L'allarme degli scienziati: «Le calotte glaciali hanno raggiunto il minimo storico»

Brutte, bruttissime notizie per l'ambiente: le calotte glaciali hanno raggiunto un minimo storico. A inizio febbraio, la superficie cumulativa di ghiaccio marino attorno al polo nord e al polo sud è infatti diminuita a livelli record, rimanendo al di sotto del precedente minimo per il resto del mese. Ad affermarlo, con una certa preoccupazione, è l'osservatorio europeo Copernicus. Parallelamente, si sono registrate temperature «ancora ai massimi» in diverse parti del globo. Motivo per cui, secondo gli scienziati, è probabile che dopo il 2024 e la sua serie di record climatici e disastri, «l'inverno del 2025 mostrerà ancora una volta il riscaldamento globale proseguendo oltre due anni di osservazioni di livelli storici di caldo». Con conseguenze, va da sé, preoccupanti.
«Febbraio 2025 è in linea con le temperature record o quasi record osservate negli ultimi due anni a causa del riscaldamento globale», ha dichiarato, Samantha Burgess del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) in un comunicato stampa. «Una delle conseguenze di un mondo più caldo è lo scioglimento del ghiaccio marino», che è «a un minimo storico». Il record negativo è stato toccato il 7 febbraio, come dichiarato da Copernicus.
Nello specifico, l'agenzia meteorologica ha scoperto che l'area di ghiaccio marino ha raggiunto il suo livello mensile lo scorso mese nell'Artico, con un 8% al di sotto della sua media. Mentre per quanto riguarda l'Antartide, a febbraio si è registrato il quarto livello mensile più basso per questo mese, con un 26% al di sotto della media.
La situazione, inutile girarci attorno, spaventa. Da un lato, gli scienziati avevano già osservato un'anomalia di calore estremo nel polo nord all'inizio di febbraio, che aveva fatto salire le temperature di oltre 20°C al di sopra della media, superando la soglia di scioglimento dei ghiacci. Dall'altro, hanno descritto l'ultimo record infranto come «particolarmente preoccupante», perché il ghiaccio riflette la luce solare e raffredda il pianeta. E questo è problematico, perché come spiega Mika Rantanen, scienziato del clima presso l'Istituto meteorologico finlandese, «la mancanza di ghiaccio marino significa superfici oceaniche più scure e la capacità della Terra di assorbire più luce solare, il che accelera il riscaldamento».
Come se non fosse abbastanza, il forte riscaldamento invernale nell'Artico all'inizio di febbraio ha impedito al ghiaccio marino di crescere normalmente. «Credo che questo evento meteorologico, combinato con il declino a lungo termine del ghiaccio marino dovuto ai cambiamenti climatici antropogenici, sia stato la causa principale della più bassa estensione del ghiaccio marino artico mai registrata», ha aggiunto lo scienziato.
L'estensione globale del ghiaccio marino varia durante l'anno, ma in genere raggiunge il suo minimo annuale a febbraio, quando è estate nell'emisfero meridionale. Il che significa che, verosimilmente, il peggio, per questi mesi, potrebbe essere passato. Tuttavia, il record di ghiaccio marino ai minimi arriva dopo che l'anno appena terminato – il 2024 – si è classificato come «anno più caldo mai registrato». Il che preoccupa, alla luce di quelle che potrebbero essere le temperature che verranno registrate nel 2025.