Bimbi schiavi nel Regno Unito

LONDRA - Non solo il vapore e il carbone, ma anche il sudore di milioni di bambini schiavi: sarebbe stato questo l'ingrediente segreto del successo della rivoluzione industriale in Gran Bretagna, secondo il dettagliato studio di una storica di Oxford che ha appena pubblicato un libro sull'argomento.
Jane Humphries, questo il nome della ricercatrice, ha analizzato una vasta quantità di dati statistici estratti da circa 600 biografie dell'epoca e così facendo ha scoperto che nella prima metà dell'Ottocento la forza lavoro composta di bambini era molto più diffusa ed economicamente importante di quanto si fosse finora pensato. Secondo le stime della Humphries, in quel periodo nelle fabbriche del Regno lavoravano circa un milione di bambini - 350'000 dei quali di età compresa tra sette e dieci anni - pari a 15% del numero totale di lavoratori. La maggior parte di questi bambini non veniva nemmeno pagata in contanti e riceveva soltanto vitto e alloggio. «I proprietari delle fabbriche andavano in cerca di una forza lavoro poco costosa, malleabile e in grado di apprendere velocemente, e l'avevano trovata nei bambini che vivevano nelle case per i lavoratori in città», ha affermato la storica.
La sua ricerca - esposta nel libro dal titolo «Childhood and Child Labour in the British Industrial Revolution» - mostra come tra gli strati poveri la percentuale di bambini di dieci anni che lavorava fosse salita dal 35% nel XVIII secolo al 55% nel periodo tra il 1791 e il 1820 e fino al 60% nel trentennio successivo. Il libro descrive anche come la rivoluzione industriale avesse cambiato la società: i giovani divennero improvvisamente più liberi e indipendenti e in grado quindi anche di sposarsi più giovani e di avere famiglie più numerose. Mentre nelle società agricole le donne avevano un impiego, nella nuova società industriale ad andare a lavorare in fabbrica, in miniera o nei porti erano i mariti e i figli.
Le guerre, la nascita dell'Impero e la mobilità del mercato del lavoro fecero improvvisamente aumentare il numero di famiglie abbandonate dai padri. All'inizio dell'Ottocento, fino al 18% dei bambini di classe operaia veniva cresciuto solo dalla madre. «Questo processo incrementò ulteriormente la pressione sulle madri affinché mandassero i loro bambini a lavorare. Questa nuova ricerca mostra per la prima volta quanto la rivoluzione industriale inglese - indirettamente l'espansione imperiale che ha generato - sia stata dipendente dal lavoro dei bambini», ha detto la studiosa.