Lo studio

Sul lavoro ci sono sempre più assenze

Le aziende in Svizzera faticano a trovare personale fisso, e ricorrono sempre più agli interinali – Lo dice una ricerca Sotomo
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
09.03.2025 12:00

L'83% delle aziende svizzere ha problemi a trovare personale qualificato a tempo indeterminato con esperienza professionale e nello stesso tempo, nella misura del 40%, è confrontato con assenze prolungate dei propri dipendenti, soprattutto a causa di malattie psichiche. È questa la fotografia, per certi versi sorprendente, scattata all’economia svizzera dall’istituto di ricerca Sotomo di Zurigo su incarico dell’associazione nazionale delle agenzie private di collocamento fisso e temporaneo, Swissstaffing. Per queste e altre ragioni, è il parere di Swissstaffing, le forme di lavoro flessibili stanno diventando sempre più rilevanti per l’economia, come evidenzia il fatto che - sempre secondo lo studio condotto nei mesi di ottobre e novembre 2024 tra 509 aziende della Svizzera tedesca e occidentale con almeno cinque collaboratori - è il 41% delle aziende a impiegare lavoratori temporanei, mentre è l’83% delle imprese con più di 250 collaboratori a ricorrervi.

Il mondo delle imprese deve insomma fare i conti sempre di più con la carenza di personale specializzato, anche se preoccupano, ma di meno, anche l’aumento dei prezzi dei materiali e dei macchinari necessari, la concorrenza nazionale, la digitalizzazione e la concorrenza estera. La situazione appare invece decisamente meno problematica per quanto riguarda il personale specializzato senza esperienza professionale o il personale ausiliario. Solo un terzo abbondante delle aziende ritiene difficile reclutare questa tipologia di forza lavoro.

«Siamo una risposta utile»

Risultati come questi, sostiene Sotomo, dimostrano quanto l’attuale carenza di personale sia maggiormente concentrata su personale specializzato e dirigenti. Ed è proprio qui che le imprese ritengono che la ricerca di personale temporaneo sia più facile rispetto alla ricerca di personale a tempo indeterminato. Dati e tendenze come queste portano Swissstafting ad affermare che il lavoro temporaneo consente alle aziende di rispondere con flessibilità alle carenze di personale, di sfruttare meglio le fasi di crescita e di accettare ordini a breve termine che altrimenti non sarebbero stati realizzabili. «Questa adattabilità non solo rafforza l’efficienza operativa, ma contribuisce anche alla competitività dell’economia svizzera», sottolinea l’associazione che rappresenta gli interessi di oltre 500 membri.

Tuttavia, l’attuale difficoltà nel trovare personale adeguato non è appunto l’unica sfida nell’ambito delle risorse umane, ambito che sta diventando sempre più centrale nel mondo del lavoro. Perché sono numerose le imprese svizzere che devono fare i conti anche con le assenze del personale.

Tra assenze e congedi

A risentirne di più, sempre secondo il sondaggio di Sotomo reso pubblico alcuni giorni fa, sono quelle del settore della sanità e dell’assistenza sociale che risultano fra le più esposte sia alle assenze per malattie fisiche sia alle assenze per malattie psichiche. Ciò, rilevano i ricercatori, si potrebbe ricondurre al fatto che le professioni di questi settori sono spesso usuranti dal punto di vista psichico e anche fisicamente più impegnative rispetto ad altre.

Per quanto riguarda le assenze prolungate dovute a malattie fisiche o infortuni, risulta sempre maggiormente colpito il settore della sanità e dell’assistenza sociale. Circa un terzo di queste aziende dichiara di essere abbastanza o molto colpito da tale problema. Nel complesso, tuttavia, i settori primario e secondario ne sono colpiti con una frequenza leggermente maggiore rispetto al settore dei servizi.Per le assenze dovute a malattie psichiche, il quadro per contro si ribalta. In questi casi l’incidenza è leggermente maggiore fra le aziende del settore dei servizi. Tuttavia, anche in questo caso, il settore della sanità e dell’assistenza sociale risulta particolarmente interessato dal problema.

Assenze, ma non solo. Molte aziende riferiscono che il loro personale richiede congedi non retribuiti con maggiore frequenza. È il 40% delle imprese intervistate ad affermare che il proprio personale ha maggiori esigenze in questo senso rispetto a qualche anno fa. L’incremento dell’esigenza di usufruire di periodi di congedo prolungati scelti in autonomia risulta particolarmente evidente nel settore della sanità e dell’assistenza sociale. In questo settore, quasi due terzi delle aziende segnalano un aumento delle richieste.

Chi occupa chi

Lo studio permette inoltre di intuire quali settori oggi fanno ricorso maggiormente al personale temporaneo. In cima alla classifica, nella misura dell’83%, le imprese con più di 250 collaboratori. Seguono l’edilizia (56%), il settore primario e secondario (48%), il comparto dei servizi (39%) e le imprese da cinque a nove dipendenti (28%). Tutto questo, sapendo che «la collaborazione con i prestatori di personale si rivela utile in particolare per le imprese confrontate con un’elevata fluttuazione degli ordini», precisa Sotomo.

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