La medium

«Sento delle presenze, non siamo soli»

Come funzionano le sedute spiritiche? Ne abbiamo seguita una, a Cadempino
©Chiara Zocchetti
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
06.10.2024 17:00

«Non siete soli. Nessuno lo è». Forse sta tutta in questa frase la spiegazione del perché in molti lo scorso weekend a Cadempino hanno partecipato alla seconda edizione del convegno sulla medianità. Un convegno fuori dagli schemi, anzi, ai confini della realtà. Perché per due giorni a Cadempino non solo, come recita il volantino, sono state affrontate «la spiritualità e la medianità come mezzo di educazione e di crescita personale importante, che permettono una coscienza diversa della vita e della morte», ma sono anche andate in scena dimostrazioni pubbliche, in cui i defunti hanno ad esempio «parlato» ai vivi, ma anche conferenze e momenti per imparare ad ascoltare meglio sé stessi e il mondo che non si vede e non si tocca, ma si percepisce.

I disegni sull’acqua

A pronunciare la frase consolatoria, e a ben guardare neppure insensata o sbagliata, è una medium seduta davanti a un buon pubblico. Gli uomini e i giovani si contano sulle dita di una mano. Accanto alla medium, ci sono due donne. Una davanti a uno schermo. La seconda in piedi, a pochi centimetri da una bacinella in cui è stata messa dell’acqua riflessa da uno specchio e ripresa da una telecamera. Al termine della dimostrazione pubblica le due donne spiegheranno ai presenti che gli spiriti si sono palesati disegnando delle figure sull’acqua che sono state catturate dalla telecamera. Una volta è una lettera. Altre quello che sembra un occhio. Altre ancora un abbozzo di profilo. Di fronte a quelle immagini chi è seduto non ha dubbi e non si pone domande. Quelli sono messaggi dell’aldilà. Quello che importa è riuscire a interpretare il messaggio. «Gli occhi di solito stanno a indicare che le creature ci stanno guardando», spiega non a caso una delle due donne.

Si alzi chi riconosce la creatura

Creature. Anche la medium usa questa parola quando dice che le vede girare e camminare nella stanza. «C’è una creatura che dice di chiamarsi Umberto. Se qualcuno la conosce è pregato di alzarsi dalla sedia e annunciarsi», dice la veggente. Quasi sempre si alza qualcuno. Questa volta no. «Non sempre si manifestano creature che conosciamo o che ci vengono subito in mente. Magari può trattarsi di un vicino di casa o di un suo parente», è la spiegazione. La medium non si scoraggia e neppure il pubblico. Anche perché va meglio con altre presenze. «C’è una Elena. È morta a causa di un incidente d’auto. Ha cercato di proteggersi nell’impatto. È una donna che in vita è stata forte. Con un carattere aperto ed empatico. A qualcuno dice qualcosa?». Una donna si alza. «Sì, conoscevo una Elena così«. La medium continua. «Dice di non aver paura, di affrontare i cambiamenti che si stanno profilando all’orizzonte con coraggio. Ha in previsione cambiamenti?». La risposta della donna è affermativa. «Elena dice di non aver timore a cambiare. Che la vita va vissuta senza guardarsi indietro. Che lei adesso è felice», precisa la medium. La donna che ha ricevuto il messaggio si siede. Appare rinfrancata. La morte le ha portato via forse un’amica, forse una conoscente. Ma lei non se n’è andata veramente e anzi le dice di continuare a vivere nonostante la perdita.

Mai da soli

Trovare la forza di andare avanti. Forse è questo quello che cercano le persone che hanno perso qualcuno e oggi sono qui a Cadempino per ascoltare che qualcuno gli indichi la rotta. Anche se ai confini della realtà. Anche se l’acqua riflessa da uno specchio non disegna veramente occhi o volti ma solo quello che le persone si aspettano di vedere. Anzi, vogliono vedere.

La dimostrazione pubblica va avanti. La medium veicola ai presenti molti altri messaggi da parte dei defunti. C’è quasi sempre chi si sente tirato in ballo e si alza per interagire e ascoltare quello che i morti hanno da dire. È ovvio che qui nessuno mette in dubbio niente. Ma non è quello che conta, alla fine. Perché quello che conta, pare di capire, è sapere di non essere soli. Soprattutto dopo che le persone che si è amato se ne sono andate per sempre. Anche se, a ben guardare, non scompaiono mai davvero. Ma abitano in noi. Nei nostri cuori e ricordi. Per chi è qui a Cadempino è però altrettanto importante sentirle accanto. Come se non se ne fossero mai andate.

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