Cinema

«Bohemian Rhapsody»: un successo che continua anche in versione karaoke

Il biopic su Freddie Mercury è il film più visto del 2018 in Svizzera e in Ticino
Una scena del film campione d’incassi. (© Twentieth Century Fox Film Corporation)
Antonio Mariotti
17.01.2019 06:00

In Svizzera esiste già un monumento in memoria di Freddie Mercury: la statua bronzea posta sul lungolago di Montreux, città che il front man dei Queen scoprì alla fine degli anni Settanta quando fu ospite per la prima volta del celeberrimo Festival Jazz creato da Claude Nobs, e della quale si innamorò. Mercury visse poi nella cittadina vodese dopo aver scoperto di aver contratto il virus dell’HIV, dal febbraio 1990 al novembre 1991, in una residenza appartata e immersa nella natura, sulle sponde del Lemano. Dopo la sua morte, avvenuta a Londra, le spoglie di Mercury vennero cremate e la leggenda vuole che le sue ceneri siano state disperse proprio nei pressi di Montreux nelle acque del lago.

Ebbene, se questa statua non esistesse, oggi bisognerebbe forse pensare di edificarla e a promuovere questa iniziativa dovrebbero essere i gestori di sale cinematografiche del nostro Paese.

Il film Bohemian Rhapsody, diretto da Bryan Singer, che ripercorre la carriera del grande cantante e showman, è infatti anche in Svizzera il campione d’incassi del 2018 e il suo successo continua a oltre un mese e mezzo della sua uscita nelle sale, fatto assai raro di questi tempi. Finora Bohemian Rhapsody è stato visto nei cinema elevetici da oltre 400 mila spettatori e anche in Ticino si piazza in testa al box office con oltre 21 mila biglietti venditi, secondo i dati forniti da ProCinema. Un successo planetario (si calcola che finora il biopic musicale abbia incassato oltre 750 milioni di dollari in tutto il mondo) alimentato anche dal recente successo ai Golden Globes dove si è aggiudicato i premi per il miglior film drammatico e per il miglior attore protagonista, assegnato a Rami Malek.

Pur avendo diviso i fan dei Queen, che vi hanno ravvisato non poche incongruenze con la vera storia della band, Bohemian Rhapsody ha inoltre inaugurato un nuovo modo di fruizione cinematografica che potrebbe fare scuola: quello della «versione karaoke» (ufficialmente si chiama Sing Along Version) che grazie alla presenza degli appositi sottotitoli con il cursore colorato permette agli spettatori di condividere un’esperienza canora comune. Un modo per animare la visione di un film nel quale la musica gioca ovviamente un ruolo fondamentale, intonando in coro brani ormai immortali come We Will Rock You, We Are the Champions, Another One Bites the Dust, Crazy Thing Called Love e ovviamente la title track.

Una formula che - come ci conferma Luca Morandini, gestore delle sale cinematografiche di Mendrisio dove questa versione sarà in programmazione anche durante il prossimo weekend - ha attecchito anche da noi, non solo per chi vuol cantare ad ogni costo ma anche tra gli spettatori meno audaci che apprezzano il fatto di poter seguire secondo dopo secondo i testi delle canzoni.

Si può quindi affermare che, anche se non raggiungerà le cifre di affluenza fatte registrare nella nostra regione da Frontaliers Disaster a cavallo tra fine 2017 e inizio 2018 (oltre 28 mila entrate), Bohemian Rhapsody ha permesso di fare un bilancio positivo al box office ticinese del periodo natalizio, attirando oltretutto nelle sale un tipo di pubblico in parte diverso dal solito. Un discorso che può essere ampliato anche a livello nazionale, ma che non può far dimenticare un dato incontrovertibile: anche i cosiddetti blockbuster attirano sempre meno spettatori nelle sale. Basti pensare che il film più visto nel nostro Paese nel 2017 è stato Cattivissimo Me 3 con oltre 487 mila biglietti venduti contro - come detto - i circa 400 mila di Bohemian Rhapsody, con un calo di circa il 20%. Una tendenza che probabilmente nemmeno le «versioni karaoke» riusciranno ad invertire, ma ciò non toglie che un bel mazzo di fiori ai piedi della sua statua Freddie Mercury se lo meriterebbe in ogni caso.