Giochi

Un luganese a Parigi, per curare gli atleti

Il dottor Marco Marano racconta i retroscena delle Olimpiadi, a cui parteciperà come ortopedico scelto dal CIO
Marco Ortelli
16.06.2024 15:38

Partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi è il coronamento di un sogno, per me, malato di sport sin da bambino». No, non sono le parole di Ayman El Wafi, centrale del FC Lugano che pure sarà presente al grande evento con la nazionale olimpica U23 di calcio del Marocco, bensì di chi con lui ha avuto a che fare durante la stagione scorsa di Super League.

Il dottor Marco Marano, specialista in Ortopedia e Traumatologia e in Medicina dello Sport attivo presso la Clinica Ars Medica di Gravesano e il Centro dello Sport Ars Medica di Manno, selezionato dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) tra la cinquantina di medici, fisioterapisti e infermieri - e unico rappresentante per la Svizzera - che assisteranno gli atleti nel policlinico allestito nel Villaggio Olimpico di Saint-Denis tra il 20 luglio e l’11 agosto prossimi.

Una dura selezione

Come per gli atleti che devono superare limiti di tempo, di spazio di bravura per staccare una selezione in Nazionale, anche Marco Marano ha dovuto seguire un impegnativo percorso. Prima tappa. «Per poter essere selezionato dal CIO – osserva Marano - ho dovuto dapprima seguire e ottenere l’IOC diploma in Sports Medicin, una formazione della durata di due anni alla quale partecipano ogni volta 20 medici provenienti da tutto il mondo». Seconda tappa. «Ottenuto il diploma nel 2020, da quel momento ero abilitato per una partecipazione ai Giochi. Alle Olimpiadi di Tokyo, spostate al 2021 per la Covid-19, non avevano accolto personale medico occidentale, così mi sono candidato per quelle di Parigi partecipando al concorso indetto dal CIO. E per fortuna sono stato scelto!».

Una città nella città

Inizialmente assegnato a seguire gli atleti del badminton e della ginnastica artistica, due settimane la notifica di un cambiamento. «In effetti mi hanno riposizionato e per me è ancora più bello perché mi hanno assegnato al policlinico allestito nel Villaggio Olimpico di Saint-Denis. Una vera e propria «città» dalla quale durante la mia permanenza ai Giochi passeranno 10.500 persone. Nella clinica gestita dal Comitato Olimpico, a tutti gli effetti un piccolo ospedale e il punto di riferimento per tutti gli infortuni (che si spera non accadranno, ndr), il mio ruolo sarà quello di traumatologo, in pratica quello che già faccio ogni giorno all’Ars Medica. Fungeremo da supporto ai medici delle rispettive Federazioni e da noi passeranno quegli atleti che necessiteranno di una valutazione, una radiografia, una risonanza magnetica. In caso di necessità urgenti ci appoggeremo a un ospedale parigino».

Sull’infortunistica non solo olimpica

Non solo traumi sportivi. «Stiamo seguendo da tempo delle formazioni con scenari vari inerenti a quello che potrebbe succedere a livello extra sportivo, come le criticità che si potrebbero verificare durante la cerimonia d’apertura che si svolgerà non nello stadio, come fino ad ora, ma per la prima volta in città».

Se l’allerta per eventuali attacchi terroristici è massima, l’attenzione del dottor Marano - salvo incidenti - sarà però focalizzata sui traumi sportivi. «In generale sappiamo cosa ci potremo aspettare. Il CIO realizza regolarmente pubblicazioni che illustrano gli infortuni più comuni durante i Giochi. Al primo posto figurano gli infortuni muscolari, seguiti dalle problematiche traumatologiche come le contusioni, con particolare focus sulle distorsioni delle caviglie. Le infezioni delle alte vie aeree sono inoltre la condizione valutata più spesso nel periodo olimpico».

«Vorrei veder giocare il Dream Team»

Se il compito del dottor Marco Marano sarà quello di assistere gli atleti infortunati, l’altro suo obiettivo è quello di assistere anche a qualche evento olimpico. «Ho già in mano il mio programma di lavoro che prevede turni di sette ore. Avrò pertanto tempo a disposizione perseguire delle gare, e qualche idea me la sono già fatta. Mi piacerebbe vedere qualche partita del torneo di tennis e qualche gara di atletica. Da ex giocatore di pallavolo amo poi molto gli sport di squadra, sarà complicato ma mi piacerebbe così seguire una partita del Dream Team statunitense». E chissà che oltre a fungere da spettatore non si troverà a «trattare» un LeBron James o Nadal… «Potrebbe essere di dover avere a che fare anche con questi grandi sportivi…», si illumina il medico sportivo e appassionato di sport.

Che parteciperà ai Giochi Olimpici di Parigi «con un misto di emozioni, gioia e aspettative. Mai avrei pensato di poter vivere un giorno dall’interno questo evento mondiale». Evento al quale Marco Marano giungerà forte delle sue competenze esercitate all’Ars Medica e dell’esperienza maturata sui campi da gioco, a Cornaredo e alla Cornèr Arena, quale responsabile medico dei due club. «Sono cresciuto praticando ogni sport, oggi sono grato alle società di calcio e di hockey di Lugano dell’opportunità datami, sia di confrontarmi con grandi professionisti, sia di rimanere al centro dello sport sia pure con un ruolo diverso».

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