Serie A, Super League e gli altri: ma chi vincerà?

Se il Lugano giocasse nel campionato belga si attesterebbe al 7. posto in classifica, alle spalle proprio della Royale Union Saint-Gilloise - incontrata giovedì scorso in Europa League - che in Svizzera veleggerebbe invece al 1. rango. A rilevarlo è l’indice statistico elaborato dal CIES, l’Osservatorio calcistico con sede a Neuchâtel, diretto da Raffaele Poli e specializzato nell'analisi del mercato dei trasferimenti e nello studio delle prestazioni dei giocatori. Dati, quelli sopracitati, estrapolabili dallo studio diffuso dal CIES questa settimana riguardante le squadre favorite dei 69 campionati di tutto il mondo, consultabile sul sito football-observatory.com.
Questione di metodo
Con Raffaele Poli affrontiamo dapprima una questione di metodo. Come avviene l’immane raccolta di dati, necessari per elaborare le classifiche? «In collaborazione con altre società specializzate soprattutto nella raccolta dei dati inerenti alle formazioni delle squadre, due giorni dopo una partita nella nostra banca dati troviamo tutte le informazioni riguardanti i minuti giocati da ogni giocatore giocatori in campionato, in nazionale, nelle coppe internazionali e nazionali. In base a questo riusciamo ad avere un’idea precisa delle traiettorie di carriera dei giocatori, a estrapolare quello che chiamiamo il «capitale esperienza», l’abitudine a giocare ad alto livello». Capitale d’esperienza tradotto dal CIES in un indice statistico che giunge a un valore massimo di 100.
Titolari e «panchinari», Young Boys e FC Lugano
I dati di ogni squadra sono suddivisi i due categorie, i «titolari» e i «sostituti», dove per titolari si intendono i primi 11 giocatori di ogni squadra con i valori individuali più alti. Gli 11 successivi costituiscono la «panchina».
Raffaele Poli commenta questa distinzione riferendosi al campionato svizzero di Super League. «Dalla tabella (vedi sopra) si vede che lo Young Boys resta la squadra leader con più distacco a livello della panchina. Se guardiamo gli 11 più sperimentati si nota come il livello tra le prime tre del campionato è molto vicino. Anche il Lugano con i «titolari» non si situa troppo distante dai bernesi, 42,9 contro i 45,5. La differenza è più marcata quando si considerano le «riserve», perché l’YB ha una panchina più lunga. Il club bernese può quindi contare su un gruppo più omogeneo rispetto alle avversarie. Questo li rende favoriti ancor di più se si considerasse solo l’11 di base». Notevole in tal senso la distanza tra le panchine di YB e Lugano, 35,9 a 25,3, con il dato bianconero elaborato dopo la partenza di Amoura.
O Fiorentina...
In Italia, il CIES vede favorite a parimerito i campioni del Napoli e l’Inter (72,7), con i nerazzurri di Simone Inzaghi che avrebbero un vantaggio sui partenopei di Rudi Garcia (47,1 a 43,9). La panchina migliore risulta invece essere quella Viola (47,6), per cui secondo il CIES la squadra guidata da Vincenzo Italiano potrebbe rivelarsi la sorpresa della Serie A.
Per quanto riguarda gli altri 4 campionati europei «maggiori», l’unica «sorpresa» riguarda LaLiga spagnola con il Real Madrid che dovrebbe togliere al Barcellona lo scettro. In Premier League, Bundesliga e Ligue 1 i favoriti rimangono Manchester City, Bayern Monaco e Paris Saint-Germain, che hanno i valori più alti sia per i «titolari» sia per i «sostituti».
Nel settimo campionato qui considerato, la Major Soccer League statunitense (MLS), spicca il dato dell’Inter Miami che a livello degli 11 «titolari» prevale sui campioni in carica del Los Angeles (56,1 a 49,2). Se è vero che attualmente la squadra di Messi è all’ultimo rango della Eastern Conference a 14 punti dai Chicago Fire (che oggi si giocherebbero lo spareggio per accedere alla fase finale del campionato), è altresì vero che l’Inter di Miami lo scorso 20 agosto si è aggiudicato la Leagues Cup, il primo trofeo vinto dal club della Florida dalla sua creazione tre anni fa.
En passant, in Arabia Saudita i campioni in carica dell’Al-Itthiad di Benzema, Kanté e Fabinho risultano favoriti (58,4) davanti all’Al-Hilal di Neymar, Milinkovic-Savic e Koulibaly (58,1) e all’Al-Nassr di CR7, Brozovic e Mané (56,2).
La «nuova frontiera»
Se l’esperienza conta, il modo di allestire una squadra competitiva da parte dei club sta mutando. Raffaele Poli. «Le società calcistiche hanno accesso a sempre più dati. La prima frontiera è stata la video analisi, 15 anni fa erano ancora i procuratori a portare ai club le cassette VHS o i DVD da visionare. La nuova frontiera va nella direzione del modello Moneyball. Oggi le immagini video sono taggate e questo porta ad avere a disposizione sempre più dati tecnici e fisici sui giocatori. I grandi club allora si organizzano non solo operando in modo qualitativo visionando sul posto i possibili candidati saggiandone carattere, volontà, ecc., ma impiegando sempre più l’aspetto statistico che permette di guadagnare anche tempo». Paradigmatico l’esempio di due squadre della Premier League, il Brighton& Hove - di proprietà di Tony Bloom (proprietario anche della Royale Union Sainte-Gilloise), scommettitore, giocatore di poker e imprenditore inglese - e il Brentford. «Questi due club - osserva Raffaele Poli - concepiscono uno stile di gioco molto preciso per cui reclutano giocatori non solo per le loro qualità intrinseche, ma anche per il loro essere funzionali al modello di gioco».