Se la multa diventa elettrica
Circolare sul marciapiede: 40 franchi. Circolare in una zona pedonale: 30 franchi. Circolare con le luci spente: 20 franchi. E via di seguito. Nelle ultime settimane la Polizia della città di Lugano ha iniziato a multare i conducenti indisciplinati di biciclette elettriche e altri mezzi simili che non rispettano le norme della circolazione, dopo averli in precedenza avvertiti con una campagna di sensibilizzazione.
Finita la fase informativa, sono fioccate le sanzioni. Nell’ultimo mese, spiega il vicecomandante Mauro Maggiulli, il numero di multe disciplinari emesse nei confronti degli utilizzatori di questi veicoli si attesta a 75.
Ignoranza e maleducazione
«È doveroso premettere che negli ultimi mesi - osserva Maggiulli - sono aumentate in maniera considerevole le reclamazioni da parte degli utenti della strada, pedoni e non, in merito al comportamento di taluni conducenti di e-bike e monopattini elettrici. Noi abbiamo effettuato dei controlli nelle strade del centro e abbiamo accertato che sovente, vuoi per mancanza di conoscenza della legge, vuoi per maleducazione, la convivenza tra pedoni e conducenti di velocipedi o monopattini elettrici è problematica e talvolta si creano delle situazioni di potenziale pericolo».
Da qui l’esigenza di ricordare le regole della strada a chi sfreccia in centro con biciclette o monopattini elettrici. «Per porre rimedio e dare un segnale di presenza - prosegue il vicecomandante -, a partire dal mese di agosto la Polizia della città di Lugano ha promosso un’importante campagna di sensibilizzazione rivolta agli utilizzatori di questi veicoli. Poi, a partire dall’ultima settimana di agosto, i controlli sono passati alla fase repressiva».
La maggior parte delle multe riguarda la circolazione sul marciapiede o in zone pedonali. Ma ci sono anche conducenti di e-bike che sono stati colti in fallo mentre passavano con un semaforo rosso, imboccavano una strada in contromano, pedalavano e telefonavano, oppure circolavano con le luci spente.
In merito a quest’ultima infrazione va ricordato che dallo scorso 1° aprile è entrata in vigore una nuova disposizione federale. Ora le biciclette elettriche devono circolare con le luci accese anche di giorno, esattamente come gli altri mezzi a motore. L’obbligo vale ovunque, anche su strade campestri o percorsi per mountain-bike. Ai trasgressori viene comminata una multa di 20 franchi.
Un’altra norma che forse non tutti conoscono è il divieto di condurre e-bike sotto i 14 anni di età. Mentre per chi ha tra 14 e 16 anni vige l’obbligo di avere una licenza di condurre almeno della categoria M (vedi articolo sotto).
«Ad oggi non abbiamo riscontrato casi di guida senza la necessaria licenza di condurre - spiega Maggiulli -. Va detto che la città di Lugano è ben servita da tutti i mezzi pubblici. Di conseguenza il fenomeno non è diffuso».
Non ci sono giovanissimi in sella a biciclette elettriche. «Piuttosto questi ci vengono segnalati alla guida di monopattini elettrici - nota Maggiulli -, un ambito nel quale prossimamente interverremo». Ci sono poi persone più mature che «truccano» le loro e-bike e i loro monopattini elettrici come fossero motorini. «Abbiamo riscontrato sette casi di sbloccaggio - annuncia Maggiulli -, con relativo aumento della potenza e della velocità».
Per rilevare queste infrazioni, «vengono utilizzati dei radar che permettono di registrare la velocità, così da poter provare oggettivamente la manomissione del mezzo». In questi casi non viene sanzionato solo il conducente «ma anche il proprietario».
A Locarno e Bellinzona
La situazione è invece più tranquilla, almeno per il momento, negli altri centri urbani. A Locarno, spiega il comandante della polizia cittadina, Dimitri Bossalini, «non è stato finora necessario andare oltre le campagne di sensibilizzazione». I problemi di convivenza tra pedoni e ciclisti sono contenuti anche nella capitale. «Non mi risultano multe a ciclisti per circolazione sui marciapiedi o nelle zone pedonali - afferma il comandante della Polizia comunale di Bellinzona, Ivano Beltraminelli -. Ma va anche detto che noi di zone pedonali ne abbiamo poche».