Eccellenza oltre la disabilità: la storia di Denise Carniel e della sua lotta contro gli stereotipi
Denise Carniel, giornalista, attivista, parlamentare alla prima sessione delle persone con disabilità a Berna lo scorso 24 marzo, ma soprattutto una persona in costante ricerca di storie di umanità, di un mondo che si origina attraverso le cose buone, di buona notizia, persino se fragile. Alla ricerca dell'ombelico dell'anima, quel legame che ci avvicina tutti. Il luogo dove coesistono inizio e fine per lei sarà sempre l'amore. Disabile? Sì, ma con tante abilità come caratteristica.
Come ti
sentiresti rinunciando alla tua disabilità ma risultando comunque diversa?
La disabilità è
una definizione, che racconta uno stato di cose. Io sono quello che sono
“oltre” e “con” essa. In un caos bellissimo, che rende la mia persona tale. Se
dovessi rinunciarci, spero di essere una persona perbene anche senza la mia condizione fisica. Una persona in grado di stare al mondo senza fare troppi danni
e che sappia che il nucleo di ogni relazione sta nel capire il cammino di
ciascuno e non fissarsi solo su ciò che vede a un primo sguardo, di essere
serena, amata, e di accorgersi e di
aiutare chiunque ne abbia bisogno.
Se dovessi
descrivere la personalità con un animale, quale sarebbe e perché?
Fragile nelle ali, cangiante nel colore come una libellula. Perché
se essere cercati è lusinghiero, cercarsi è un dovere, trovarsi una conquista,
concedersi è reale potere, ed abbandonarsi
- solo a questo punto - diventa un vero
piacere: per essere in pienezza ciò che sono destinata a essere. Libera nel mio
volo, come fossi maniglia per aprire le porte del vento.
Un film che ti ha fatto pensare?
Ultimamente ho riflettuto molto sull’essere soli nostro
malgrado. E mi è ritornato in mente che ne ha scritto Kent Haruf in Le nostre anime di notte. Romanzo arrivato anche sul grande schermo, dove Jane Fonda va da Robert Redford e gli
chiede di dormire accanto a lei per “attraversare la notte”. Che si capisce,
per due vedovi non è solo una questione di alternanza al giorno. Lui titubante
acconsente, poi si fanno bene a vicenda. Fino a che non fanno l’amore. Lo
costruiscono e lo fanno, fisicamente. Impacciati e dolci, come due sedicenni.
Eccola lì, la magia di un letto non riempito, ma pieno. Di un sentimento che
cresce consapevole e non raffazzonato per fame. Addie, la protagonista, avrà
quasi 80 anni, ma io mi ci son rivista totalmente. Solo Dio sa quanto è
prezioso avere qualcuno con cui poter stare in un letto solo a guardarsi. Nudi,
ma con i vestiti addosso. Il sesso è accessorio, quando ti spogli l’anima a
vicenda.
Qual è la cosa più buffa o imbarazzante
che ti sia mai successa?
Sono un clown per natura. Nella mia quotidianità il lato
divertente della vita è quasi una costante: sono molto sarcastica con me stessa
quando sbaglio, così come sono tenera quando ho bisogno di coraggio. Non riesco
a ricordare un episodio preciso se non che non esiste giorno in cui guardandomi
allo specchio do a me stessa il riflesso di un sorriso – o di una linguaccia –.
Perché sì, il non prendersi troppo sul serio è un modo di vivere in cui mi
riconosco, e mi voglio più bene, mentre non dimentico di essere felice. Ridere
è patrimonio del fantastico ed io ci credo.
Qual è stata la tua più grande
conquista? E come l’hai raggiunta?
Credo sia l’aver capito quale sia la mia vocazione, la mia
missione. Il senso per cui sono su questa terra. «Ho messo a fuoco il mio fuoco»
per citare le tante persone che mi hanno insegnato a vivere con passione. Scambio
di sguardi, tra nuovi modi di conoscere e di esserci. E non si tratta di mero
lavoro e di generare introiti. Ma di generare ricchezza, ovvero abbondanza per
me e per chi mi si affiderà. Regalandomi inchiostro inesauribile per storie
infinite. Ricordandomi per cosa lotterò sempre. La mia felicità è l’obiettivo,
senza essere più opzione. Sono in cammino. Sento l’anima formicolare, e sono
certa sia un ottimo segno.
Se potessi decidere di vivere in
qualsiasi periodo storico, quale sceglieresti e perché?
È una domanda davvero difficile, perché
credo che nel passato ci siano stati tanti momenti in cui mi piacerebbe esserci
stata. Se potessi decidere credo che viaggerei tra le epoche storiche, per
incontrare i personaggi chiave o le persone in ombra, come troppo spesso il
femminile. Avrei adorato poter essere una donna in bottega da Michelangelo
mentre dipingeva la cappella Sistina, collaborare con Marie Curie, essere una
delle sufragette, lottare contro la Santa Inquisizione, cercare di capire gli
intrighi di corte ed essere dalla parte della popolazione durante la Rivoluzione,
farmi sorprendere dall’antico Egitto ai tempi dei faraoni, essere dalla parte
dei partigiani nelle grandi guerre, fare la differenza con semplicità. Avrei
voluto vivere molte avventure. Vorrei imparare da ciò che è stato per
migliorare ciò che è. Ma tirando le somme vorrei ancora nascere e
crescere come è successo: non è poi così male la mia vita e il meglio deve
ancora venire.
Se potessi decidere un superpotere quale
sceglieresti e come lo utilizzeresti?
Credo sia la capacità di vivere tante esperienze, come fosse
sempre la prima volta. Lo utilizzerei per riscoprire ogni volta le sensazioni
come l’accoglienza, la dolcezza, la tolleranza, la pace, l’amore, con la stessa
potenza del primo respiro. Perché? Per ritrovare ogni volta la bellezza
dell’umanità. Senza pensare a pregiudizi e privilegi. Per rendermi conto sempre
un po’ più ancora del mondo e un po’ più di me stessa. Con le farfalle nello
stomaco, di chi è innamorata, di tutto questo. E lo sa.
Se i tuoi sogni avessero un colore, una
consistenza e un profumo, quale sarebbe?
Prima di tutto morbidi, per essere una coccola per mani e
cuore stanco. Poi dai toni pastello, come quelli dell’alba o degli arcobaleni,
ma anche pieni di colore, come i tramonti quanto non puoi fare a meno di
guardarli, perché in grado di cambiare tutto, e profumerebbero di sicurezza,
come ogni sogno bello che aspetta solo di essere reale.
Il tuo futuro è…
…pieno di parole
che fanno sentire a casa e di persone che sono certa che questa casa, la
abiteranno.