Cobra Kai 5: cosa dobbiamo aspettarci?
Cobra Kai non muore mai. Il motto del dojo dei cattivi si adatta perfettamente a Cobra Kai intesa come serie televisiva, la cui quinta stagione sarà disponibile su Netflix da venerdì 9 settembre, con i soliti protagonisti ed anche qualche nuova entrata, che tanto nuova non è perché del passato il sequel televisivo dei film di Karate Kid non butta via davvero niente. Ma cosa sappiamo della quinta stagione di un prodotto televisivo diventato di culto ben al di là della nostalgia Anni Ottanta?
Dove eravamo rimasti (spoiler alert)
Il finale della quarta stagione ha sorpreso anche molti fan, con il ricco Terry Silver che riesce ad impadronirsi del Cobra Kai facendo arrestare l’ex commilitone (in Vietnam) Kreese con un’accusa falsa. L’obbiettivo di Silver è quello di annientare Johnny, come lui ex allievo di Kreese ma dal vecchio (e cattivo) maestro più amato. Dal punto di vista del karate invece la chiusura è stata con l’All Valley Tournament, che nel tabellone maschile ha visto la vittoria a sorpresa di Hawk (cioè Falco) su Robby, che poi si è semi-riconciliato con il padre Johnny. Il match decisivo è stato quello fra Tory e Sam, con la ragazza del Cobra Kai che ha battuto la figlia di Daniel LaRusso (interpretato da un Ralph Macchio sempre uguale) e dato così al suo dojo la vittoria nel torneo e anche la conquista del dojo di Daniel. Un esito televisivamente a sorpresa, quindi, con i buoni che perdono. Anche se perdono con il trucco, visto che Tory ha scoperto che Silver ha corrotto l’arbitro. Quanto a Miguel, ha deciso di partire per il Messico alla ricerca del padre, un delinquente che non ha mai conosciuto, mentre Daniel davanti alla tomba del maestro Miyagi ha giurato che la sua missione sarà quella di impedire che i valori del Cobra Kai si diffondano.
Cosa succederà ai buoni
Tutta la quinta stagione sarà incentrata sul contrasto, sia sportivo sia culturale, dello stile «Nessuna pietà» del Cobra Kai, e di questo si occuperà soprattutto Daniel visti gli impegni di Johnny in Messico. Dove Miguel troverà il padre ed un’altra discreta dose di violenza, da cui riuscirà in qualche modo a tirarsi fuori. LaRusso sarà aiutato dall’ennesima vecchia conoscenza, Chozen (attore Yuji Okumoto), cioè il suo rivale in Karate Kid II, quello della trasferta a Okinawa, al quale nel combattimento finale Daniel risparmiò la vita rispettando gli insegnamenti di Miyagi. Chozen ha poi visto la luce, per lo meno quella di Miyagi, e adesso sarà anche lui nel gruppo dei buoni, probabilmente con in canna il colpo segreto del vecchio maestro, purtoppo non più proponibile come personaggio visto che Pat Morita è morto nel 2005. Da seguire le dinamiche familiari dei LaRusso, con una probabile crisi fra Daniel e la moglie Amanda. Fra i buoni non si accettano scommesse sull’entrata di Tory, con il quartetto giovane Robby-Miguel-Tory-Sam che combatterà unito.
Cosa succederà ai cattivi
Il gruppo dei buoni, con l’aggiunta dei cattivi redenti, rischia di essere affollatissimo, quindi anche il Cobra Kai dovrà fare campagna acquisti: nella quinta stagione farà la sua ricomparsa Mike Barnes, interpretato da Sean Kanan, co-protagonista di Karate Kid III e molto legato a Silver, anche lui del resto nato come personaggio nel terzo film della serie (ne esiste anche un quarto, con Miyagi-Pat Morita e protagonista Hilary Swank, ma i nerd più nerd considerano soltanto la trilogia). Barnes è stato un campione e a sua volta ha un dojo, inevitabile che le sue forze si uniscano a quelle di Silver. E sempre in quota Cobra Kai si vedrà una sensei donna, la sudcoreana Kim Da-Eun, ingaggiata come una stella da un dojo ormai diventato marchio cool, con migliaia di aspiranti iscritti. Non mancherà ovviamente il duro Kreese, personaggio sempre più complesso, che anche in carcere non perderà le vecchie abitudini di manipolare menti deboli per trasformarle in macchine da guerra. A proposito: sempre più cattivo sarà Kenny, ex vittima di bullismo diventato bullo, con ben chiaro il proprio obbiettivo: Anthony LaRusso, il figlio più giovane di Daniel e Amanda. Dalle anticipazioni degli sceneggiatori pare che a questo giro non ci sarà alcun torneo, ma è chiaro che in una serie in cui si parla di karate prima o poi si dovrà combattere. L’unico spoiler certo è che ci sarà una sesta stagione e che non è detto sia l’ultima, perché tutti i protagonisti, stando alle interviste, si sono resi conto della fortuna avuta.
Nostalgia zero
Il paradosso di Cobra Kai è che in un’epoca di revival, di remix e di nostalgia più o meno mascherata sembri una serie di film giovanili anni Ottanta ma ambientata nel mondo di oggi, con i problemi dei ragazzi di oggi visti anche con gli occhi dei ragazzi di ieri, su tutti Daniel e Johnny. È per questo che Cobra Kai 4, messo online lo scorso 31 dicembre, era passato immediatamente al comando della classifica di Netflix in base alle ore viste. Di più: aveva trascinato anche le stagioni precedenti, segnale della conquista di un nuovo pubblico, ed in gennaio le prime 4 stagioni di Cobra Kai erano tutte nella top ten. Grande successo anche fra gli utenti Netflix svizzeri, anche se in questo caso in nessuna settimana la serie è mai stata al primo posto, al massimo seconda dietro a Stay Close. Primo posto mancato anche in Italia, finendo dietro a Emily in Paris e Manifest. Ma un prodotto di culto lo si valuta nel lungo periodo e Cobra Kai culto lo è senz’altro, unendo le sicurezze del già visto a storie nuove ed anche a qualche sorpresa. Quella di Cobra Kai 5 potrebbe essere Kreese che non si riconosce più nel Cobra Kai, diventato una grande azienda, e quindi cambia partito. Cobra Kai non muore mai, speriamo che anche a livello televisivo sia così.