Teatro e museo si incontrano in un «segno agli antipodi»
Prenderà il via questo maggio il laboratorio teatrale Segno agli antipodi, rivolto a tutta la popolazione, che vede la collaborazione tra l’associazione Il Letterificio – che dal 2011 si occupa dell’organizzazione di eventi, incontri e laboratori nell’ambito culturale, letterario e artistico in senso lato – e il regista e drammaturgo Julius Effenberger, che guiderà il corso.
L’idea del progetto scaturisce dal dialogo intrattenuto fra Julius Effenberger e il Professor Francesco Paolo Campione (direttore del MUSEC) sul desiderio di far rivivere – con i mezzi del teatro – ciò che anima le esposizioni museali. L’intento è quello di connettere le opere “esotiche” della mostra temporanea del MUSEC, Arte agli antipodi, al nostro presente e al nostro territorio, cercando di far che l’esposizione museale prenda vita nei corpi e nelle menti degli attori-partecipanti e – attaverso di loro – negli spettatori. La collezione di Sergio Brignoni, da cui provengono le opere esposte, è una collezione di rilievo culturale e artistico, oltre che di importanza nazionale e internazionale. Questo progetto vuole dunque donarle ulteriore luce e valore. Forte della collaborazione con il MUSEC, l’Univesità della Svizzera italiana e il Teatro Foce, oltre che dei contatti con l’Accademia Dimitri e la RSI, il progetto riunisce le principali realtà culturali ticinesi, portandole a cooperare per la realizzazione di una produzione teatrale originale, sviluppata a partire dalle riflessioni stimolate dall’incontro con l’“esotico”.
Segno agli antipodi nasce per riflettere insieme sulla rilevanza, oggi, della cultura e della pratica teatrale. Al cuore del progetto vi è l’interesse per l’inclusione della “differenza” e la valorizzazione del patrimonio culturale. In un momento storico in cui l’arte appare sempre più secondaria nella vita di tutti e i musei sembrano adatti solo a una tipologia specifica di spettatori, questo progetto si impegna a mostrare che le opere, possono ancora parlarci ed emozionarci, in quanto sono parte della nostra storia e della nostra essenza.
Il progetto si presenta come un workshop per aspiranti attori e drammaturghi che – a partire dalle reazioni individuali, anzi intime, alla visita dell’esposizione del MUSEC – creeranno uno spettacolo originale ed emozionante. La rappresentazione (18 febbraio 2024), aperta al pubblico, sarà la felice conclusione del laboratorio intensivo che si terrà nella settimana che lo precede (11-17 febbraio 2024). Il laboratorio introduce alle tecniche attoriali e drammaturgiche ed è adatto a ogni età, lingua e capacità. Le figure professionali che vi si affiancheranno sono, oltre al regista Julius Effenberger, Khadim Niang (percussionista senegalese attivo in tutto il mondo), Emanuela Bonini (attrice e marionettista parigina con formazioni in teatro giapponese, cinese e russo) e l’ex direttore della RSI Maurizio Canetta; provenienze e attività diversificate che rispecchiano così pienamente l’appello “agli antipodi” che il lavoro intende inviare.
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