«Sono tornato per difendere la nostra proprietà intellettuale»
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Andrea Foglia è una persona curiosa, glielo si legge in faccia. «Proprio a causa della mia curiosità è stato difficile scegliere un percorso accademico e scientifico ben definito», ammette Foglia, nato a Sorengo nel 1983, che vanta una sequela di master conseguiti in diverse università: Pavia, Ginevra, Zurigo e Strasburgo. Sette anni fa è rientrato in Ticino per diventare il responsabile di USI Transfer, il servizio di trasferimento tecnologico dell’USI, l’Università della Svizzera italiana, e degli istituti a essa affiliati, l’IRB, l’Istituto di Ricerca in Biomedicina, lo IOR l’Istituto Oncologico di Ricerca e l’IRSOL, l’Istituto Ricerche Solari. «Lavoro nell’ambito della tutela della proprietà intellettuale e del trasferimento tecnologico e del sapere in ambito accademico», spiega.
Il mondo dell’innovazione
Lo guardiamo perplessi perché non capiamo bene in che cosa consiste la sua attività e lui per tutta risposta, spara una battuta «Non vi preoccupate, neppure in famiglia hanno ancora capito bene cosa faccio nella vita». Poi, con la semplicità che soltanto chi conosce a fondo la propria materia può vantare, spiega: «Quando professori e ricercatori dell’Università scoprono qualcosa di innovativo, noi ci occupiamo da una parte di proteggere la loro idea ed il risultati della loro ricerca dal profilo giuridico, dall’altro ne garantiamo la valorizzazione». Il servizio che offre l’Ufficio di cui Andrea Foglia è responsabile, è completo: «Inizialmente valutiamo se un’innovazione è brevettabile oppure no. In caso affermativo, procediamo al deposito della domanda di brevetto e ne seguiamo l’intero iter fino al suo rilascio. Cerchiamo poi di valorizzarlo dandolo in licenza: in genere ci rivolgiamo a ditte già esistenti sul territorio o internazionali, oppure a nuove aziende, delle «spin-off» dell’USI, nuove aziende che nascono per gemmazione dall’ateneo. Ci occupiamo anche di gestire l’intero portafoglio brevetti dell’ateneo e di tutti gli aspetti legali relativi alle collaborazioni con le aziende, così da garantire che la ricerca possa avere un impatto concreto sul tessuto economico e la società».
Gli studi
Il quarantunenne ha frequentato tutte le scuole dell’obbligo in Ticino. Elementari a Sorengo, dove è nato e cresciuto, Medie a Besso, liceo a Lugano. «È in quegli anni che iniziai ad appassionarmi alle scienze». Dopo aver conseguito la maturità scientifica, Andrea parte per Pavia, dove si laurea in Biotecnologie. Successivamente trasloca a Ginevra dove consegue una seconda laurea, in Biologia Molecolare. «Nel frattempo però il mondo della proprietà intellettuale aveva catturato la mia attenzione».
Non lascia cadere il nuovo interesse, anzi: decide di dedicare alla materia nuovi studi. Fa ancora una volta la valigia e trasloca a Zurigo, dove consegue un Master of Advanced Studies in Proprietà Intellettuale presso l’ETHZ, il Politecnico Federale di Zurigo.
Alcuni anni dopo ottiene un LLM, che è un titolo di studio post-laurea in ambito giuridico, in Diritto della proprietà intellettuale e Management presso l’Università di Strasburgo. Ormai, quel mondo in equilibrio tra scienza e diritto che anni prima aveva catturato l’interesse, era diventato il suo. «In generale, mi sono trovato bene in tutte le università che ho frequentato - ricorda Andrea Foglia - All’inizio è sempre dura per tutti, ma poi se ti adatti, pian piano riesci a trovare il tuo spazio ovunque tu sia. A Ginevra ho respirato un’aria internazionale mentre a Zurigo, dove in seguito ho anche lavorato, ho conosciuto molte persone con le quali sono ancora in contatto».
Gli anni di lavoro al prestigioso PSI
Il mondo del lavoro inizia a conoscerlo al di fuori dal Ticino, a ventisei anni. «Sono stato assunto da una società di consulenze di Basilea i cui principali clienti erano l’Università e l’Ospedale universitario della città. Per tre anni mi sono occupato di trasferimento tecnologico, l’inizio dell’attività che svolgo tuttora, offrendo consulenza sulla proprietà intellettuale».
Poi entra nell’ufficio di trasferimento tecnologico del prestigioso PSI, l’Istituto Paul Scherrer, il più grande centro di ricerca per le scienze naturali e ingegneristiche della Svizzera: si trova a metà strada tra le città di Zurigo e Basilea, nei comuni argoviesi di Villigen e Würenlingen. «Sei anni di lavoro molto intensi e stimolanti, durante i quali ho fatto il pendolare tra Zurigo e il canton Argovia».
Andrea avrebbe continuato a lavorare a tempo pieno al PSI, ma all’improvviso si apre un’opportunità in Ticino. L’USI, l’Università della Svizzera italiana, è in cerca di una nuova figura: quella appunto di responsabile di USI Transfer, l’ufficio di trasferimento tecnologico in fase di creazione.
Un sogno che si realizza
«Per me fu una notizia inattesa! Ho sempre avuto il Ticino nel cuore, mi sarebbe sempre piaciuto tornare qui, dove affondano le mie radici. Ero però consapevole di aver imboccato un percorso professionale specialistico, sapevo quindi che non sarebbe stato evidente tornare. Ecco perché quando nel 2018 la nostra Università pubblicò il bando non ci pensai due volte a candidarmi». L’USI accoglie la sua candidatura. Andrea Foglia diventa così il responsabile del nuovo servizio operante sotto il prorettorato per l’innovazione e le relazioni aziendali dell’Università e fa ritorno in Ticino.
«Credo molto in questo Cantone»
In questi sette anni di attività all’Usi, ha seguito dal profilo della proprietà intellettuale diverse storie di successo. «Il primo caso di cui mi sono occupato quando ero ancora tra PSI e USI è stata l’innovazione tecnologica del professor Michael Bronstein che aveva sviluppato insieme a un suo dottorando alcuni algoritmi in grado di intercettare spam e fake news nei social media. Noi abbiamo dapprima brevettato tutte queste nuove tecnologie, poi le abbiamo date in licenza a Fabula AI, la startup fondata dai due stessi ricercatori poi acquisita da Twitter».
Andrea Foglia crede molto in questo Cantone. «Abbiamo una ricerca di altissimo livello e ottimi professori. Non nascondo che quando tornai, nutrivo forse qualche pregiudizio. Invece ho scoperto un mondo accademico di grande qualità ed un Cantone con un tessuto innovativo solido. Il risultato sono partnership con diverse aziende locali e internazionali, che ci permettono di far emergere sempre nuove soluzioni tecnologiche e scientifiche, capaci di avere un impatto positivo sul territorio e oltre».