Estate

Troppa pipì in acqua

Un terzo delle piscine ha valori fuori norma – «Ma un superamento lieve non ha conseguenze per la salute»
© VALENTIN FLAURAUD
Andrea Stern
Andrea Stern
18.08.2024 15:45

«Penso che chiunque faccia pipì in piscina», disse candidamente nel 2012 il nuotatore più decorato della storia, Michael Phelps, squarciando il velo che nascondeva un’abitudine nascosta ma, ahimé, tanto diffusa. «È una cosa normale - aggiungeva lo statunitense -. L’allenamento può durare anche due ore. Quando si ha lo stimolo, difficilmente si esce dall’acqua per andare in bagno. La si fa in piscina. Tanto il cloro disinfetta tutto».

E in parte è anche vero. Ma Phelps dimenticava di dire che se nell’acqua si immette più materiale organico, bisognerà immettere anche più cloro. Una combinazione che genera dei sottoprodotti chimici che, sopra una certa concentrazione, possono diventare pericolosi per la salute.

In Ticino solo due casi «gravi»

«Se cronicamente su livelli elevati, alcune di queste sostanze possono provocare problemi alla salute - spiega Nicola Forrer, direttore del Laboratorio cantonale -. Un superamento lieve dei limiti di legge non è problematico ma è importante che la qualità dell’acqua venga controllata regolarmente, proprio per evitare che si raggiungano livelli di sottoprodotti della clorazione troppo elevati e quindi potenzialmente pericolosi per la salute».

È uno scenario piuttosto raro. Tuttavia ancora l’anno scorso circa un terzo delle strutture per la balneazione ispezionate dal Laboratorio cantonale hanno presentato valori non conformi ai limiti legali. Nei due casi più estremi il Laboratorio cantonale ha dovuto formulare «contestazioni gravi» e ordinare la temporanea chiusura al pubblico delle vasche.

«I problemi sorgono generalmente in piccole strutture di alberghi o campeggi - osserva Forrer -, dove il personale è formato ma spesso deve occuparsi anche di altre mansioni e non riesce a seguire la piscina come dovrebbe, specialmente nei momenti di forte affluenza. Nelle strutture più grandi invece la situazione è costantemente sotto controllo, non capita quasi mai di riscontrare irregolarità in piscine come quella del Lido di Lugano o di Locarno, solo per fare due esempi».

Non solo urina

Perché la disinfezione dell’acqua è un lavoro continuo. Non basta gettare un po’ di cloro nell’acqua e pensare che sia tutto a posto. I flussi vanno costantemente monitorati e regolati in base all’affluenza. Perché ogni bagnante porta con sé la propria dote di materiale organico, che sono già solo i capelli o il sudore prima ancora che l’eventuale rilascio di urina nell’acqua.

«L’urina contiene urea, che reagisce con i disinfettanti creando dei sottoprodotti chimici che possono causare irritazioni ocularie o respiratorie - ricorda Forrer -. Per questo motivo anche l’urea figura tra i valori che devono essere regolarmente controllati, insieme ad altri parametri quali il cloro libero, il cloro combinato, e il pH».

Come detto, tra i 38 stabilimenti ispezionati l’anno scorso dal Laboratorio cantonale, 13 avevano almeno un parametro non conforme ai limiti di legge, in due casi in maniera tale da rendere necessaria la sospensione dell’attività balneare. I dati non permettono di capire in quante piscine vi fosse troppa urina nell’acqua. Ma le verifiche effettuate oltre Gottardo dimostrano che effettivamente Michael Phelps non è l’unica persona a restare in acqua anche in caso di necessità impellenti.

Un fenomeno trasversale

«Quando ci sono tanti bagnanti, è molto difficile mantenere la qualità dell’acqua, soprattutto perché possono aumentare il contenuto di urea», commenta su Nau.ch Alda Breitenmoser, responsabile dell’Ufficio argoviese per la tutela dei consumatori, in relazione all’indagine cantonale che ha dimostrato valori fuori norma in una piscina su tre.

Nel canton Zurigo sono 50 le piscine in cui è stato rilevata un’eccessiva presenza di urea, 29 all’aperto e 21 al coperto. Un dato «positivo», secondo le autorità, poiché in calo rispetto alle rilevazioni precedenti. Altre indagini mostrano risultati simili a Berna, Basilea e San Gallo. Segno che, in effetti, tutti fanno pipì in piscina.

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