Estate

Quanto piacciono le traversate del Ceresio

Da Lugano a Bissone passando per Riva, e ora anche a Gandria: i nuotatori e le nuotate sono sempre di più
© Davide Agosta
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
18.08.2024 11:21

Sul lago di Lugano non prolificano solo i cianobatteri, che peraltro quest’anno per il momento non si sono ancora visti, ma anche le traversate a nuoto. Può sembrare un paradosso perché la presenza di alghe e affini, soprattutto nel golfo di Lugano, potrebbe scoraggiare più di un nuotatore. Ma così non è. Anzi. È proprio il contrario. Dalla storica e molto frequentata traversata che da Lugano porta a Caprino, che si tiene proprio oggi domenica 18 agosto, si è passati alla traversata di Riva San Vitale, a quella che da Melide porta a Bissone, alla nuotata popolare tra Magliaso e Agno e a settembre, novità, anche quella che da Gandria approderà alle Cantine. Non ci sono alghe che tengano. Il lago, soprattutto per i i paesi che lo circondano, sta diventando un forte attrattore per gli appassionati di sport. Quelli che beninteso seguono le orme, meglio le onde, di Noè Ponti. Che per poco alle ultime Olimpiadi non è salito sul podio.

Non si sa cosa sia, se la voglia di nuotare in tranquillità e senza troppe persone attorno, o il piacere di immergersi nel vero senso della parola nella natura, o ancora passare dei momenti diversi. Sicuramente solcare a nuoto la superficie del Ceresio sta diventando in Ticino un’attività sempre più frequentata e di successo. Certo, le piscine attraggono sempre (vedi pagina 6). Però… Anche il lago ha il suo fascino. Sempre di più.

Nuotare anche con la mente

Se ne sono accorti proprio a Gandria. Dove il 1. settembre, come detto, verrà inaugurata la prima traversata che dal villaggio porterà, appunto, alle cantine di Gandria. Non solo una traversata in realtà. Ma un insieme di eventi che animeranno il pittoresco borgo affacciato sul Ceresio. Un progetto anche culturale quindi, quello di Gandria, perché si nuoterà certo, ma si parlerà anche di acqua, di tutela ambientale, di biodiversità, di stato delle rive e di molto altro. In più ci saranno anche un atelier per bambini e un concerto. A Gandria non si nuoterà quindi soltanto con le braccia ma anche con la mente e le parole.

Da agosto a luglio

«Trovo molto bello che i paesi affacciati sul lago accrescano le iniziative per vivere... il lago, appunto». Marino Rossi dieci anni fa ha portato la traversata a Bissone. Ex pallanuotista e abile nuotatore, un giorno ha deciso che anche a Bissone, «un luogo bellissimo e ideale per nuotare», si poteva organizzare un evento popolare. Detto, fatto. Anche all’ultima edizione andata in scena a fine luglio hanno partecipato centinaia di persone. «La novità di quest’anno è stata la 3000 metri, una lunghezza di medio fondo che un domani potrebbe essere inserita in un campionato svizzero di mezzofondo. Nulla è ancora stato deciso. Per ora sono solo ipotesi». Rossi è una persona pratica, per questo motivo quest’anno ha deciso di spostare la traversata che da Melide porta a Bissone a fine luglio quando era sempre stata ad agosto. «Ma negli ultimi tre anni a crearci qualche problema sono stati i cianobatteri». Anche se a dire la verità i fastidiosi organismi l’anno scorso si sono comunque tenuti alla larga dei bagnanti. Ma prevenire è sempre meglio che curare...

Tra tradizione e grandi numeri

Meglio però non averci a che fare. Con le alghe. Ecco perché Urs Lüchinger, presidente dell’associazione «Traversata del Lago di Lugano 1932», che da 93 anni organizza la nuotata popolare, è raggiante. «Quest’anno non ci sono e non arriveranno», dice con entusiasmo. Tanta felicità deriva anche dal fatto che la manifestazione è sold out da alcuni giorni. Quindi al completo. Con i suoi 800 partecipanti. Un segno, l’ennesimo, del successo. «La tradizione fa la sua parte - spiega Lüchinger - quando si parla di traversata del lago di Lugano di solito viene in mente la nostra, che è anche la più grande». Ma non solo. È anche l’unica nuotata che in 93 anni non ha mai perso un colpo. Non è stata cioè mai rinviata o annullata. Perché si è svolta con qualsiasi tempo. Che non si è mai messo completamente di traverso.

Non sorprende quindi che la traversata dal Lido fino a Caprino si sia svolta anche in pieno periodo Covid. «Siamo stati gli unici a non annullare l’evento - ricorda il presidente - e i fatti ci hanno dato ragione perché non ci sono state conseguenze e i partecipanti sono sempre stati centinaia». Trecento il primo anno, durante la fase acuta. Cinquecento l’estate successiva, quando il virus aveva esaurito parte della sua potenza e devastazione.

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