Musica

A Gianna Nannini, Pino Donaggio e Franco Fabbri i Premi Tenco 2019

Assegnati dal Club Tenco gli annuali riconoscimenti a chi ha dato un contributo allo sviluppo della canzone d’autore. Le Targhe Tenco per i migliori dischi dell’anno vanno invece a Vinicio Capossela, Daniele Silvestri, Enzo Gragnanello, Alessio Lega, Fulminacci e Adoriza
Gianna Nannini
Red. Cultura&spettacoli
23.08.2019 16:24

La cantautrice Gianna Nannini, il compositore Pino Donaggio e il musicista, musicologo e conduttore radiotelevisivo Franco Fabbri sono i vincitori del Premio Tenco 2019, il riconoscimento assegnato dal 1974 alla carriera degli artisti che hanno apportato un contributo significativo alla canzone d’autore mondiale. I premi saranno loro consegnati il primo giorno della tradizionale rassegna dedicata alla musica d’autore in programma dal 17 al 19 ottobre al Teatro Ariston di Sanremo. Serata questa che sarà interamente dedicata ai vincitori delle Targhe Tenco 2019 che si esibiranno con set inediti ossia Vinicio Capossela (Targa Tenco per il miglior disco dell’anno con Ballate per uomini e bestie), Daniele Silvestri (canzone singola), Enzo Gragnanello (album in dialetto), Alessio Lega (interprete), Fulminacci (opera prima) e ad un rappresentante di Adoriza, premiato per il miglior album collettivo a progetto).

Diverse e articolate le motivazioni delle assegnazioni. Gianna Nannini, secondo il Club Tenco, «ha fatto il suo intimidito esordio sanremese davanti al pianoforte nel glorioso Tenco '76. Ma in brevissimo tempo e in maniera impetuosa si è affermata abbattendo le staccionate tra canzone d'autore e rock. Ha dimostrato in tutta Europa come non soltanto la lingua italiana possa essere adatta a questo tipo di musica ma come fosse possibile innestarvi linguaggi poetici e, soprattutto, come per la musica di spessore avessero scarso significato le barriere, le rigide definizioni e le separazioni stilistiche».

Per quanto riguarda Pino Donaggio, la giuria ha sottolineato che «trattando come sinfonia una canzone giovane giovane, ha portato musica nella canzone italiana, quasi a dire: io che non vivo senza te. Da una casa in cima al mondo ha dato la scalata al cielo muto come se affermasse: il domani è nostro. Poi, il cane di stoffa e la ragazza col maglione hanno assistito alle sue affermazioni internazionali nelle vesti di autore di colonne sonore. Partito da Sanremo, torna in questa città con un meritatissimo premio alla carriera che ha il sapore di una memoria storica in grado di abbracciare Brian De Palma e le palme di corso Imperatrice». Il premio a Franco Fabbri è stato invece deciso perché «militante polimorfo della musica. Dal mondo del beat è arrivato alla canzone popolare internazionale e a quella politica. In una continua evoluzione musicale, ha dato vita a sperimentazioni tra rock e musica dodecafonica, affermandosi a livello europeo con Rock in Opposition. Come studioso di musica ha svolto attività di saggista, di autore e conduttore radiofonico e televisivo nonché di docente di popular music in università e conservatori».

Quest’anno il titolo della rassegna promossa dal Club Tenco sarà «Dove vola colomba bianca» e si propone come memoria storica della canzone italiana dal 1951 (prima edizione del Festival) fino ai giorni nostri.