In totale, sono circa 3.500 i medici svizzeri che hanno ottenuto almeno una sponsorizzazione, a volte importante, a volte minima. I loro nomi sono tutti elencati sul sito «Pharmagelder.ch».

Dati «sensibili»

Un esercizio di trasparenza che permette di fare luce sui rapporti tra l’industria farmaceutica e i professionisti che ne utilizzano e ne prescrivono i prodotti. Una luce purtroppo non ancora totale. Perché, come osserva la Handelszeitung, vi sono ancora legami che vengono tenuti all’oscuro del pubblico. Le aziende non ci tengono a far sapere quanto spendono per le collaborazioni di ricerca con le strutture sanitarie. Ufficialmente perché a livello commerciale si tratterebbe di dati «sensibili».

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