Il fenomeno

Sulle rotaie della California, tra ladri di treni e razziatori

Non usano più i cavalli, raramente sono armati, però sono lesti come i famosi banditi del Vecchio West
© CdT/Archivio
Guido Olimpio
09.02.2025 06:00

Non usano più i cavalli, raramente sono armati, però sono lesti come i famosi banditi del Vecchio West. Colpiscono, fuggono e se gli va bene fanno un buon bottino. Sono i ladri dei treni, sfrontati quanto organizzati nel realizzare raid soprattutto nella ricca California o in qualche area più all’interno. Un fenomeno in crescita, come sottolineano le statistiche: nel 2024 c’è stato un incremento del 49%. Il modus operandi cambia a seconda delle regioni, dipende dal territorio, dalle opportunità e dall’obiettivo. Le gang più preparate lasciano i sobborghi di Los Angeles oppure arrivano dal Nevada, dall’Arizona dopo aver studiato con attenzione i percorsi. Ormai sanno quali sono i punti «deboli» di lunghissimi convogli, anche due chilometri, costretti in alcune zone a rallentare. Specie in zone desertiche, dove i binari si infilano in zone remote, poco abitate. Non sono poi così diverse da quelle «antiche»: toste, affascinanti, selvagge.

Appostati dietro la collina

I predoni arrivano a bordo di grossi pick-up e attendono nascosti l’obiettivo. Versione aggiornata di quanto faceva Jesse James con i suoi pistoleri, appostati dietro una collina, con il volto coperto da una bandana. Allora un giornalista li aveva ribattezzati, con tanta enfasi, la «cavalleria del crimine», definizione generosa perché condivideva con loro la fede sudista e rimpiangeva la ribellione contro il Nord. Oggi non ci sono «colori», bandiere, suggestioni ma solo voglia di arraffare. E così quando le motrici, a volte ben quattro, si arrestano per uno scambio gli assalitori passano all’azione: si arrampicano sui vagoni, spezzano i sigilli, «fanno il pieno» trasferendo la merce sui camioncini. Non sono mancati episodi dove, per fare prima, hanno bloccato con uno sbarramento i binari.

Di solito l’imboscata scatta all’alba, in alternativa c’è sempre la notte a fare da complice a gruppi composti da 5-10 persone. Secondo gli esperti una decina di minuti sono sufficienti per portare oggetti di elettronica, copertoni, abiti.

Scassinano i portelloni

C’è una variante più rischiosa, raccontatami anni fa da un poliziotto che pattugliava un settore parallelo alla strada che da Las Vegas porta alla costa occidentale attraversando il deserto di Mojave. I malavitosi saltano sul convoglio in movimento (lento) e scassinano i portelloni per poi gettare fuori ciò che c’è dentro. In alcuni casi sono fortunati nell’impadronirsi di beni preziosi, in altri si devono accontentare di «ombrellini cinesi», una battuta per ricordare che non sempre sanno cosa ci sia dentro gli scatoloni.

Per questo ci sono dei network criminosi che provano a fare dell’intelligence per capire l’obiettivo più redditizio, c’è il sospetto abbiano degli informatori ma anche che abbiano studiato il sistema riuscendo a identificare le spedizioni pregiate.

La rapina virale sul web

Al livello più basso della filiera ci sono i razziatori. Vivono nelle vicinanze di grandi stazioni merci, non fanno molta strada per raggiungere il bersaglio e di solito si dedicano ai vagoni con marchi di note compagnie di spedizione. Un paio di anni fa le foto di un saccheggio con pile di imballaggi fatti a pezzi dopo la rapina sono diventati virali sul web.

Le forze di sicurezza, comprese quelle delle società ferroviarie, si lamentano delle pene troppo blande per chi è preso con le mani nel sacco, avvertono che è impossibile sorvegliare tutto - il quadrante geografico è gigantesco - e, quando possono, si affidano alla tecnologia. Tre uomini accusati di essersi impossessati di 1.200 scarpe Air Jordan della Nike sono stati localizzati grazie ad un segnalatore GPS celato nelle confezioni. E seguendo la traccia gli agenti sono arrivati ad un furgone dove hanno recuperato i pacchi. Una fonte ha precisato che la ditta aveva inserito i dispositivi per tutelare una «partita» del valore di 311 mila dollari. Cifre che aiutano a capire quale sia la sfida.

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