Ambiente

Quel ghiacciaio in Antartide che minaccia Londra, New York e Shanghai

Uno studio mette in luce i punti critici del Thwaites, il gigante di ghiaccio che, se si sciogliesse, aumenterebbe il livello dei mari di circa 65 centimetri, travolgendo diverse città costiere
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Red. Online
15.06.2024 16:30

I rischi legati al cambiamento climatico, è risaputo, sono molteplici. Ma ce n'è uno, in particolare, che potrebbe avere effetti anche sulle più grandi e importanti città del mondo. Effetti che, per tanto tempo, sono stati studiati e ipotizzati, ma che ora, alla luce dei recenti cambiamenti, preoccupano un po' di più. Parliamo dell'innalzamento dei livelli degli oceani. Un problema, questo, noto da lungo tempo, che minaccia tutti quei Paesi e territori che si trovano a pochi metri sul livello del mare. Che, in un futuro sempre più vicino, potrebbero venire sommersi. Uccidendo, va da sé, anche moltissime persone. 

La questione, lo abbiamo detto, non è nuova. Gli studi condotti di recente in Groenlandia hanno infatti evidenziato, una volta di più, i rischi collegati a uno scioglimento più rapido della calotta glaciale. Sia di quella artica, che di quella antartica. Ed è proprio qui, nell'estremo sud del pianeta, che, secondo una nuova ricerca, qualcosa si starebbe muovendo in maniera particolarmente allarmante. Ossia, il ghiacciaio Thwaites. Imponente, quanto pericoloso. 

Ma andiamo con ordine. Il ghiaccio in questione si trova in Antartide, nella regione Terra di Marie Byrd. Si tratta di un gigante di ghiaccio di dimensioni incredibili. Circa 120 chilometri di larghezza per 1,2 chilometri di profondità. Per intenderci, si parla delle dimensioni della Florida. 

Il problema, però, neanche a dirlo, è che il Thwaites si sta sciogliendo. Sempre più velocemente. Aumentando le preoccupazioni circa l'aumento del livello del mare a livello globale, che comporterebbe lo scioglimento. «La preoccupazione è che stiamo sottovalutando la velocità con cui il ghiacciaio sta cambiando, il che sarebbe devastante per le comunità costiere di tutto il mondo», ha dichiarato la dottoressa Christine Dow, professoressa della Facoltà di Ambiente dell'Università di Waterloo e coautrice dello studio, interpellata dal Telegraph

Non sarebbero solo gli atolli nell'oceano, come quelli di Kiribati – di cui un paio sono già scomparsi sotto le onde negli ultimi anni –, a venire colpiti. Il problema riguarda anche le città costiere, come Londra, New York e Shanghai. Alcune tra le metropoli più popolate al mondo. 

Non è un caso, insomma, che lo studio in questione sia intitolato «Thwaites è il luogo più instabile dell'Antartide». Il ghiacciaio viene infatti descritto come «ventre molle» della calotta glaciale dell'Antartide Occidentale. Se scivolasse nell'oceano, andando incontro allo scioglimento, con l'acqua che contiene potrebbe innalzare il livello del mare di circa 65 centimetri. Mezzo metro che, inutile girarci intorno, causerebbe danni enormi in tutto il mondo. Qualsiasi aumento improvviso del livello globale del mare potrebbe infatti rivelarsi catastrofico per gran parte delle città costiere. 

Uno scioglimento sempre più veloce

Dal 1880 ad oggi, il livello del mare è aumentato di circa 23 centimetri. La massa ghiacciata del Thwaites, che si è già sciolta nell'oceano, ha contribuito del 4% all'innalzamento del livello del mare. Basti pensare che, ogni anno, perde circa 50 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Che questo gigante si stesse sciogliendo, insomma, era risaputo. Ciò che ha sorpreso i ricercatori, è che il processo sta avvenendo in maniera molto più rapida di quanto ipotizzato fino ad ora. 

Le osservazioni satellitari, si legge sempre sul Telegraph, dimostrano infatti che c'è acqua che scorre sotto la sua base, molto più calda di quanto ipotizzato fino ad ora. «Nel ghiacciaio ci sono queste caratteristiche a occhio di bue, che mostrano che l'acqua entra e riempie un laghetto sotto il ghiaccio in quel punto, riempiendosi e svuotandosi», rivela il dottor Rob Larter del British Antarctic Survey. «L'acqua viaggerà lungo una sorta di canale subglaciale, dove è a contatto con il ghiaccio, perché l'acqua ha due o tre gradi in più della temperatura a cui il ghiaccio si scioglierebbe». 

Come rivelano gli autori dello studio, la speranza, per molto tempo, è stata quella di credere che ci sarebbero voluti centinaia di anni prima che il Thwaites perdesse il suo ghiaccio. Ora, però, le nuove analisi suggeriscono che potrebbe essere questione di decenni. Il punto di non ritorno, insomma, sembra sempre più vicino.

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