Cent'anni fa

Applausi per il ticinese Giuseppe Motta alla Società delle Nazioni

Le notizie del 3 ottobre 1924
Il consigliere federale ticinese Giuseppe Motta, che presiedette la quinta assemblea generale della Società delle Nazioni. © Web
Nicola Bottani
Nicola Bottani
03.10.2024 06:00

La chiusura dell’assemblea
della Società delle Nazioni£
Ginevra, 3 ag – Giovedì nel pomeriggio l’assemblea della Società delle Nazioni ha tenuto l’ultima seduta. Una folla numerosa occupava le tribune. Tutti i delegati erano presenti. Una viva animazione regnava nella sala e nei corridoi. All’ordine del giorno figurava esclusivamente la nomina dei 6 membri non permanenti del Consiglio della Lega. I 4 seggi permanenti sono attribuiti, come noto, alla Francia, all’Inghilterra, all’Italia e al Giappone.

All’inizio della seduta venne deciso di inviare un telegramma a Leon Bourgeois coll’annuncio dell’accettazione delle risoluzioni relative al protocollo su disarmo, sicurezza ed arbitrato. L’assemblea procede quindi alla votazione, i risultati della quale sono letti a alta voce dal presidente on. Motta. Ottengono: Uruguay 43, Cecoslovacchia 30, Brasile 30, Belgio 34, Spagna 36, Svezia 37, Olanda 15, Cina 14 ecc. I primi 6 Stati ottengono un seggio.

L’on. Motta annunzia che l’Albania ha proceduto alla firma del protocollo e che la Francia firmerà anche il protocollo speciale relativo alla competenza arbitrale della corte internazionale di giustizia.

Il presidente della quinta assemblea prende la parola per pronunziare il discorso di chiusura. Applausi insistenti, interminabili, sono la prova migliore della profonda simpatia che l’on. Motta ha conquistato presso tutte le delegazioni per l’abilità e l’imparzialità con cui diresse i difficili lavori della quinta assemblea.

Il magnifico discorso del presidente è a più riprese interrotto da applausi, particolarmente quando egli interviene con energia in favore degli armeni e quando accenna alla necessità di una riconciliazione fra la Germania e la Francia.

Appena pronunciate le parole «con ciò dichiaro chiusa la quinta assemblea della Società delle Nazioni», tutti i presenti nella sala e nelle tribune si alzano in piedi. Ovazioni entusiastiche salutano l’on. Motta mentre la sala si svuota lentamente. La seduta terminava alle ore 5.

Lugano
Così non va...
Secondo quanto comunica il «Giornale degli Esercenti», il quartiere di Besso conta la bellezza di venti spacci di vino su una popolazione di 900 persone e quello che è peggio, sono in corso altre due domande per l’apertura di altre osterie. Altre cinque domande del genere sono state inoltrate per l’apertura di altrettanti spacci in città. È nostra modesta opinione che il Governo dovrebbe una buona volta mettere freno a questo impressionante dilagare di concessioni, se non si vuol tramutare Lugano in una sola, enorme osteria.

I danni dell’inondazione di Leningrado
Mosca, 2 ag (Havas) – La commissione governativa ha fissato a 17 milioni di rubli il montante dei crediti necessari alla ricostruzione del quartiere danneggiato dalle inondazioni a Leningrado e per i soccorsi ai sinistrati. 

Clicca qui per l'edizione completa del Corriere del Ticino del 3 ottobre 1924 disponibile nell'Archivio Storico del CdT.

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