L’intervista

Una balena d’acciaio tra i prati del Parco Ciani

A partire dalla giornata di domani fino al 12 ottobre 2021, si potrà ammirare un’installazione dell’artista Mathias Gmachl: un cetaceo interattivo per riflettere sul nostro impatto ambientale. Ne parliamo con il Direttore generale con e la Responsabile della mediazione culturale del LAC, Michel Gagnon e Isabella Lenzo Massei.
L’opera Echoes – a voice from uncharted waters di Mathias Gmachl che verrà esposta a Parco Ciani dal 25 giugno al 12 ottobre 2021. (© STUDIO PAGI)
Alessia Blum
Alessia Blum
24.06.2021 08:00

Come mai l’artista ha scelto proprio la balena come soggetto per l’installazione? Come è stata realizzata?

«Gli abissi dell’oceano e le grandi vastità marine hanno da sempre suscitato la fantasia degli uomini; soprattutto le balene hanno alimentato fin dai tempi più antichi leggende e racconti immaginari; non sorprende quindi che sia diventato il simbolo della prima grande campagna ambientale. Save the Whales – da cui prende spunto il lavoro di Mathias Gmachl – portò per la prima volta nelle case della gente le terribili immagini della caccia commerciale alle balene, mobilitando l’opinione pubblica. Proteggere le balene non è solo indispensabile per evitarne la scomparsa, ma è importante nella lotta ai cambiamenti climatici. Secondo una ricerca, l’ecosistema creato dai cetacei è in grado di assorbire anidride carbonica quanto quattro foreste amazzoniche. Con Echoes – a voice from uncharted waters, Gmachl ci riconcilia con i suoni sottomarini, ricordandoci di agire.

L’installazione è stata realizzata in acciaio, pesa 5 tonnellate ed è lunga 17 metri. Per rendere il suo aspetto più verosimile è stata progettata e sviluppata dall’artista insieme ad alcuni biologi marini sull’arco di un anno: le linee si ispirano al ventre striato delle balene, mentre i colori sono stati scelti per rappresentare tutte le creature marine». (Gagnon)

In che modo l’opera invita a riflettere sui problemi ambientali e climatici?

«Echoes – a voice from uncharted waters ci invita all’ascolto e alla riflessione, mettendoci di fronte all’impatto delle nostre azioni sull'ambiente circostante. Le attività umane sono responsabili di varie forme di inquinamento acustico, a scapito di molte specie animali, dai grandi cetacei alle meduse; i rumori che provocano compromettono le capacità uditive di questi animali, causando cambiamenti fisiologici e comportamentali, e in alcuni casi la loro morte. L’opera è dotata di un sensore che delimita un’area entro cui la balena può vivere indisturbata: interagendo rispettosamente con il suo spazio vitale, il pubblico si immerge nel paesaggio sonoro di mari e oceani, grazie alle registrazioni effettuate da esperti del suono con speciali idrofoni; avvicinandosi ci si confronta, al contrario, con l'inquinamento acustico: l’illuminazione dell’opera si attenua e i suoni diventano sempre più silenziosi fino a scomparire completamente ed essere sostituiti dal rumore dei porti industriali, attirando l'attenzione sulle minacce che incombono sulle specie marine». (Gagnon)

Michel Gagnon - Direttore generale del LAC
Michel Gagnon - Direttore generale del LAC

Sappiamo che attorno all’installazione verranno proposte delle attività, di cosa si tratta e a chi saranno rivolte?

«L’installazione è accompagnata da un programma di attività che intendono favorire una riflessione sul tema della sostenibilità e del rapporto tra uomo e ambiente. Tra inizio luglio e fine agosto saranno proposte attività settimanali per bambini e ragazzi. Grazie al supporto dell’installazione, attraverso la creatività, il movimento, la progettazione e l’ascolto, i ragazzi sono condotti a una propria riflessione sul tema. La modalità degli incontri non intende essere didascalica o esplicativa, ma si propone di agire a un livello più emozionale e sensoriale, con workshop sul suono, attività di danza, atelier creativi, proposte in collaborazione con il Museo cantonale di storia naturale di Lugano dedicate all’osservazione della natura. Durante l’autunno, l’attenzione si sposterà su percorsi per le scuole e approfondimenti per il pubblico adulto, con incontri divulgativi e scientifici, in collaborazione con altre istituzioni del territorio, tra cui l’Ideatorio e l’Associazione Nel». (Massei)

Cosa rende speciale questo evento rispetto alle altre campagne di sensibilizzazione?

«Mathias Gmachl si è aggiudicato il concorso per la realizzazione di un’opera d’arte pubblica, che abbiamo indetto congiuntamente con il MuseumsQuartier di Vienna e il Quartier des Spectacles di Montréal nel 2019, per le tematiche urgenti trattate nel suo lavoro e per il forte impatto dell’opera sul pubblico: attraverso l’arte è possibile veicolare temi importanti e di stretta attualità, creando spazi di discussione e di confronto». (Gagnon)

Isabella Lenzo Massei - Responsabile della mediazione culturale del LAC
Isabella Lenzo Massei - Responsabile della mediazione culturale del LAC

Come pensa che questa esperienza multisensoriale possa contribuire a cambiare le coscienze sul tema ambientale?

«L’installazione artistica consente di parlare in modo diverso al pubblico, affinché la riflessione si trasformi in esperienza personale e consenta un coinvolgimento a un livello più irrazionale. Anche le attività seguono una metodologia simile, con approcci interdisciplinari che consentono a bambini e ragazzi di acquisire informazioni utili sul tema, sensibilizzandoli al tempo stesso sull’urgenza di una riflessione più approfondita». (Massei)

Organizzare un evento comporta sempre degli sprechi di risorse, favorendo l’inquinamento. Come vi siete mossi per combinare sensibilizzazione ed evento culturale aperto al pubblico?

«Echoes – a voice from uncharted waters è un’installazione itinerante tra Austria, Svizzera e Canada: esposta a Vienna fino all’11 giugno, lascerà Lugano il 12 ottobre per essere presentata a Montréal a fine anno. Per questo motivo abbiamo posto particolare attenzione agli spostamenti, optando per un trasporto dell’opera via terra con veicoli di ultima generazione ed ecosostenibili, ottimizzando le risorse». (Gagnon)