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Procuratori, gli sfidanti restano in corsa

Domani il Gran Consiglio nomina i pp mentre Boris Bignasca, intanto, lascia la carica di capogruppo
©Gabriele Putzu
Andrea Stern
Andrea Stern
10.03.2024 06:00

Tanto tuonò che non piovve. Dopo una settimana burrascosa in cui sono volate critiche e parole grosse in merito alle proposte di candidatura per l’elezione di due procuratori pubblici, ora attorno al Gran Consiglio sembra essere tornata un’apparente calma. Ora tutti sembrano voler rinviare la tempesta a quel giorno - chissà quando - in cui si discuterà di cambiare il sistema di nomina. Ma questa calma non deve ingannare. Perché lo scontento continua a covare. E nessuno può escludere che domani, lunedì, in Gran Consiglio scoppi un temporale.

Perché la Commissione giustizia e diritti ha deciso di mantenere le sue proposte, ovvero Alvaro Camponovo in quota Lega e Luca Losa per il PS. Ma nel segreto dell’urna i deputati potranno scegliere anche tra altri candidati. In particolare, a La Domenica risulta che abbiano deciso di restare in corsa sia la possibile alternativa a Camponovo, Raffaele Janett, sia il predestinato sfidante di Losa, Luca Guastalla, sia altri candidati che non godono del sostegno di Lega o PS ma che sono pressoché unanimamente considerati più quotati, a partire dalla già procuratrice federale Rosa Maria Cappa.

Dunque, se anche domani l’iter dovesse superare lo scoglio delle due mozioni d’ordine che chiedono il rinvio del dossier in commissione (presentate rispettivamente dall’MpS e dal deputato UDC Tuto Rossi), al momento di scegliere i due nomi potrebbero spuntare delle sorprese.

Le dimissioni via mail

Non è un mistero che in casa Lega ci sia una corposa minoranza che non ha affatto gradito la decisione di puntare su Alvaro Camponovo, un ex verde liberale convertitosi al leghismo solo all’ultimo minuto, ma soprattutto figlio del diretto superiore della deputata e vicepresidente della Commissione giustizia e diritti Sabrina Aldi. Durante la riunione del gruppo parlamentare di mercoledì, lo scontro interno è stato forte e ha avuto degli strascichi.

Infatti già l’indomani mattina, giovedì, il capogruppo Boris Bignasca ha inviato una mail a tutti i colleghi annunciando le dimissioni dalla carica che ricopre da inizio 2021, quando subentrò a Michele Foletti dopo un litigio tra i due. Boris Bignasca non ha spiegato i motivi delle sue dimissioni ma evidentemente non deve avere gradito il «vivace dibattito» della sera prima. Ora dovrebbe restare in carica fino al termine della sessione di Gran Consiglio che si apre domani, quindi fino a mercoledì. Poi spetterà al gruppo leghista identificare e convincere un suo successore.

Ma prima bisognerà eleggere i due procuratori. Tra i leghisti ci sarà sicuramente chi sosterrà Raffaele Janett, candidato in quota Lega-UDC, attivo dal 2019 in procura nella sezione che persegue i reati di polizia, la stessa delle due procuratrici partentiMarisa Alfier e Pamela Pedretti, mentre Alvaro Camponovo è attivo nella sezione reati finanziari e solo dal 2022.

Il segreto dell’urna

Ma anche in casa PS c’è chi non ha gradito la proposta ufficiale, quella di Luca Losa, in procura dal 2019 (inizialmente nei reati di polizia e dal 2022 nella sezione reati finanziari), a scapito della candidatura di Luca Guastalla, al Ministero pubblico dal 2017 in qualità di segretario giudiziario. Il 2 febbraio 2023 era inoltre stato nominato procuratore supplente in sostituzione della procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis, assente per congedo maternità per sei mesi. Un periodo durante il quale aveva svolto a tutti gli effetti il ruolo di magistrato inquirente. Il suo caso, poi, è ancora più emblematico se si pensa che un anno fa, la Commissione giustizia e diritti aveva proposto il suo nome per l’elezione sostituto magistrato dei minorenni. Il plenum, però aveva deciso altrimenti e nel segreto dell’urna aveva scelto Antonella Piricone.

È stata una delle parecchie sorprese che negli anni hanno caratterizzato l’elezione dei magistrati da parte del Gran Consiglio. Nel 2014, a due riprese ne ha fatto le spese anche l’oggi deputata leghista Sabrina Aldi. La prima volta, sebbene fosse candidata ufficiale della Lega, le venne preferita Valentina Item-Nasino con 36 voti contro 29. La seconda volta, ancora da candidata ufficiale, Sabrina Aldi si era invece vista soffiare il posto dalla candidata PLR Pamela Pedretti, proprio una delle due procuratrici che lunedì il Gran Consiglio è chiamato a sostituire.

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