Trasporti

Una notte fermi in treno, che sarà mai

Brutta disavventura per una ventina di passeggeri diretti a Milano (e Lugano) – Le FFS studiano il «caso»
©Chiara Zocchetti
Davide Illarietti
13.04.2025 13:15

Una notte indimenticabile per 150 passeggeri diretti in treno da Ginevra a Milano e poi - alcuni - a Lugano. L’assenza del collegamento aereo è già una disgrazia in sé, per i viaggiatori che dal Ceresio vogliono raggiungere il Lemano e viceversa, anche senza che ci si metta la sfortuna. Ed è stato decisamente sfortunato l’Eurocity partito dalla città di Calvino sabato 5 aprile alle 18.27: una volta giunto al confine italiano (attorno alle 21.00) il treno è stato costretto a fermarsi. E i viaggiatori invitati a dormire sui sedili, fino all’alba del giorno dopo.

Un pernottamento imprevisto e insolito, tanto che le FFS stanno «studiando» il caso per capire cosa è andato storto. Fatto sta che dopo un’attesa di circa un’ora, alla stazione di Briga, ai viaggiatori increduli sarebbe stata annunciata la brutta notizia - «il treno non prosegue la corsa» - e l’inaspettata buonanotte: «I passeggeri che lo desiderano possono rimanere sul treno fino a domani mattina».

A raccontare la disavventura sono gli sfortunati nottambuli che dopo l’annuncio - comunicato alle 22.00 circa - hanno dovuto scegliere: proseguire con mezzi propri o accettare la proposta delle FFS. «Ci è stato detto che la decisione arrivava da una non meglio precisata sala operativa a Berna, e non c’era niente da fare» ricorda il gallerista d’arte Mario Cristiani, di ritorno a Lugano da una trasferta di lavoro. «Assieme ad altri passeggeri ho preso un taxi e sono arrivato a casa a notte fonda, spendendo una cifra ragguardevole».

Non tutti i viaggiatori hanno avuto la stessa prontezza, o la stessa fretta di tornare. Una ventina si sono infatti rassegnati alla circostanza, e hanno trascorso una lunga notte dormendo (o a provandoci) sui sedili dell’Eurocity finché il treno è ripartito, alle 5.20 del giorno dopo. «Personalmente mi sono rifiutato - incalza Cristiani -. Faceva freddo e la sola idea mi sembrava indegna di un paese civile».

L’ex regia federale si è scusata per l’incidente. «Il nostro personale ha dovuto trovare delle soluzioni urgenti ed è rimasto tutto il tempo a bordo del treno per assistere i passeggeri e distribuire bottiglie d’acqua» spiega il portavoce delle FFS Patrick Walser. «La maggior parte di loro ha potuto tornare a casa o trovare soluzioni alternative per la notte».

La causa del disagio sembra sia stato un accavallarsi di esigenze da un lato all’altro del confine. Il treno da Ginevra aveva accumulato già un notevole ritardo (1 ora e 20) a causa di un «incidente di persone» a Losanna. Una volta giunto a Briga «contrariamente a quanto pianificato, ci è stato comunicato che il treno non avrebbe potuto proseguire nella galleria del Sempione a causa di cantieri sul lato italiano» prosegue Walser. In casi simili, precisa, le FFS si fanno carico delle spese di pernottamento, taxi, hotel, colazione e via dicendo (oltre a rimborsare il biglietto). Quanto accaduto «sarà analizzato accuratamente dai diversi team interessati per evitare che possa ripetersi in futuro»

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