Finisce l'estate e rinasce «Sapore di mare»
L’estate sta finendo, ma Sapore di mare non finirà mai. Uno dei capolavori dei fratelli Vanzina torna infatti nelle sale il 29 agosto, ad oltre 41 anni dalla sua prima uscita: un periodo in cui dopo avere avuto successo nel suo tempo ha spopolato nel circuito della nostalgia per diventare infine un fenomeno intergenerazionale, citatissimo anche da chi non l’ha mai visto per intero. Ma come ha fatto un film girato in economia a diventare culto e a sembrarci diverso ad ogni visione?
Cinema
Partiamo dall’attualità, che è appunto quella del ritorno al cinema di Sapore di mare in versione restaurata 4K: operazione esattamente uguale a quella fatta lo scorso inverno per Vacanze di Natale, anche se il ‘restauro’ in realtà non si è notato. Comunque un successo, al punto che sono tantissimi in tutta Italia i cinema che proietteranno il suo antenato diretto, visto che è proprio con Sapore di mare che i Vanzina entrarono definitivamente in Serie A, sbagliando poi pochi colpi per almeno due decenni. In Lombardia a tiro di Ticino il film è annunciato all’UCI Cinemas di Como e a quello di Milano, ma sono davvero tante le sale interessate e i più motivati potranno trovare la loro. A fine 2023 Vacanze di Natale ebbe l’incasso medio per copia più alto di tutti, in un periodo in cui la gente va molto al cinema, con certi giorni da 500.000 euro. La clamorosa smentita della teoria prevalente fra gli addetti ai lavori e cioè che abbiano senso soltanto i film d’autore, meglio se su coppie in crisi o migranti, e quelli per adolescenti, meglio se facenti parte di un franchise.
YouTube
Inutile raccontare la trama di un film che hanno visto tutti e la cui popolarità è sostenuta dai passaggi televisivi e soprattutto dal suo adattarsi perfettamente ai frammenti per YouTube. La scena che ha il maggior numero di visualizzazioni è quella finale, commovente nella sua bellezza, quando nel 1982 (Sapore di mare è ambientato nel 1964 a Forte dei Marmi, pur essendo stato girato a Fregene per ragioni di budget) Marina e Luca, cioè Marina Suma e Jerry Calà, si ritrovano alla Capannina e Virna Lisi dice «Mi sembra di ricordare che ci batteva il cuore». Al secondo posto la festa nella villa dei Carraro data da Luca e dal fratello Felicino (un Christian De Sica clamoroso, che fino a quel film però aveva fatto la fame, nonostante il cognome), quando Luca-Jerry dice al maggiordomo «Gino, vai stappare 5 o 6 boccioni di champagne». Al terzo posto la scena in cui sotto la pioggia Selvaggia, cioè Isabella Ferrari, vede Gianni insieme a Virna Lisi, con la colonna sonora di Mina che canta Un anno d’amore. Poi è chiaro che ognuno ha la sua scena e addirittura la sua frase («Cos’ero, alfista o lancista?» di Guido Nicheli è immortale) di culto, ma tutto il film rimane bellissimo anche nella sua interezza, cosa rarissima per una commedia.
Nostalgia
Inutile giocare con le parole, perché l’unica centrata è nostalgia. Non quella per la propria giovinezza, perché nel 2024 ci sono quindicenni che Sapore di mare lo sanno recitare a memoria, ma una nostalgia eterna, seguendo l’idea che il meglio sia sempre già passato. Il film infatti nasce come esaltazione dello spirito ottimistico e leggero degli anni Sessanta, periodo fin da subito oggetto di celebrazioni e autocelebrazioni, anche se poi è diventato altro, uscendo dal circuito della nostalgia anni Ottanta per trasformarsi in qualcosa di eterno. Come l’estate che sta finendo: «Poi improvvisamente l’estate spariva. Da Ponente arrivano grandi nuvole grigie, cariche di pioggia e gli odori acri della pineta si tramutavano in folate di vento freddo». Soltanto per questa frase della voce narrante, verso la fine del film, i Vanzina potrebbero essere considerati fra i più grandi poeti del Novecento. Poi oltre alla poesia c’è anche la prosa di un linguaggio politicamente scorretto, senza volgarità ma anche senza tabù o paura di urtare la suscettibilità di qualcuno.
Rivelazioni
Non è vero che su Sapore di mare tutto sia stato detto, anzi. Ade esempio mon è ancora stato risolto il dubbio su Luca: davvero Mauro Di Francesco rinunciò, per girare l’orrido Attila flagello di Dio, alla parte che poi sarebbe andata a Jerry Calà, che aveva intuito il potenziale del film e che lavorò di fatto gratis? Nel circuito degli appassionati si sta parlando molto anche dell’intervista di Gianni Ansaldi (cioè Gianni, il fidanzato di Selvaggia) a Repubblica, in cui l’attore genovese rivela che nelle intenzioni originali dei Vanzina avrebbe dovuto finire a letto con Virna Lisi, che invece pretese la trasformazione della loro sottostoria in una specie di parodia di Il Laureato. Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere anche la rivelazione di una simpatia, non spingiamoci oltre, fra Carlo Vanzina e la Ferrari, fatta da Enrico Vanzina. Una simpatia che peraltro non avrebbe impedito alla scoperta di Gianni Boncompagni (con il quale all’epoca delle riprese era fidanzata) di recitare anche in Sapore di mare 2, bellissimo film ma che con i Vanzina, andati a lavorare con Aurelio De Laurentiis (proprio il futuro presidente del Napoli) non c’entra.
Sequel
Certo la mano di Bruno Cortini, bravissimo ex assistente dei Vanzina, è ottima ed anche il seguito ha un suo perché, oltre che seguaci fedelissimi, anche in questo caso con il doping di YouTube («Pizza fredda e birra calda», «Alina ti amooooo», «Servo, te le devi guadagnare le ventimila, mica ti pago per rompere le balle agli ospiti»). In ogni caso Sapore di mare è stato un film così riuscito che gli stessi Vanzina ci hanno messo 31 anni per trovare il coraggio, nel 2014, per un sequel fatto da loro, poco tempo prima che Carlo morisse. Sapore di te parte da un’idea buona, l’ambientazione a metà anni Ottanta, riproponendo con decenni diversi lo schema del primo, ma a parte questo si tratta di un film soltanto guardabile, senza personaggi iconici e senza cogliere lo spirito del tempo, di alcun tempo. In ogni caso nessuno come i Vanzina, che di film estivi ne hanno fatti pochi, ha saputo catturare lo spirito dell’estate e di una eterna giovinezza, slegata dall’età anagrafica. La prova è che il filone estivo-vacanziero, in auge fin dagli anni Cinquanta, raramente ha prodotto capolavori e che in ogni caso nessuno è stato capace di imitare Sapore di mare: il Sapore di mare 2 di Cortini ci si avvicina, e Giochi d’estate, sempre di Cortini, ha buoni spunti, mentre come miniserie televisiva va segnalata Yesterday-Vacanze al mare, di Claudio Risi. Gli altri tentativi sono finiti nel dimenticatoio o semplicemente nella direzione del trash più o meno rivalutabile: ma i film perfetti esistono e Sapore di mare è uno di quei pochi.