Castellinaria nel segno del rapporto tra generazioni
La 37. edizione di Castellinaria, che si terrà dal 16 al 23 novembre al Mercato coperto di Giubiasco, torna con diverse novità e una programmazione ricca di incontri, racconti e temi d’attualità.
«Una manifestazione per crescere, svilupparsi e evolvere deve essere radicata nel territorio in cui si svolge», dice Flavia Marone presidente del Festival. «Castellinaria lo è. Ed è su queste basi che si è costruita la 37. edizione. Un‘edizione la cui preparazione, per vari motivi, non è stata semplice. Un‘ edizione particolarmente ricca oltre che di proiezioni in concorso e fuori concorso, anche di contenuti legati al settore Industry, dunque nell’ambito legato ai professionisti, come pure variegata nelle proposte particolari, con nuove iniziative ed attività. Quest’ anno, infatti, oltre al Mercato Coperto, location da noi e dal pubblico molto apprezzata, e messa gentilmente a disposizione della Città di Bellinzona, e nelle varie sedi dove si svolgeranno i decentramenti, torneremo ad essere presenti a Castelgrande con un’ Escape Room dedicata al tema dell’ecologia».
Oltre a ciò, la grande novità di quest’anno sarà la serata di preapertura con un taglio del tutto particolare, ricco di diversi contenuti culturali e di realtà regionali per un pubblico giovane, ma non solo. Queste solo alcune delle novità.
«Essere radicati nel territorio significa anche collaborare con istituzioni, enti ed associazioni», prosegue Marone. «Anche quest’ anno abbiamo ricevuto grande disponibilità ad essere coinvolti, apertura e sostegno da parte dei diversi dipartimenti Cantonali, dalla Città, da enti e associazioni private, che ha permesso di presentarvi oggi un programma veramente interessante con la presenza di molti ospiti, non solo legati al mondo del cinema, ma anche di testimonianze di vita reale».
Marone conclude sottolineando che, «tutto questo, come sempre, è stato possibile solo grazie al sostegno di sponsor pubblici e privati che ringrazio sentitamente, come pure grazie ai media partner che ci sostengono divulgando e dando visibilità a quanto facciamo. Insomma, è un gioco di squadra che va ben al di là del nostro team. Solo così Castellinaria può e potrà continuare ad esistere».
«La 37. edizione di Castellinaria conserva la struttura ormai consolidata dei due concorsi Kids e Young integrandola in particolare con due varianti e con un ampliamento della sezione Industry», spiega il direttore artistico Giancarlo Zappoli. «La variante per quanto riguarda i Concorsi è data dalla nuova collocazione della sezione competitiva Castellincorto che vedrà le opere proposte (oltre che per il terzo anno nel carcere della Stampa con l’iniziativa denominata "Oltre le sbarre") presentate prima di alcune delle proiezioni serali o preserali, ampliando così il bacino del pubblico votante».
«Ci sarà, come novità assoluta, una serata di preapertura il venerdì 15 novembre in cui saranno coinvolte realtà giovanili presenti sul territorio avendo al centro il cinema di animazione nonché il rapporto tra musica e immagini», prosegue Zappoli. «Il tutto nell’ambito di una diretta di Radio Gwendalin e con la presenza di un DJ Set».
«La preapertura classica di sabato 16 prevede la presenza di 3 cortometraggi uno dei quali sottolineerà il fil rouge portante dell’edizione», spiega Zappoli. «Infatti Stefano Ferrari proporrà il suo Il primo bacio, in cui giovani studenti delle scuole superiori di diversa matrice linguistica si recano nelle case anziani per chiedere agli ospiti di raccontare la loro prima esperienza in campo amoroso».
«È proprio il rapporto tra le generazioni che marcherà questa edizione», continua Zappoli. «A partire dal film di apertura L’ultima settimana di settembre, con Diego Abatantuono nei panni di uno scrittore ormai stanco della vita ritrovarne progressivamente il gusto grazie ad un nipote fino a quel momento quasi sconosciuto. Lo stesso Castello d’Onore verrà assegnato ad un grande attore di cinema, televisione e teatro, Umberto Orsini che nel film Trifole. Le radici dimenticate ha il ruolo di un anziano cercatore di tartufi, che sta per essere sfrattato dalle Langhe in cui ha vissuto, in rapporto con una giovane nipote londinese a cui fa comprendere l’importanza del legame con la Natura. Se in Close to You abbiamo il ritorno in famiglia dopo anni di assenza di chi ha fatto una scelta di genere, in La bicicletta di Bartali troviamo due ragazzini in Israele (uno arabo e uno ebreo) i cui nonni sono molto più saggi di altri adulti che li circondano. Finalement, il film di chiusura diretto dal maestro Claude Lelouch, torna sul tema raccontando il personaggio di Lino (un intenso Kad Merad) che incontriamo nel momento in cui sta tentando di tagliare i ponti con il lavoro e con la famiglia».
«I temi non saranno solo questi. Si andrà, tra gli altri, dal rapporto con il mondo animale declinato secondo le fasce d’età alle tematiche delle migrazioni (Echte Schweizer e L’ultima isola) e del lavoro (oggi con il raider de L’histoire de Souleymane e negli anni Sessanta con il giovane contabile di Zamora, opera prima di Neri Marcoré che, dopo Claudio Bisio lo scorso anno, accompagnerà il film sia nella proiezione scolastica sia in quella serale», conclude Zappoli.