Tunnel che vai pedaggio che trovi
Corina Gredig, consigliera nazionale verde liberale e coautrice della mozione per un pedaggio al San Gottardo, ha ipotizzato una tariffa di 20 franchi per attraversare il tunnel, 40 franchi per un’andata e ritorno. Rudolf Dieterle, ex direttore dell’Ufficio federale delle strade (USTRA), stimò invece una decina di anni fa che per finanziare l’esercizio e il risanamento della galleria sarebbe stato necessario un pedaggio tra 17 e 21 franchi a vettura, a dipendenza del contributo del traffico pesante. «Troppo caro», commentava Dieterle.
Lo vada a dire agli automobilisti che percorrono gli 11,6 km del traforo del Monte Bianco, tra Francia e Italia. Con l’ultimo aumento dei prezzi, a inizio 2023, il costo dell’attraversamento ha superato la soglia dei 50 euro. Ora per andare da Chamonix a Courmayeur bisogna sborsare 51,50 euro, mentre per fare il percorso inverso ne servono 52,30. Esistono tariffe ridotte per chi prenota subito l’andata e ritorno oppure per chi acquista un abbonamento. Il più economico è quello da 20 corse, che vengono a costare 11,43 euro l’una, per un totale di 228,60 euro.
Milioni di paganti
Nonostante queste tariffe non proprio popolari, il tunnel del Monte Bianco ha registrato l’anno scorso oltre 1,7 milioni di passaggi. Soprattutto francesi e italiani, ma anche 167 mila automobili immatricolate in Svizzera.
Un’alternativa, per costoro, potrebbe essere il tunnel del Gran San Bernardo, 5,8 km tra ilVallese e la Valle d’Aosta, l’unico tunnel svizzero (o almeno in parte svizzero) a essere gestito da una società privata. Qui l’attraversamento costa 31 franchi a tratta, oppure 50 franchi per chi effettua l’andata e ritorno sull’arco di un mese.Anche qui esistono degli abbonamenti, che permettono di far scendere il costo del singolo attraversamento fino a un minimo di 8,25 franchi. Ci sono poi offerte speciali, come il ritorno gratuito per chi va a visitare la Fondation Gianadda o la Fondation Barry a Martigny.
L’anno scorso quasi 850.000 veicoli hanno attraversato il tunnel del Gran San Bernardo, nuovo record dalla sua apertura nel 1964.
Briciole, tuttavia, rispetto al San Gottardo, che ogni anno accoglie nelle sue viscere circa 6,5 milioni di veicoli, tra cui poco meno di 700mila mezzi pesanti.
Il Brennero, re del traffico
Sull’arco alpino solo il Brennero, tra Austria e Italia, risulta essere più trafficato. L’anno scorso vi sono transitati 13 milioni di veicoli, ognuno dei quali ha dovuto fermarsi alla cassa. Il costo del singolo passaggio è di 11 euro, ma è possibile strappare un abbonamento annuale al prezzo di 114 euro, oppure di 74 euro se si è in possesso della vignetta austriaca.
Sì, perché oltre al pedaggio per i principali tunnel, l’Austria chiede anche l’acquisto di una vignetta, come in Svizzera. L’unica differenza è che oltre alla versione annuale, da 96,40 euro, è possibile acquistare anche la vignetta da 2 mesi (29 euro) oppure da 10 giorni (9,90 euro).
La vignetta è necessaria anche in Slovenia (117,50 euro l’annuale, 32 euro la mensile, 16 euro la settimanale), dove il solo tunnel a pagamento è il Karawanken, al confine con l’Austria, una canna unica da 7,9 km (ma è in costruzione la seconda canna) per il cui attraversamento servono 7,80 euro.
Nella vicina Croazia le autostrade si pagano ai caselli, come in Italia. Inoltre c’è un tunnel, quello di Ucka, per il quale è richiesto un sovrapprezzo di 4,20 euro, che può aumentare durante l’alta stagione.
Strutture particolari
In Belgio invece le autostrade sono gratuite per tutti i mezzi sotto le 3,5 tonnellate. Unica eccezione è un tunnel ad Anversa, il Liefkenshoektunnel, che è stato realizzato con fondi privati siccome lo Stato era in una fase di ristrettezze economiche. Per questo motivo oggi l’attraversamento richiede il pagamento di un pedaggio tra 4 e 7 euro.
L’infrastruttura stradale più cara da percorrere non è tuttavia un tunnel, bensì il ponte di Oresund, tra Danimarca e Svezia. Il singolo passaggio costa l’equivalente di 63 franchi.
In questa panoramica europea, spicca l’eccezione del San Gottardo (e del San Bernardino), ultimo baluardo di gratuità, se non si considera la vignetta da 40 franchi. La grande differenza con gli altri tunnel sta nel fatto che non si tratta solo di assi transalpini ma anche di collegamenti interni alla Svizzera. Non è una differenza da poco.