Quanto costa la carta igienica alla Città di Lugano?

Da Lugano a Mendrisio, passando per Bellinzona e Locarno. Le città ticinesi più grandi cosa acquistano e quanto spendono quando incaricano direttamente un’azienda senza passare da un concorso pubblico? Per scoprirlo basta guardare la lista delle commesse pubbliche che per legge i Comuni (ma anche il Cantone, vedi articolo principale) sono obbligati a pubblicare. Liste quasi infinite, in realtà. Lugano da sola ha ad esempio quasi 2.200 voci di spesa. Che iniziano con i poco più di 5 milioni di franchi per la sicurezza dell’aeroporto di Lugano (pagati al monopolista Skyguide) e finiscono con dei prodotti di Natale pagati 5mila franchi a una tipografia locale. Un calderone dove c’è insomma quasi di tutto. Anche spese a prima vista capaci di far sorridere, ma comunque necessarie, come quelle per la carta igienica delle toilette pubbliche, per la quale il Comune l’anno scorso ha sborsato poco più di 17 mila franchi.
Gli incarichi all’estero
Come per il Cantone anche a Lugano non tutti gli incarichi diretti sono andati a ditte ticinesi o svizzere, ma anche all’estero, anche se, va detto, questi incarichi diretti sono una piccola minoranza. Circa 45mila franchi sono in particolare andati a un studio di progettazione di Torino per Lugano Lab, il «laboratorio urbano che promuove e facilita l’innovazione digitale e tecnologica in città e per la città», si puòleggere nella descrizione del suo sito internet. Sempre al medesimo studio sono andati altri 30mila franchi circa, questa volta per il Lugano Innovation District. Mentre 10mila franchi sono entrati nelle tasche di un’azienda di Como per una campagna (pubblicitaria) nelle zone di confine. Tra queste voci di spesa figurano anche quelle che hanno a che fare con le criptovalute e l’applicazione My Lugano, nonché la «missione» a Londra compiuta per cercare di attirare cittadini facoltosi in riva al Ceresio, una missione per la quale si sono spesi poco più di 10.200 franchi.
La stragrande maggioranza degli appalti diretti concernono il funzionamento della «macchina amministrativa». Fanno eccezione gli artisti musicali di, ad esempio, Estival Jazz e i pagamenti, per circa 150mila franchi, che la città ha eseguito per Moody’s, l’agenzia di rating, che ogni anno assegna un punteggio alle finanze comunali.
Spulciando tra le varie voci si incappa anche nell’acquisto per circa 10.500 franchi di uno spray anti vespe o i quasi 8mila franchi necessari per comperare delle scope con il manico in bambù.
Dal trenino al post Rabadan
Superano invece di poco i 42 milioni di franchi gli incarichi concessi nel 2024 dalla città di Bellinzona. Anche in questo caso il grosso è speso per la «gestione ordinaria» di un Comune, ma non mancano comunque particolarità e curiosità. Tra queste si segnalano i 30mila franchi per monitorare la frana del Valegion, i 72mila franchi per il trenino Artù, i 32mila franchi per pulire le strade dopo i bagordi del Rabadan e la svuotatura dei parchimetri per la quale sono serviti 75.200 franchi.
Città che vai, spese che trovi. Anche Mendrisio non fattura poco, tanto che sono stati circa 450 gli incarichi diretti concessi a favore quasi sempre di imprese ticinesi e svizzere. Tra questi si notano i quasi 20mila franchi per abbellire con alberi di Natale il Comune, mentre sono stati necessari quasi 27mila franchi per rifornire di concime i campi sportivi.
A Locarno invece l’anno scorso, tra le altre cose, si è dovuto intervenire per la derattizzazione della Lanca degli Stornazzi per 7’800 franchi (ad opera di una ditta di Giubiasco), mentre le piante per le aiuole dell’imbarcadero sono state comprate in Italia. Ma nel 2024 è stato necessario anche rifare le chiavi del Palazzetto Fevi per 13’692 franchi, così come adoperarsi per la manutenzione delle fontane comunali per la quale sono serviti 17.341 franchi.