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Che cosa emerge dallo scambio di e-mail fra Balocco e il team di Chiara Ferragni?

Entrambe le parti sembravano consapevoli che la donazione all'ospedale Regina Margherita di Torino, in realtà, non fosse legata alle vendite del pandoro
Red. Online
10.01.2024 16:45

Chiara Ferragni, a suo tempo, ha parlato di «errore di comunicazione». Un modo, evidentemente, per derubricare il caso Balocco. Gli scambi di e-mail fra le parti pubblicati dalla stampa italiana, tuttavia, sembrerebbero suggerire tutt'altro. E cioè, che tanto il team dell'influencer quanto l'azienda dolciaria fossero quantomeno consapevoli che la donazione all'ospedale Regina Margherita di Torino, in realtà, non fosse minimamente legata alle vendite del prodotto. L'oramai famigerato Pink Christmas. Questa, almeno, è la convinzione della procura di Milano, che ha iscritto Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, presidente dell'azienda dall'ottobre del 2022, nel registro degli indagati per truffa aggravata dalla minorata difesa dei consumatori

Gli scambi fra Balocco e il rappresentante di Fenice e TBS Crew, le società di Chiara Ferragni, sono cominciati dopo una telefonata. È quanto si evince dalla prima e-mail inviata da Balocco, apertasi così: «Ciao! Grazie per la piacevole call». Quindi, la sintesi degli argomenti trattati.

Sarà la Balocco a contattare l’associazione (in definizione) e sempre la Balocco risulterà come donatrice. La donazione sarà da farsi nel 2022, solo dopo che avremo svelato al mercato il nostro comune progetto – quindi indicativamente dopo maggio, mese nel quale inizieranno i primi incontri con il trade. Definito insieme l’ambito di azione (medico/pediatrico) non vorremmo incorrere in un incidente diplomatico con il Regina Margherita e Gaslini nel destinare la donazione ad altra struttura (es. Bambin Gesù che avete consigliato). Non avendo compreso che il dettaglio della donazione sarebbe stato oggetto del contratto, non ci siamo pronunciati prima se non dopo vostro stimolo. Ecco perché ne è derivata una certa «limitazione» che siamo certe, riusciremo a superare.

Da questa prima e-mail, come ha chiarito l'Antitrust, emergerebbe una precisa volontà da parte del team di Chiara Ferragni: inserire la donazione all'interno dell'accordo per la campagna di Pink Christmas. Nel comunicato stampa diffuso a partire da novembre 2022, non a caso, viene indicato – citiamo – che «le vendite serviranno a finanziare un percorso di ricerca promosso dall’Ospedale Regina Margherita di Torino». Altre e-mail, invece, mostrerebbero in che modo si è arrivati alla versione finale del comunicato. In particolare, in uno scritto datato 17 ottobre 2022 inviato da Balocco al team di Chiara Ferragni è stata allegata la proposta dell'azienda per annunciare il lancio del pandoro.

Lo storico brand piemontese Balocco, riconosciuto ed apprezzato nel mondo per l’eccellenza della sua offerta natalizia, presenta una novità esclusiva realizzata in collaborazione con Chiara Ferragni: il Pandoro «#PinkChristmas». […] Con questo prodotto Balocco e Chiara Ferragni sostengono la ricerca contro i tumori infantili, finanziando un percorso di ricerca promosso dall’Ospedale Regina Margherita di Torino, attraverso l’acquisto di un nuovo macchinario che permetterà di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.

Quindi, dopo la proposta di Balocco, ecco la controproposta, datata 20 ottobre 2022. Il comunicato, ha scritto il team di Chiara Ferragni, è stato «rivisto in qualche punto».

Lo storico brand piemontese Balocco, riconosciuto ed apprezzato nel mondo per l’eccellenza della sua offerta natalizia, presenta una novità esclusiva: il pandoro Chiara Ferragni, le cui vendite serviranno a finanziare un percorso di ricerca promosso dall’Ospedale Regina Margherita di Torino, attraverso l’acquisto di un nuovo macchinario che permetterà di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.

Balocco, secondo gli atti, non avrebbe voluto inserire il riferimento alla donazione nel comunicato finale, proprio per non associarla alle vendite del pandoro. In riferimento ai post e ai social diffusi da Chiara Ferragni, l'azienda in seguito ha sottolineato come la correlazione fosse invero poco pertinente. Così in una e-mail interna al team di Balocco del 14 novembre 2022.

Ciao a tutte, aggiungo ----- in c.c. Per me ok ma massima attenzione all’attività benefica che ci espone a pubblicità ingannevole se correlata alle vendite […] Occorre spiegarglielo bene, meglio forse per telefono […].

Così, ancora, in un'altra e-mail interna.

Mi verrebbe da rispondere [al team Ferragni]: in realtà le vendite servono per pagare il vs cachet esorbitante

Il 18 novembre 2022 Balocco ha inviato un'altra e-mail a TBS Crew, suggerendo delle modifiche ai testi di alcuni post condivisi sui social da Chiara Ferragni.

Per noi è molto importante sottolineare il sostegno al progetto benefico senza menzionare le vendite (in quanto si tratta di una donazione che non è legata all’andamento del prodotto sul mercato)

Eppure, alla fine i riferimenti alle vendite erano presenti in ogni post social condiviso dall'influencer.

L'Antitrust, nel motivare la sua decisione, ha citato una norma del contratto di licenza con Fenice, una delle due società di Chiara Ferragni, dalla quale risulterebbe che Balocco dovesse astenersi «dal comunicare all’esterno la notizia relativa a tale donazione […] se non espressamente autorizzata da Fenice e fermo in ogni caso restando il diritto di quest’ultima di ampia approvazione preventiva sul contenuto di tale comunicazione e sui canali e modalità di diffusione della stessa, ai sensi degli art. 6.2. e 7». Non solo, secondo il contratto qualsiasi comunicazione legata a Pink Christmas avrebbe dovuto essere approvata da Fenice e, in caso di mancato accordo sui contenuti, la decisione di Fenice avrebbe comunque prevalso.