Estate

Vacanze da incubo

Voli spostati e code chilometriche, quando le ferie diventano un dramma
Andrea Bertagni
Giorgia Cimma Sommaruga
Andrea BertagnieGiorgia Cimma Sommaruga
03.07.2022 06:00

Voli annullati, spostati. Compagnie aeree sommerse da reclami, contestazioni e rimborsi. Autostrade affollate. Code chilometriche e attese micidiali. Ma anche guasti ferroviari. Che producono attese e ritardi. Si prospettano vere e proprie vacanze da incubo per chi si metterà in viaggio questa estate. Non solo perché bisognerà armarsi di molta pazienza. Ma anche perché sarà necessario fare i conti con aumenti e rincari. Dai soggiorni in albergo alla benzina, dagli autonoleggi al ristorante. Eppure…, eppure la voglia di mettersi in viaggio è tanta. Tutti vogliono partire. Vivere l’estate e lasciarsi i due anni di pandemia alle spalle. A qualunque costo. Tanto che in molti hanno già fatto le valigie.

Esodo anticipato

Un vero e proprio esodo. «Che quest’anno è iniziato con un mese di anticipo», spiega Gian Marco Balemi, direttore dell’Automobile club svizzero (ACS) Ticino. Per accorgersene basta guardare le strade. «Il traffico sull’autostrada del San Gottardo in direzione Sud è già alto», sottolinea Balemi, confrontando gli interventi dell’ACS di giugno con quelli degli anni precedenti alla pandemia.

Ecco perché l’ACS consiglia agli automobilisti di pianificare con cura i viaggi e informarsi sul traffico prima di mettersi alla guida. «Se si sceglie l’auto è importante organizzarsi anche con i pedaggi. Il telepass europeo, ad esempio, può essere un’opzione interessante per evitare le code ai caselli autostradali».

Anche perché «il barometro TCS dei viaggi indica una netta ripresa della voglia di viaggiare da parte della popolazione ticinese - osserva Massimo Gonnella, portavoce Touring club svizzero -. Da qualche mese - continua -, si riscontra un costante aumento degli spostamenti per vacanze, dapprima per le destinazioni europee, seguito a ruota dalle mete in Sud e Nord America. Anche i viaggi verso le destinazioni nell’Estremo Oriente, che nei primi mesi dell’anno, viste le restrizioni legate alla pandemia ancora in vigore, erano meno ricercate, sono in ripresa da qualche settimana». Un indicatore che per certi versi tiene in allarme il personale del Tcs.

Manca personale

Di sicuro volare sta diventando complicato. Anzi, complicatissimo. Molti di quelli che hanno prenotato prima dell’estate si sono visti spostare la data di partenza. Quasi all’ultimo momento. E anche in aeroporto le cose non vanno benissimo. Al contrario. Personale di terra quasi inesistente. Informazioni scarse. Assistenza clienti latitante. Sia sul posto che online. Chat spente o lentissime.

Vacanze da incubo, appunto. «Le compagnie aeree hanno licenziato il personale durante la pandemia e oggi non riescono più a gestire la situazione», è il commento di Laura Regazzoni Meli, segretaria generale dell’Associazione delle consumatrici e dei consumatori della Svizzera italiana (ACSI), che andrà in pensione proprio questo mese. Manca personale, insomma. «Assumere di nuovo e in tempi veloci probabilmente non è facile anche perché servono persone formate».

Consumatori svantaggiati

Un problema non solo per le compagnie aeree, in verità. Anche molte strutture ricettive, dagli alberghi ai ristoranti, si ritrovano senza abbastanza camerieri, baristi, cuochi. Stessa cosa i parchi divertimento. Come Gardaland, uno dei più grandi d’Europa, che ha dovuto anticipare l’orario di chiusura e chiudere diverse attrazioni. Sempre per lo stesso motivo. Mancanza di personale. «Certo è strano che non ci abbiano pensato prima», afferma Regazzoni Meli. Al di là di chi abbia sbagliato, a pagarne le conseguenze «sono però oggi i consumatori». Che in massa di fronte ad annullamenti, ritardi e rinvii dei voli stanno reclamando e chiedendo rimborsi. «Ma bisogna ricordarsi che i rimborsi per quanto possibili sono limitati - fa presente la segretaria dell’ACSI - e purtroppo non rimediano a una vacanza rovinata».

Le assicurazioni

Chiedere un risarcimento è però sempre possibile. In molti casi un diritto. Non a caso sul sito dell’ACSI si possono trovare guide, strumenti e consigli. Un altro asso nella manica è rappresentato dalle assicurazioni, «soprattutto per i viaggi all’estero, una copertura che includa l’annullamento e l’assistenza in caso di incidente o malattia», dice il portavoce TCS.

E se si rimane in panne? «Beh... Ad esempio c’è il Libretto ETI - osserva Gonnella -, che offre una copertura estesa: dalle spese di annullamento in caso di malattia o incidente precedente alla partenza, all’assistenza medica, soccorso stradale, rimborso biglietti, protezione giuridica all’estero... E non bisogna dimenticare i servizi di traduzione, di assistenza medica, blocco per carte di credito rubate o perse, assistenza in caso di sinistri al domicilio durante l’assenza per un viaggio all’estero».

Mete non troppo lontane

Senza dimenticare che è sempr epossibile prevenire. Evitare spiacevoli sorprese. Muovendosi in anticipo. «Sarebbe meglio evitare di andare in vacanza tra il 15 luglio e il 15 agosto - continua Regazzoni Meli - anche se non tutti possono ovviamente decidere il periodo in cui andare in ferie». E magari «non scegliere mete troppo lontane, anche se comprendo benissimo che dopo due anni di limitazioni e restrizioni la voglia di volare dall’altra parte del mondo, magari in un paradiso tropicale, è davvero tanta».

Forse anche per questo le vacanze nostrane restano molto richieste. «Anche questa estate i campeggi del TCS annunciano il pienone, i posti disponibili sono già prenotati dal 90 al 100%», spiega Gonnella.

Qualcuno se ne approfitta

È però anche vero che chi sceglie il mare italiano, magari quello della Liguria o della Toscana, così come la Riviera romagnola, potrebbe saltare lo stesso sulla sedia di fronte a certi prezzi. Dagli ombrelloni, le cui tariffe a volte sono letteralmente raddoppiate, al ristorante, passando per gli autonoleggi che in certi casi hanno aumentato i prezzi anche di 30- 40 euro. «Mi chiedo se questi aumenti sono realmente giustificati. Capisco la legge dell’offerta e della domanda - precisa Regazzoni Meli - ma qui qualcuno se ne sta approfittando un po’ troppo».