Attualità

Sesso, droga e rock and roll

I Rammstein infiammano Berna mentre il mondo della musica riflette sul rapporto tra artisti e pubblico
© KEYSTONE / ANTHONY ANEX
Giorgia Cimma Sommaruga
18.06.2023 10:00

La petizione non è servita a niente. Tanto meno le manifestazioni. Ieri sera al Wankdorf a Berna i Rammsteinn si sono esibiti davanti a decine di migliaia di fan accorsi da tutta la Svizzera. Le numerose accuse per violenze sessuali da parte delle fan nei confronti del frontman della rock band tedesca Till Lindemann non hanno influenzato l’atmosfera della prima delle due date bernesi (Europe stadium tour 2023). La seconda è questa sera. 

La musica è lo specchio della società

Grant Benson, speaker radiofonico per Radio3i e fondatore di Radio Morcote International, riflette su come il mondo della musica rock sia cambiato nel tempo e su come - da sempre - rispecchi la società. «Certi atteggiamenti, battute, commenti, comportamenti e persino pensieri che una volta erano accettabili o quantomeno accettati ora non lo sono più», osserva lo speaker britannico. I testi di alcuni brani o le copertine di alcuni dischi del passato oggi sarebbero inaccettabili. «Ricordo ancora - racconta Benson - un famoso brano anni ‘70, che parlava di una sedicenne durante un atto sessuale. Oggi sarebbe impensabile. E vogliamo parlare del disco dei Blind Faith? - continua lo speaker - Era un gruppo famoso dove tra i componenti c’erano anche Eric Clapton, Steve Winwood, Rick Grech… Insomma la copertina del loro LP immortalava una ragazzina, di 11 anni, in topless. E questo disco è andato al primo posto in classifica in tutto il mondo». Parliamo degli anni ’70, e all’epoca nessuno disse nulla.

Violenza sessuale e molestie

Non sta avvenendo lo stesso con le polemiche sollevate dopo le accuse nei confronti del frontman del gruppo tedesco. I Rammstein. Attualmente i pubblici ministeri di Berlino stanno indagando formalmente su Till Lindemann. Il cantante è accusato di violenza sessuale da alcune donne che dichiarano di essere state molestate dopo essere state drogate. Viste le numerose denunce dopo che la prima fan è uscita allo scoperto raccontando la sua versione dei fatti, il gruppo dei Giovani socialisti svizzeri (GISO) ha chiesto a gran voce l’annullamento dei due concerti bernesi lanciando una petizione che ha raccolto più di 7 mila firme. 

Igor Gianola, chitarrista svizzero di fama internazionale, esprime il suo disaccordo con la petizione. «Mi pare si vada sempre più in una direzione di oscurantismo, in questa situazione si sta mettendo il carro davanti ai buoi: Lindemann non è stato condannato. Bisogna stare molto attenti quando si fanno accuse senza prove: distruggere l’immagine di qualcuno è molto facile, ma riabilitarla un po’ meno», spiega l’artista. «Non sono dunque d’accordo con una mobilitazione del genere, ci vogliono condanne prima di agire, tutto questo polverone rischia di nuocere ulteriormente anche alle reali vittime di violenze sessuali». 

Tutto parte dal «ground zero»

Tutto è iniziato quando una fan irlandese dei Rammstein di 24 anni ha affermato che la «direttrice del casting in tour con Till Lindemann», l’ha invitata a sedersi in una sezione speciale chiamata «fila zero» al concerto del gruppo a Vilnius, in Lituania. Qualcuno l’avrebbe poi portata sotto il palco dove Lindemann le avrebbe fatto delle avances che lei ha respinto. Tuttavia, secondo quanto riportato dal «The Guardian», Lindemann avrebbe reagito male al rifiuto. 

Dopo questo racconto altre donne hanno deciso di uscire allo scoperto raccontando la loro storia. 

«Sex, drugs and rock and roll»

E se si stia cavalcando un’onda mediatica o no saranno gli inquirenti a deciderlo, «noi non eravamo lì e avere dei pregiudizi è sbagliato: in passato ho lavorato con persone che fanno parte e hanno fatto parte del team dei Rammstein - racconta Igor Gianola -, e mi hanno raccontato molte volte delle donne che facevano carte false per poter essere invitate alle feste dopo gli spettacoli». Infatti, secondo le testimonianze, pare fossero feste davvero sopra le righe. E, non si può non considerarlo, questo gruppo non ha mai fatto mistero dei suoi contenuti e testi molto espliciti. Tuttavia, interviene Grant Benson, «il rock and roll è lo specchio della società. Sappiamo tutti che questo genere musicale ha sempre portato con sé quell’immaginario di eccessi e sregolatezza: «sex drugs and rock and roll», si diceva un tempo! Eppure oggi, giustamente, tutti questi eccessi non sono più tollerati». A questo proposito Gianola riflette sulle molestie subite dagli artisti: «Le avances arrivano anche dalle grouppies nei confronti dell’artista. E posso assicurare che a volte sono molto insistenti e anche invadenti. Tuttavia - osserva il chitarrista -, complice una società ancora troppo maschilista e squilibrata, trovo che i parametri per decidere se per un uomo si tratta di una molestia o no siano diversi che per una donna» osserva Gianola. Questo, a suo avviso, dipende infatti dal fatto che l’uomo generalmente ha più possibilità di prevalere fisicamente in caso di violenza, facendo sì che la donna si trovi in una posizione di svantaggio.

«Mai successo niente»

Ad attendere gli sviluppi della vicenda ci sono anche numerosi fan svizzeri che si sono già accaparrati i biglietti per le prossime date del tour. «Io non vedo l’ora di andare al concerto del 24 giugno a Lisbona, ho già visto il gruppo varie volte e mi piace moltissimo», racconta Alessandra Gengaro, appassionata di musica metal e rock. 

Ed è da escludersi che non si sentirà più a suo agio ad un concerto dopo le recenti accuse al gruppo. La ticinese non ha dubbi: «Frequento l’ambiente dei concerti da molti anni, ho girato mezza Europa in tour con Marilyn Manson, di cui sono una grande fan, e non ho mai vissuto nulla del genere. Ho visto vari concerti anche dei Rammstein e di molti altri gruppi, ma non sono mai stata vittima di molestie e tantomeno di violenze sessuali, neanche agli after show che frequento spesso quando vengo invitata. Anche a Las Vegas sono stata invitata all’after show dei Rammstein, ma non mi risulta che sia successo nulla del genere».

Le accuse di molestie sessuali devono essere prese sul serio
Giovani socialisti svizzeri (GISO)

«Queste accuse di violenza sessuale devono essere prese sul serio! L’unica cosa responsabile da fare in questo contesto è cancellare i concerti». Così ha sentenziato Thomas Bruchez, vicepresidente della Gioventù socialista svizzera (GISO). Questa petizione è stata seguita dalla pubblicazione di una lettera aperta in cui la GISO ha chiesto all’organizzatore dei concerti al Wankdorf di Berna «Gadget abc» di prendere posizione scritta in merito. E così, senza perdere troppo tempo, l’azienda ha riferito che in questa fase né la band né alcuno dei suoi membri sono stati giudicati colpevoli di illeciti. In questo contesto, non esiste alcuna base giuridica per l’annullamento del concerto nei confronti dei partner contrattuali.

Anche in Ticino contrari

«La nostra posizione è molto chiara: siamo contro ogni tipo di violenza», inteviene Daniele Alves Barreiro, responsabile media della GISO in Ticino. E aggiunge: «Viste le numerose testimonianze e denunce la nostra richiesta è una misura preventiva e cautelare». Non ci sono quindi dubbi, «noi non vogliamo certo sostituirci alla giustizia - spiega Daniele Alves Barreiro - tuttavia per ora non cambiamo posizione, le testimonianze hanno un peso».

Scaricati dall’etichetta

Dopo l’apertura delle indagini da parte della procura di Berlino, la Universal Music Group ha sospeso il suo rapporto con i Rammstein. Il portavoce dell’etichetta discografica ha detto: «Le accuse contro Till Lindemann ci hanno scioccato e abbiamo il massimo rispetto per le donne che si sono espresse con tanto coraggio in questo caso. Siamo convinti che un pieno chiarimento circa queste accuse, anche da parte delle autorità, sia assolutamente necessario e anche nell’interesse dell’intera band. Dopo che le accuse sono diventate note, abbiamo sospeso le attività di marketing e promozionali per le registrazioni del gruppo fino a nuovo avviso».

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