Addio a René Girard, uno dei grandi pensatori cristiani

Aveva 91 anni - Al centro della sua riflessione, la teoria del capro espiatorio e del desiderio mimetico
René Girard
Red. Online
05.11.2015 06:35

LOS ANGELES - È morto nella notte del 4 novembre a Stanford, in California, René Girard, uno dei grandi pensatori cristiani. Aveva 91 anni, era nato ad Avignone il 25 dicembre 1923.

Girard ha insegnato a lungo letteratura comparata a Stanford. Le sue ricerche coprono un vasto campo di azione, dall'antropologia alla critica letteraria, dalla sociologia alla storia, fino al tema dell'anoressia. Ha scritto decine di saggi. La "filosofia" di Girard divenne nota nel mondo a partire dal 1978, anno di pubblicazione del saggio, oggi celebre, "Delle cose nascoste fin dalla fondazione del mondo". In esso, viene elaborata con organicità la teoria del "capro espiatorio" e del "desiderio mimetico", già contenuta in nuce nei titoli precedenti.

Il suo editore italiano Roberto Calasso ne aveva, anni fa, ben definito il pensiero: «Girard è uno degli ultimi "porcospini" oggi sopravviventi, secondo la tipologia che Isaiah Berlin ha derivato dal verso di Archiloco: "La volpe sa molte cose, ma il porcospino sa una sola grande cosa". La "sola grande cosa" che Girard sa ha un nome: capro espiatorio». A questa, possiamo aggiungere il serrato racconto che Girard fa del "desiderio mimetico".

Tra i suoi libri, tutti molto influenti: "Il risentimento. Lo scacco del desiderio nell'uomo contemporaneo", "La violenza e il sacro", "Delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo", "L'antica via degli empi", "Shakespeare. Il teatro dell'invidia", "La vittima e la folla. Violenza del mito e cristianesimo", "Vedo Satana cadere come la folgore", "La voce inascoltata della realtà" e "Portando Clausewitz all'estremo".

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