«Folgorato da Quentin Tarantino, ma il mio preferito è Dario Argento»
In carica dal luglio 2015, per Alain Scherrer quello che comincia oggi è il nono Festival da sindaco di Locarno.
Vista
con gli occhi del sindaco, come ci si prepara per un evento di questa portata?
«La
preparazione dell’evento è frutto dell’immenso lavoro dell’organizzazione del
Festival, che opera in stretta sinergia con i nostri servizi in un perfetto
clima di collaborazione. Va detto che il lavoro organizzativo per un’edizione
comincia il giorno dopo la chiusura della precedente, i contatti tra il Festival
e sindaco sono costanti. Da sindaco sono 10 giorni molto piacevoli ma intensi,
nei quali presenzierò a numerosi eventi per rappresentare la città. Sono
occasioni uniche per rafforzare la rete di contatti nel mondo politico,
culturale ed economico».
Un
onere ma anche un onore, che le ha permesso di incontrare celebrità altrimenti
difficilmente raggiungibili.
«Da
appassionato di cinema posso dire che è uno degli enormi privilegi della mia
carica. Ho avuto la possibilità di incontrare attori e registi di alcuni dei
miei film preferiti. Da John Landis a Matt Dillon, passando per Hilary Swank e
Roger Corman: la lista sarebbe davvero lunga. Ma se proprio devo citarne uno in
particolare direi Dario Argento: oltre a essere il mio regista preferito, si è
rivelato anche una persona squisita, con la quale ho anche stretto un bel
rapporto di amicizia, tanto che ci sentiamo ancora oggi».
Attori,
registi, ma Locarno è soprattutto film d’autore: ce n’è qualcuno che l’ha
colpita in particolare?
«Come
ogni locarnese, sono cresciuto con il Festival. Soprattutto da ragazzo, ci sono
state edizioni in cui guardavo 3-4 film nello stesso giorno. La cosa che ho
sempre apprezzato del Pardo è la possibilità di vedere film che non potranno
godere di grandi distribuzioni ma anche anteprime mondiali: ricordo ancora
quando nel 1994 con alcuni amici avevo visto Pulp Fiction di Quentin
Tarantino. Ero rimasto folgorato dalla sua capacità di raccontare storie,
all’apparenza così distanti ma in realtà collegate tra loro, e anche dalla
ironica violenza di alcune scene. Non tutti i miei amici avevano però
apprezzato: ne nacque un dibattito, seduti in un locale, che durò tutta la
notte e che in fondo è il bello di questa manifestazione».
Una manifestazione che ha avuto al timone per 23 anni Marco Solari, quest’anno alla sua ultima edizione come presidente.
«Marco
è un uomo estremamente raffinato, visionario e coraggioso e soprattutto un
amico, con il quale è sempre stato un piacere collaborare e scambiare opinioni,
non soltanto sul cinema ma anche su temi più profondi. La Città di Locarno gli
è molto riconoscente per il coraggioso cammino di costruzione e rinnovamento,
che ha contagiato di energia positiva anche il lavoro del Municipio. In questi
anni ha rappresentato l’anima del Locarno Film Festival, con impegno e
sacrificio e battendosi sempre per la libertà artistica. Il suo grande rispetto
per qualsiasi interlocutore lo ha portato a essere presente ovunque:
dall’evento in piazza Grande a quelli minori, ai quali però non aveva
intenzione di rinunciare, tale era la sua passione. Un coinvolgimento del
genere sarà davvero difficilmente replicabile. Guarderò questi suoi ultimi 10
giorni, in cui sicuramente si spenderà come sempre, con grande interesse e
soprattutto con molta emozione».
Per
sostituirlo è stata fatta una scelta di rottura con Maja Hoffmann, che sarà
così la prima presidente non ticinese del Locarno Film Festival.
«Quando
mi è stato detto che sarebbe stata lei la nuova presidente sono rimasto
piacevolmente sorpreso. Hoffmann è una delle più importanti ambasciatrici della
cultura svizzera nel mondo, con connessioni e competenze che possono elevare
ancora di più il Locarno Film Festival. È un invito anche per la Città a osare
ed essere ambiziosi. Quando è arrivata a Locarno ho avuto modo di pranzare con
lei e mi ha subito fatto un’ottima impressione, rafforzando la mia convinzione
che sia la persona giusta per succedere a Marco Solari. Faccio i complimenti
alla commissione cerca, segnatamente a Mario Timbal, il quale ha capitalizzato
al meglio il filo diretto che ha con la futura presidente, per la scelta di
questo profilo di altissimo livello, che garantirà un futuro radioso al Pardo».
Come
detto prima, è l’ultimo Locarno Film Festival da presidente per Marco Solari.
Visto però che il prossimo aprile scade la legislatura comunale, sarà l’ultimo
da sindaco per Alain Scherrer?
«Come un buon regista, c’è ancora molto film da dirigere prima di
svelare il finale. A parte gli scherzi, quello che posso dire è che,
indipendentemente dalla carica, non sarà di certo l’ultimo Festival di Alain,
grande appassionato di cinema».