Il caso

Anche il Muppet Show è offensivo

Lo sottolinea il gigante Disney, secondo cui nel programma ci sono «stereotipi» e «maltrattamenti di persone o culture»
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Red. Online
22.02.2021 14:45

Da venerdì scorso, tutte e cinque le stagioni del Muppet Show sono a disposizione degli utenti di Disney+. Creata dall’americano Jim Henson e con i Muppet quali protagonisti, la serie andò in onda nel Regno Unito dal 1976 al 1981. Ma venne presto trasmessa da altri Paesi divenendo presto un fenomeno globale. Bene, molti spettatori collegatisi alla piattaforma hanno scoperto – con un certo stupore – che il loro show preferito è entrato nel calderone dei contenuti offensivi. Lo ha specificato proprio la Disney, con un video avvertimento che accompagna le puntate. All’interno, insomma, si troverebbero «stereotipi» e ancora «maltrattamenti di presone o culture». Di più, «questo programma include rappresentazioni negative e/o maltrattamenti di persone o culture» ha dichiarato il gigante dell’intrattenimento da circa 300 miliardi di dollari. «Questi stereotipi erano sbagliati allora e sono sbagliati adesso».

Anche in questo caso, insomma, la Disney invece di rimuovere il contenuto vuole riconoscerne «l’impatto dannoso» e «imparare da esso». Favorendo la conversazione «per creare un futuro più inclusivo insieme». La Disney non ha specificato cosa ritiene offensivo. Al suo interno, sono rappresentate alcune minoranze fra cui gli asiatici oltre ad un senzatetto chiamato Oscar the Grouch, che vive in un bidone della spazzatura e il cui scopo – venendo allo show – è insegnare al pubblico che anche una persona poco gradevole può essere premurosa e altruista. Nella quinta stagione, per contro, il cantante Johnny Cash si è esibito con alle spalle una bandiera confederata.

Le reazioni, sui social, non si sono fatte attendere. «È tempo di fare i bagagli» e di lasciare Disney+, ha scritto un utente su Twitter. Altri, invece, hanno usato delle gif animate tratte proprio dallo show per esprimere la loro incredulità. Come noto, la Disney ha ritenuto offensivi anche alcuni contenuti presenti in capolavori come Aristogatti, Dumbo, Peter Pan, come pure Robinson nell’isola dei corsari.