Arte e letteratura

Quando il pennello spagnolo incontrò la penna fiorentina

/ Dallo scorso 4 novembre ad Ascona sono esposte le fantastiche tavole di Salvador Dalí raffiguranti alcuni passi della Commedia di Dante – un’occasione imperdibile di incontro tra il mondo della letteratura e quello dell’arte pittorica
Dalí raffigura Dante all’inizio del Paradiso, siamo nel 1. canto
Fabio Sala
27.11.2020 11:15

Qual è il legame tra arte e letteratura? Dante Alighieri, nell’11. canto del Purgatorio, ci offre un’argomentazione in favore dell’affinità tra arte e letteratura: come il pittore dipinge ciò che vede nella propria immaginazione, così fa il poeta, in quanto proietta, su un foglio bianco, quello che pensa. Insomma, il pittore produce delle immagini, mentre il poeta evoca delle immagini nella mente delle persone.

Salvador Dalí, uno dei migliori pittori del ‘900, comprese molto bene la suddetta argomentazione, quando nel 1950 gli fu commissionata, dal Ministero dei beni culturali italiano, la realizzazione di una versione illustrata della Divina Commedia per celebrare il 700° anniversario dalla nascita del poeta fiorentino (1265-1321). Purtroppo però, la designazione di un pittore spagnolo come illustratore dell’opera di Dante, il quale è padre della letteratura italiana facendo parte delle tre corone (che sono Dante – per l’appunto -, Petrarca e Boccaccio), comportò all’epoca un acceso dibattito. A molti, infatti, parve inopportuno o inaccettabile che la commemorazione di un simbolo dell’italianità fosse delegata ad uno straniero.

Nonostante ciò, e per fortuna, Dalí realizzò le opere. Nello specifico si tratta di 100 xilografie acquarellate, ovvero incisioni su legno stampate su carta, una per ogni canto del capolavoro dantesco.

Ad Ascona la fondazione Majid, presso la sua sede di Via Borgo 7, ha organizzato una mostra dal titolo «Salvador Dalí, La Divina Commedia», presso la quale si possono ammirare le favolose opere del pittore spagnolo raffiguranti la sua interpretazione dell’imperitura Commedia di Dante Alighieri. La mostra resterà fruibile fino al 30 gennaio al costo di 20.-, con agevolazioni per gli studenti.

Siamo nel canto 33. dove il poeta deve purificarsi nelle acque di due fiumi sacri prima di poter salire in Paradiso
Siamo nel canto 33. dove il poeta deve purificarsi nelle acque di due fiumi sacri prima di poter salire in Paradiso

L’esposizione in sé è un divino - aggettivo che in questo caso casca proprio a pennello - connubio tra arte e letteratura, infatti le opere sono accompagnate da titoli esplicativi e, più rilevanti, dai versi del Dante ai quali in pittore catalano si ispira, per ogni opera, il che rende accessibile la mostra a chiunque.

Lo sguardo surrealista di Dalí offre un’unica e irripetibile visione dell’oltretomba dantesco, grazie ad un sapiente utilizzo dei colori e mediante figure «molli» tipiche del surrealismo, le quali appaiono grottesche nei desolati paesaggi infernali, mentre celestiali in quelli beati del Paradiso.

Insomma entrando alla mostra ci si tuffa in un’atmosfera onirica, in un mondo metafisico, nel quale si può, attraverso l’occhio del genio spagnolo, ripercorrere i passi di Dante verso la redenzione, camminando per le tre ali della mostra, che ci portano dall’Inferno fino al Paradiso, passando per il Purgatorio.

In ultima istanza, la mostra evidenzia come l’unica differenza tra pittura e letteratura sia il fatto che il pittore usi i colori, il pennello e la tela, mentre lo scrittore le parole, il pennino e la carta. Dunque il binomio arte-letteratura è vincente e la mostra merita sicuramente di essere visitata.