L'intervista

«Folgorato da Quentin Tarantino, ma il mio preferito è Dario Argento»

Il sindaco di Locarno Alain Scherrer parla del «suo» nono Festival del film
©CdT/Chiara Zocchetti
Mattia Sacchi
02.08.2023 06:00

In carica dal luglio 2015, per Alain Scherrer quello che comincia oggi è il nono Festival da sindaco di Locarno.

Vista con gli occhi del sindaco, come ci si prepara per un evento di questa portata?
«La preparazione dell’evento è frutto dell’immenso lavoro dell’organizzazione del Festival, che opera in stretta sinergia con i nostri servizi in un perfetto clima di collaborazione. Va detto che il lavoro organizzativo per un’edizione comincia il giorno dopo la chiusura della precedente, i contatti tra il Festival e sindaco sono costanti. Da sindaco sono 10 giorni molto piacevoli ma intensi, nei quali presenzierò a numerosi eventi per rappresentare la città. Sono occasioni uniche per rafforzare la rete di contatti nel mondo politico, culturale ed economico».

Un onere ma anche un onore, che le ha permesso di incontrare celebrità altrimenti difficilmente raggiungibili.
«Da appassionato di cinema posso dire che è uno degli enormi privilegi della mia carica. Ho avuto la possibilità di incontrare attori e registi di alcuni dei miei film preferiti. Da John Landis a Matt Dillon, passando per Hilary Swank e Roger Corman: la lista sarebbe davvero lunga. Ma se proprio devo citarne uno in particolare direi Dario Argento: oltre a essere il mio regista preferito, si è rivelato anche una persona squisita, con la quale ho anche stretto un bel rapporto di amicizia, tanto che ci sentiamo ancora oggi».

Attori, registi, ma Locarno è soprattutto film d’autore: ce n’è qualcuno che l’ha colpita in particolare?
«Come ogni locarnese, sono cresciuto con il Festival. Soprattutto da ragazzo, ci sono state edizioni in cui guardavo 3-4 film nello stesso giorno. La cosa che ho sempre apprezzato del Pardo è la possibilità di vedere film che non potranno godere di grandi distribuzioni ma anche anteprime mondiali: ricordo ancora quando nel 1994 con alcuni amici avevo visto Pulp Fiction di Quentin Tarantino. Ero rimasto folgorato dalla sua capacità di raccontare storie, all’apparenza così distanti ma in realtà collegate tra loro, e anche dalla ironica violenza di alcune scene. Non tutti i miei amici avevano però apprezzato: ne nacque un dibattito, seduti in un locale, che durò tutta la notte e che in fondo è il bello di questa manifestazione».

Solari? Marco è un uomo estremamente raffinato, visionario e coraggioso e soprattutto un amico, con il quale è sempre stato un piacere collaborare e scambiare opinioni, non soltanto sul cinema ma anche su temi più profondi

Una manifestazione che ha avuto al timone per 23 anni Marco Solari, quest’anno alla sua ultima edizione come presidente.
«Marco è un uomo estremamente raffinato, visionario e coraggioso e soprattutto un amico, con il quale è sempre stato un piacere collaborare e scambiare opinioni, non soltanto sul cinema ma anche su temi più profondi. La Città di Locarno gli è molto riconoscente per il coraggioso cammino di costruzione e rinnovamento, che ha contagiato di energia positiva anche il lavoro del Municipio. In questi anni ha rappresentato l’anima del Locarno Film Festival, con impegno e sacrificio e battendosi sempre per la libertà artistica. Il suo grande rispetto per qualsiasi interlocutore lo ha portato a essere presente ovunque: dall’evento in piazza Grande a quelli minori, ai quali però non aveva intenzione di rinunciare, tale era la sua passione. Un coinvolgimento del genere sarà davvero difficilmente replicabile. Guarderò questi suoi ultimi 10 giorni, in cui sicuramente si spenderà come sempre, con grande interesse e soprattutto con molta emozione».

Per sostituirlo è stata fatta una scelta di rottura con Maja Hoffmann, che sarà così la prima presidente non ticinese del Locarno Film Festival.
«Quando mi è stato detto che sarebbe stata lei la nuova presidente sono rimasto piacevolmente sorpreso. Hoffmann è una delle più importanti ambasciatrici della cultura svizzera nel mondo, con connessioni e competenze che possono elevare ancora di più il Locarno Film Festival. È un invito anche per la Città a osare ed essere ambiziosi. Quando è arrivata a Locarno ho avuto modo di pranzare con lei e mi ha subito fatto un’ottima impressione, rafforzando la mia convinzione che sia la persona giusta per succedere a Marco Solari. Faccio i complimenti alla commissione cerca, segnatamente a Mario Timbal, il quale ha capitalizzato al meglio il filo diretto che ha con la futura presidente, per la scelta di questo profilo di altissimo livello, che garantirà un futuro radioso al Pardo».

Come detto prima, è l’ultimo Locarno Film Festival da presidente per Marco Solari. Visto però che il prossimo aprile scade la legislatura comunale, sarà l’ultimo da sindaco per Alain Scherrer?
«Come un buon regista, c’è ancora molto film da dirigere prima di svelare il finale. A parte gli scherzi, quello che posso dire è che, indipendentemente dalla carica, non sarà di certo l’ultimo Festival di Alain, grande appassionato di cinema».

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